quarantacinque.

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Luca povs

Io e Elia usciamo alla svelta dalla macchina e corriamo verso l'ingresso dell'ospedale. Grazie Dio di avermi fatto il regalo più bello nonostante le stronzate che faccio. So di non meritarlo, ma ti ringrazio per aver salvato la ragazza che amo e che mi ha insegnato a vivere.

Io sto leggermente più avanti di Elia mentre lui è più indietro di me, la voglia di rivederla è troppa non sto capendo più niente, apro la porta in fretta e corro verso l'ascensore. Elia mi raggiunge e schiaccio il tasto entriamo dentro e schiaccio il tasto per il 3 piano, ho un sorriso enorme in questo momento che niente e nessuno riuscirà a togliermi.

Rivedrò la mia Ginevra dopo quasi un fottuto mese, non dovrò più lasciarla andare via, giusto c'è quella cozza di Rossella. Devo trovare un modo per uscire dal giro, non c'è la faccio più a stare in quel cazzo di inferno. Sono sicuro che Elia mi aiuterà ad uscirne fuori, scaccio via questo pensiero e mi concentro solo su Ginevra.

Sento vibrare il telefono, lo prendo dalla tasca dei jeans e vedo chi è.

Da Rossella😴:
Luchino dove sei? Ti aspetto da un'ora. Vienimi a prendere.

Da Ramon:
Plaza, oggi pomeriggio giornata piena. Quattro appuntamenti non mancare ah già non puoi.

Da Sconosciuto:
Ripeto stai lontano da Ginevra o sono guai per te.

Serro la mascella e rimango impalato un secondo, ma la mia vita potrà mai essere normale per una cazzo di volta? Tutto questo per colpa mia e del mio essere testardo e di non saper affrontare le cose. Fanculo. Non rispondo a nessuno e metto via il telefono. Ritorno alla realtà solo quando Elia mi passa una mano sulla faccia.

-Lu, tutto bene? - corruga la fronte e inarca un sopracciglio

-Si si, ora andiamo. L'ascensore si è aperto. - indico la porta aperta e mi guarda dubbioso

Usciamo fuori e camminiamo a passi svelti per arrivare più in fretta in camera di Ginevra, vediamo in lontananza sua mamma che ci fa segno di venire, ho il cuore a mille e un mare di emozioni a non finire.

-Eccovi, vi stavo aspettando. Mi ha chiesto di voi ragazzi. - ci dà un'abbraccio - Chi vuole entrare per primo? - passa lo sguardo sia su di me che su Elia

Sia Elia che Rosalba si girano a guardarmi come se sapessero già la risposta, abbozzo un sorriso e Elia comincia a parlare - Entra prima tu Luca, è la tua ragazza e sono sicuro che muori dalla voglia di vederla ovviamente. - sorride - Poi entro io, così avverto anche Giada. -

Annuisco e Elia mi dà una pacca sulla schiena come per darmi coraggio, sua mamma mi sorride dolcemente, quindi lancio un ultima occhiata ad entrambi e mi avvicino alla porta della camera.

Finalmente dopo tanto dolore e angoscia è ritornata la gioia, se penso che potevo perderla non so cosa avrei fatto. Sospiro profondamente e appoggio la mano su questa cazzo di maniglia quella che mi divide da lei, l'abbasso e entro chiudendomi la porta alle spalle, giusto per avere un po' di privacy.

Alza la testa e si gira a guardarmi i suoi occhi verdi sono puntati suoi miei scuri e il mondo attorno a noi sembra scomparire e rallentare all'improvviso quanto mi era mancata.

Si alza e si appoggia al cuscino, prende un bicchiere d'acqua dal mobiletto affianco al letto e ne beve un sorso sempre continuando a guardarmi. Mi sento leggermente a disagio, sono ridicolo non riesco a spiccicare nemmeno una parola, ho avuto tanto premura nel vederla e alla fine non riesco a dirle nulla. Sono un coglione.

Appoggia il bicchiere e torna a guardarmi, inarca un sopracciglio e scoppia a ridere - D'Orso ti sei incantato per caso? Hai dimenticato come si parla? -

Fire || Capo Plaza (#Wattys2022)Where stories live. Discover now