51. Lotta contro il tempo

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Erebo, con una maestria che nessuno credeva possedesse, tritò finemente l'aconito e poi lo mischiò all'impasto per fare i biscotti.

Creò dei dolci bellissimi e altrettanto buoni, con un sapore dolce e caramellato, che non rivelavano per nulla la presenza, dentro di essi, di un potente e mortale veleno.

Raccolse poi i biscotti in una elegante scatola, la incartò e la accompagnò con un bigliettino che doveva rendere ancora più perfetta la sua vendetta.

Ombra e Nebbia lo aiutarono in ogni passaggio e, quando tutto fu concluso, i tre si guardarono in volto con un sorriso trionfante.

Saturno trovò la scatola fuori dalla porta della sua casa e, quando lesse il bigliettino ad essa attaccata, fece un enorme sorriso.

Veniva da Apollo, da Apollo che gli scriveva che lo amava.

Il ragazzo portò la scatola in tavola, dove erano già seduti per la cena Harry, Louis, Cupido, Iris, Maia, Xena, Xandros, Fobos, Deimos e le piccole Alfa e Omega.

Saturno non disse a nessuno chi gli aveva fatto dei biscotti, ma aprì la scatola e mangiò un dolce, subito imitato da Iris e da Cupido.

I tre non riuscirono nemmeno a finirlo, perché, dopo un solo boccone, caddero a terra immobili.

Harry si mise a gridare, Fobos e Deimos si precipitarono accanto ai fratelli e Louis, avendo capito cosa era successo, urlò:

" Non toccate per nessun motivo quei biscotti!"

" Papà ! " gridò Deimos disperato " Non respirano e i loro corpi sono duri come pietre! "

" Chiamo Macaone " intervenne Fobos bianco come un cadavere " lui saprà cosa fare "

Louis annuì, si avvicinò alla scatola, la chiuse e solo allora notò il bigliettino che vi era attaccato.

C'erano scritte solo poche parole....

" Ti amo, Saturno. Apollo "

Gli occhi di Louis si riempirono di fiamme e in un lampo sparì in una nuvola di fumo per ricomparire nel giardino del fratellastro.

" Apollo! " urlò come un pazzo.

Il dio del sole corse fuori da casa e, quando vide Louis in quello stato, chiese:

" È successo qualcosa a Saturno? "

Gli occhi del dio erano limpidi, sinceri, la sua mente aperta e senza barriere e per Louis fu facile vedere che non c'entrava nulla con la storia dei biscotti.

Allora si calmò, lo prese per un braccio e insieme svanirono in una nuvola di fumo, ricomparendo nella cucina dove tutti stavano piangendo e Saturno, Cupido e Iris erano stesi ancora a terra esanimi.

Apollo si accostò subito al dio delle stelle, gli accarezzò la fronte e chiese:

" Chi può essere stato? Credete che c'entri ancora Il RagnaroK? "

" Non credo proprio " rispose Louis " i biscotti che hanno mangiato tutti e tre erano in una scatola e la scatola aveva un bigliettino da parte tua "

Apollo si alzò arrabbiato, osservò biglietto e scatola e scosse la testa perplesso.

" Chi può avercela con la tua famiglia e anche con me? " domandò incredulo.

" Non me ho idea " esclamò Fobos " ma tu cosa c'entri con noi? Io non..."

Il ragazzo fu interrotto dall'arrivo di Macaone che, non appena si rese conto di ciò che era successo, si precipitò accanto alle tre persone sdraiate per terra e le esaminò attentamente.

Quando si rialzò, dopo pochi minuti, i suoi occhi erano preoccupati e spaventati.

" Sono stati avvelenati " disse a bassa voce " e il veleno è l'aconito, l'unico in grado di uccidere gli dei. Purtroppo io non posso fare nulla, serve l'antidoto e serve in fretta perché hanno al massimo due ore prima di...prima di..."

" Prima di? " chiese Harry spaventato.

" Prima di scendere negli Inferi per sempre " rispose Macaone.

" Dov'è l'antidoto? " domandò Xena con gli occhi spalancati e la mano già sull'impugnatura della spada.

" L'antidoto è un fiore " spiegò il medico degli dei " un fiore che cresce solo grazie ai raggi della luna e vicino al mare. Si può trovare solo a Venezia, in Italia, in una zona particolarmente umida e paludosa, dove l'acqua salmastra arriva sulla spiaggia "

" Bene " disse risoluto Louis " vado immediatamente "

" Vengo anche io " esclamò Apollo " tu non sai come è fatto il fiore, mentre io sì "

" E come fai a saperlo? " sbottò il dio della guerra.

" Se tu non avessi la mente sempre ottenebrata dall'ira " commentò Apollo " avresti visto l'immagine del fiore che ha mandato Macaone "

" Io non sono facile all'ira " borbottò Louis punto sul vivo.

" Sì, e io sono Ulisse " esclamò Apollo alzando gli occhi al cielo.

I due si guardarono ancora un po' con sospetto e poi sparirono in una nuvola di fumo, mentre Macaone e gli altri continuarono ad occuparsi di Cupido, Iris e Saturno.

RagnaroK ( Saga di Cupido libro 18 ) Where stories live. Discover now