Te Lo Prometto // NOAH CENTINEO

Sono tornati.

I nostri genitori vanno a lavoro per una riunione e rimaniamo da soli a casa mia durante la notte. Da quando è successo questo casino, ho paura della notte, mi mette ansia.
Noah e Zach sono rimasti a casa nostra. Sono l'unica ragazza e nonostante ciò mi sento a mio agio.
Noah è in camera con me, finge palesemente di dormire mentre io mi metto il pigiama.
Mi peggio piano piano sul letto e metto la testa vicino al suo petto. Mi piace sentire il suo cuore battere.
N: Grazie. -ripete.
H: Non voglio che mi ringrazi.
N: Senza te, a quest'ora starei ancora lì a subirmi torture ingiuste.
H: Noah...Perché l'hai fatto?
N: Non ero in me, non ero Noah Centineo. Il tuo Noah.
Dopo aver sentito l'ultima frase cala un silenzio che mette a disagio entrambi.
Sorrido ingenuamente e mi giro dall'altro lato provando a dormire.
Sento il suo fiato sul collo seguito da una toccata leggera al culo.
N: Bel culo Spencer.
H: Lo so Centineo. -ridacchio.
Finisce lì.
Non voglio farlo, non ora.

È mattina.
Israel come consuetudine ci sveglia tutti e nel trovare me e Noah abbracciati si mette a ridere e ci sveglia urlando.
H: Israel ti ho già detto che ti odio?
I: Troppe volte.
H: Ti odio.
I: Anch'io. -dice tirandomi una guancia.
Andiamo a scuola accompagnati da Noah, uscendo dalla macchina, gli do un dolce bacio sulla guancia che lui ricambia con un sorriso dolcissimo.
Entriamo a scuola e ci fissano un po' tutti, fino a quando vedo Aria e Sydney correre verso Israel.
Sydney lo riempie di baci ed è proprio in quel momento che mi ricordo del fottuto bracciale che ha mezza scuola.
Tutta questa storia mi ha fatto dimenticare la sua troiaggine.
H: Israel posso parlarti un attimo?
I: Dimmi.
Sydney e Aria capiscono al volo ed entrano nelle loro rispettive aule.
H: Che stai facendo?
I: Avrei lezione di matematica.
H: Brossuard...
I: Che vuoi sapere? Io non c'entro niente in quella storia. Sono solo stata un omertoso del cazzo. -dice con gli occhi lucidi.
Lo abbraccio, accarezzando la testa e continuo a fargli capire che non è a quello che mi riferisco.
I: Sydney?
H: Già...
I: Non è come tutte le altre.
H: Lo so. Non voglio che stia male.
I: Mi sono fidanzato Spencer, ci tengo a lei, sennò me la sarei solo scopata.
H: E il bracciale?
I: Non ti piace?
H: Lo dai a tutte.
I: In post scopata. Ma non c'entra.
H: Israel, ti avver-
Vengo bloccata da una voce femminile dietro di me e vedo gli occhi di Israel sbarrarsi.
I: Che ci fai qui?
Mi giro velocemente e trovo davanti ai miei occhi una ragazza minuta dai lunghi capelli rossi e due occhioni verdi, sorridermi dolcemente.
H: Sophie, ciao!
S: Ciao ragazzi.
I: Lo sapevi? Aspetta... c'entri tu?
H: Forse. -ridacchio con Sophie.
S: Vado in ufficio da mio padre, ci sentiamo.
Salutiamo Sophie e preghiamo per lei che il padre non la rapisca per sempre.
Entro in aula e mi siedo accanto a Vanessa.
Mi squadra dalla testa ai piedi, ma non dice una parola stranamente.

Dopo il suono della campanella, corro ad allenarmi per la prossima partita e ho i complimenti dall'Allenatrice Gomez.
All'uscita dalla palestra trovo Noah Centineo appoggiato alla sua Range Rover che mi fissa malizioso.
Sono tutta sudata, con un paio di leggins neri e un top, cos'ha da guardare?
H: Potrei sciogliermi Centineo. -gli do uno schiaffo leggero.
Mi prende un giro per un po' e poi mi lascia salire in macchina.
H: A cosa devo questa visita?
N: Non volevo farti tornare da sola.
H: Che dolce. -lo prendo in giro.
N: Vuoi scendere? -si ferma di colpo.
H: No. Andiamo.
N: Non vivi senza me eh?
H: Vivo benissimo.
N: Così bene che mi sei venuta a cercare e hai fatto di tutto per farmi tornare a casa sano e salvo.
H: Non riprendiamo questa storia.
Sorride e mette la musica ad alto volume.
Arrivati a casa, parcheggia e mi chiedo perché si è praticamente trasferito da noi.
I: Hana, ormai mi tradisci...
H: Stupido.
I: Lo ammetto, è più bello di me.
N: E anche più grande fratello.
Si salutano in un modo tutto loro e poi si mettono a giocare alla Playstation fin quando non arriva Sydney a disturbare la quiete.