60. Per sempre

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                                                                 Una settimana dopo

Giove non si era certo risparmiato per quella festa e l'Olimpo non era mai stato più bello.

Palloncini colorati volavano in cielo, ghirlande di fiori erano legate ai rami degli alberi e fiocchi dorati abbellivano le lunghe tavolate che erano state allestite nel prato di Pegaso.

Tutto il dolore e tutta la paura che il terribile RagnaroK aveva portato erano stati dimenticati e finalmente gli abitanti dell'Olimpo potevano festeggiare.

Ogni divinità era abbigliata nel modo più ricercato ed elegante e una piacevole musica aleggiava nell'aria.

Giove, Giunone, Ade e Poseidone facevano i padroni di casa, aiutati da un Vulcano insolitamente allegro e vivace e parlavano fitto fitto con Odino e Loki.

Apollo e Saturno, considerati ormai da tutti la coppia più bella dell'Olimpo, chiacchieravano, mano nella mano, con Fobos e Deimos, anche loro felici e innamorati.

Harry e Louis erano seduti accanto a Aurelio ed Anna e ridevano spensierati con le Parche, vestite, per l'occasione, con luccicanti vestiti argentati.

Armonia e Macaone coccolavano il loro bambino, mentre, intorno a loro, correvano allegri Cupido, Iris, Maia, Alfa, Omega e il piccolo Pan, venuto dall'Oriente per trovare Deimos.

Xena e Xandros presero un pasticcino per uno e si guardarono intorno con una punta di malinconia nel cuore.

" Sai, sorellina " ammise il ragazzo " un po' mi dispiace per Ombra e Nebbia, mi piacevano davvero entrambe "

" Anche a me " concordò Xena " ma non possiamo passare sopra alla loro cattiveria e al fatto che, in realtà, erano dei mostri...."

" Già...." sussurrò Xandros.

Prese un altro pasticcino, ma si bloccò con il dolce a mezz'aria, dato che, dalla parte opposta del prato, gli aveva appena sorriso una delle ninfe dell'oceano.

Lo ingurgitò in fretta, rischiando di strozzarsi, e poi si diresse dalla ragazza, piantando in asso Xena, che scosse la testa disgustata.

Stava per tornare dai suoi genitori, quando una delle cacciatrici di Diana le passò accanto in tutto il suo splendore.

Xena sorrise un po' incerta e poi la seguì....giusto per parlare di armi...

" Che quadro idilliaco! " sospirò Chirone, rosicchiando un bicchiere.

" Già " confermò Mercurio " viene quasi da piangere, come quando si festeggia il carnevale "

" È tutto così bello " commentò Plinio sgranocchiando una cipolla " ma sono triste che questa storia sia l'ultima della saga."

Chirone annuì con aria addolorata, ma poi si aprì in un enorme sorriso e disse:

"Ma noi rimarremo sempre nei cuori dei lettori! Faremo come le lasagne con il ragù!"

"O come il parmigiano con la pasta!" aggiunse Mercurio.

"O come me io con mio cavallino!" cinguettò Cupido.

"O come me io con Maia di me io!" borbottò Iris sbaciucchiando la sorellina.

"O come il sangue quando scorre su una spada!" urlò Xena felice.

"O come Caronte quando accoglie un dannato" esclamò Ade sorridendo.

Plinio annuì commossa e guardò con affetto tutti i suoi personaggi, che l'avevano accompagnata per così tante storie.

RagnaroK ( Saga di Cupido libro 18 ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora