Pace.

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Accompagnamo Sophie a casa sua e il padre ci guarda compiaciuto.
Sophie spaventata corre in camera sua mentre il prof si avvicina lentamente a me e a Noah.
Noah mi stringe dalla vita e lo fissa nervoso.
Prof Smith: Non pensavo di vederti qui Noah.
N: Già.
Prof Smith: E lei signorina Spencer?
Prova a toccarmi la guancia ma Noah non glielo permette.
Sorrido alla scena ma ho troppa paura.
H: Lei fa schifo. -sbraito.
Prof Smith: Non ti stanchi mai di fare la super eroina?
H: Mai.
Ride appena sente la mia risposta e la stretta di Noah diventa sempre più forte.
Prof Smith: Questo qui è il tuo fidanzatino?
N: Smith smettila.
Prof Smith: Centineo, Centineo...Ma lei sa cosa hai fatto a Sophie vero?
H: So tutto. E so anche quel che ha fatto lei a sua moglie. -dico arrabbiata.
Rimane zitto per un po' fin quando ci raggiunge anche Sophie. Si mette accanto a noi e guarda malissimo il padre.
Prof Smith: Figlia mia... come hai potuto dire tutto a loro?
S: E tu come hai potuto violentarci?
Sbatte la figlia al muro e urla frasi in francese, che noi ovviamente non capiamo.
Mi stacco furtivamente da Noah e colpisco la testa del professore con un vaso di ceramica.
Perde i sensi e prendiamo tempo per chiamare la polizia.

TRE ORE DOPO...
La polizia è qui ormai da venti minuti, ha preso tutte le prove possibili e abbiamo mostrato dei segni presenti sul nostro corpo a causa sua.
Non appena si riprende, nel vedere la polizia si agita e prova a blaterare frasi senza senso.
Lo arrestano e li seguiamo in caserma.
X: La procedura sarà abbastanza lunga ragazzi. Avvisate i vostri genitori.
S: Il mio è qui.
X: Giusto. Mi dispiace cara.
La poliziotta è davvero carina con noi.
Avviso mamma senza farla agitare e avviso anche Israel, dicendo la verità ma avvertendolo della menzogna detta alla mamma.
Noah non mi ha lasciato nemmeno un secondo.
H: Noah, se vuoi puoi andare. -sorrido.
N: Non ti lascio sola.
Gli do un dolce bacio e mi sorride.
N: Dovevo aspettare una tragedia per avere un bacio da te? Oggi è il secondo se non il terzo eh
H: Forse. -scherzo.
Dopo un po', come non detto, arriva Israel. Saluta tutti e viene da me ad abbracciarmi fortissimo.
S: Sei fortunata. -sussurra.
H: Sophie, finirà tutto. -dico stringendole la mano.
S: Dopodomani torno da mia madre.
N: Posso chiederti una cosa?
S: Dimmi.
N: Tuo padre che ha detto quando parlava francese?
S: Che sono troia. -dice con occhi lucidi. - Mi chiama così da quando è successo quella cosa con te. -continua.
I: Non meriti questa targhetta. -s'intromette.
S: Lo so. -sorride.
Gli sguardi tra Israel e Sophie, sono sguardi intensi, di due persone che hanno condiviso lo stesso incubo, ma che hanno condiviso anche lo stesso sentimento.
Sono sicura.
Dopo un paio di ore di attesa, ci vengono a prendere i poliziotti e ci fanno l'interrogatorio.
Appena finite le domande, lo dichiarano in arresto e ci mandano a casa non appena finiamo di firmare carte inutili.
Sono le 5 del mattino.
Per fortuna è sabato e posso dormire tranquilla.
Saluto Noah con una lunga limonata, lo abbraccio forte e torno a casa accompagnata da Israel, mentre lui accompagna Sophie.
I: Sei gelosa?
H: No.
I: Perché ti giri ogni due secondi? -ridacchia.
H: Così.
I: Sorellina gelosina. -mi prende in giro.
H: Non sono tua sorella Brossuard.
Mi dà un piccolo schiaffo sulla guancia e mi sorride ingenuamente.
H: Che c'è?
I: È bello vederti innamorata.

Te Lo Prometto // NOAH CENTINEOWhere stories live. Discover now