Tradimenti e ritorni.

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Sono a casa con mamma, sta preparando la valigia per partire a Madrid per lavoro, deve andare col padre di Israel quindi sono abbastanza tranquilla anche se questo vuol dire stare un mese da sola con Mr Brossuard.
Guardo la valigia sconsolata e mamma non appena lo nota si avvicina e mi abbraccia spontaneamente.
Mamma Spencer: Un mese passa in fretta.
H: Lo so. -sospiro a fondo.
Papà Brossuard: Non vuoi restare con mio figlio? -ridacchia.
H: Non è un problema. -mento.
Ridacchiano entrambi, sembra una coalizione contro di me.
Dopo un po' arriva Israel con due valigie in mano, io confusa ma felice all'idea che se ne possa andare lo rincorro e gli chiedo perché ha due valigie in mano.
I: Per la tua gioia non me ne vado. -ridacchia.
H: Peccato.
S: Ciao a tutti. 
H: Sophie! -sorrido.
I: Resta qui per questo mese che i nostri genitori vanno via, poi tornerà in Francia.
Papà Brossuard: Non fate troppo casino. Noi andiamo... -dice salutandoci.
Non appena superano la porta, Israel limona intensamente con Sophie, io sconvolta raggiungo la mia stanza silenziosamente e chiamo Noah.
N: Tesoro dimmi.
H: Sono da sola a casa con Israel che non fa altro che pomiciare, vienimi a salvare. -lo imploro.
N: Due minuti e sono da te. 
Quanto posso amarlo?!
Torno in salone e sono spariti, fino a quando non spunta Israel a petto nudo dalle mie spalle.
I: Sophie si è addormentata.
H: Lei lo sa?
I: Sidney?
H: Già.
I: Non ancora.
H: Questo è tradimento Brossuard!
I: Hai detto di appoggiarmi.
H: Ho detto di appoggiarti sulla tua scelta, non volevo che la tradissi.
Suona il campanello apro e Noah mi saluta con un dolce bacio sulle labbra.
N: Non mi tradire con lui eh. 
H: Non ci penso neanche, già lui sta cornificando troppe persone...
N: Che mi nascondi fratello?
I: Sophie Smith.
N: Non doveva partire?
I: Resta a casa mia per un mese.
N: Grande!
Lo guardo malissimo e scoppiano a ridere.
H: Siete tutti uguali. -dico schifata.
Noah mi prende come un sacco di patate e io gli do dei leggeri pugni sulla schiena senza avere nessun riscontro positivo.
Mi lancia sul letto di mia mamma e mantiene il mio sguardo rimanendo sopra di me senza fare assolutamente niente.
Gli rubo un bacio che poi si trasforma in limonata e Israel viene a chiudere la porta ridendo.
Guardo male Noah nonostante la cosa mi piace e non poco.
N: Siamo tutti uguali quindi? 
H: Sì.
Mi dà un bacio in mezzo al seno sbottonandomi la camicia e mi ripropone la domanda.
N: Siamo tutti uguali?
H: Sì.
Mi toglie definitivamente la camicia e mi slaccia il reggiseno. 
Inizia a giocare con i capezzoli e mi richiede la stessa cosa e io gli rispondo con la stessa affermazione.
Mi tira un morso e gli faccio capire che mi ha fatto male.
Ridacchia nel vedermi sofferente e continua. 
Gli do uno schiaffo e porta il suo viso sul mio per poi baciarmi intensamente.
N: Quindi?
H: Va bene, non siete tutti uguali. -mi arrendo.
Si alza, mi fa vestire ed esce dalla stanza, battendo il cinque a Israel.
Lo rincorro nervosa e il mio caro fratellastro se la ride.
I: Qualcuno ha gli ormoni accessi. -mi prende in giro.
H: Sei uno stronzo! 
N: Lo so amore mio.

Te Lo Prometto // NOAH CENTINEODove le storie prendono vita. Scoprilo ora