sessantauno

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Finisco di sparecchiare l'ultimo tavolo e porto le posate e i bicchieri sporchi in cucina, non si direbbe ma amo questo lavoro, mi sento più felice e responsabile, almeno non dovrò più chiedere soldi a mamma.

-Ei pulce, hai finito di sparecchiare? - Ludovico mi rivolge un caloroso sorriso, è il direttore del ristorante e per esserlo è molto giovane ha 24 anni, in realtà il ristorante è di suo padre, ma lui è andato in pensione e l'ha dato in mano a Ludovico

-Si si. Proprio l'ultimo. - appoggio tutto nel lavandino e arriva Carmela l'addetta piatti, non so bene come chiamarla

-Ora vado a cambiarmi. - sorrido e inizio a togliermi il grembiule nero

-Vai pure, sarai stanchissima. - si avvicina a me e appoggia una mano sulla mia spalla e mi guarda negli occhi, non so perché ma sento che ha un debole per me, lavoro qua da pochi giorni ma ho notato che è estremamente gentile nei miei confronti a partire dai nomignoli che mi da

-Si vado. - dico imbarazzata, mi incammino verso il mio spogliatoio o come si chiama, mi tolgo la mia divisa e indosso i miei jeans, il mio maglioncino e le nike bianche e infine il cappotto, prendo la borsa e chiudo tutto a chiave

-Vai a casa ora? - Ludovico compare dal nulla facendomi sobbalzare dallo spavento - Scusa non volevo farti spaventare. - si gratta la nuca ridacchiando

-Tranquillo, ho solo perso 18 anni di vita. - rido - Comunque si è mezzanotte, dovrei andare adesso? -

-Già, non fa una piega. Sei a piedi o viene qualcuno a prenderti? - chiede appoggiandosi alla porta

-Mia mamma. - dico - Però non è ancora arrivata, il che è strano di solito è già qua. -

-Oh. - esclama - Beh se vuoi per non farti aspettare tanto e soprattutto non farti tornare a casa sola, posso accompagnarti io. - sorride

Grazie mamma, odio la gente che mi si accolla, certo è un bel ragazzo ma io sto con Luca e poi è anche il mio capo, anche se non fossi fidanzata non potrebbe esserci mai nulla. Ma è anche vero che odio fare quella antipatica e ormai è mezzanotte e di tornare a piedi da sola non mi va e quindi non mi resta che accettare per forza.

-Va bene, grazie. - sorrido

Sorride e mi fa un gesto con la mano per farmi passare avanti, prende la sua giacca e la sua valigetta poi prende le chiavi del negozio, prima di uscire attiva l'allarme e poi chiude il negozio.

Prende le chiavi della sua macchina e arriviamo in un parcheggio non molto distante, arriviamo ed entriamo in macchina non rimango stupita dalla sua Maserati, dato che è molto benestante quindi me lo aspettavo.

-Non sei una da molte parole, vero? - ridacchia mettendosi la cintura

-Già. - dico imbarazzata

-Beh spero che con il tempo, avremo un bel rapporto. - mi guarda

-Ne sono sicura. - deglutisco nervosamente e metto la cintura

Accende il motore e ci dirigiamo verso casa mia, il tragitto è molto silenzioso, fino a quando non apre bocca per dire qualcosa.

-Dai parlami di te, non so ancora molto. Cosa fai nel tempo libero, cosa ti piace, se sei fidanzata. - mi guarda e lo sapevo che mi avrebbe posto questa domanda

-Beh, mi piace uscire con miei amici, mi piace leggere, cucinare e l'arte cose e si sono fidanzata. - ammetto, non mi sono mai sentita così a disagio in vita mia

-Oh. - esclama e posso notare dal suo sguardo un po' di delusione -e chi è? Magari lo conosco. -

Perché tutte queste domande? Ceh non sono una di quelle modelle, non ho nulla di così speciale e affascinante.

Fire || Capo Plaza (#Wattys2022)Where stories live. Discover now