27. Liberare il sole

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Apollo si alzò, si lisciò la tunica stropicciata e bagnata dal ghiaccio e disse:

" La situazione non mi piace. Il mio carro è sparito e così il sole e, senza l'astro di fuoco, l'Olimpo è condannato "

Fobos, stupito che il dio non parlasse di cosmetici e profumi, gli raccontò tutto quello che era successo e, non appena menzionò le due bambine, Apollo sorrise e le accarezzò dolcemente.

" Sulla fronte hanno il simbolo del sole e della luna. Sono protette dagli astri di cui io e mia sorella Diana siamo dei. Credo che, grazie a loro, potremmo trovare il Sole "

Deimos annuì perplesso alle parole di Apollo e aggiunse:

" Il fatto è che gli altri dei non sono comunque tornati...."

" Lo so " confermò Apollo " ma ti garantisco che lo faranno non appena il sole tornerà a splendere. Dobbiamo cercarlo e trovarlo a tutti i costi "

Fobos, ricordandosi che il dio era anche il protettore degli oracoli, si disse d'accordo e aiutandosi con gli occhi, ormai abituati a vedere al buio, volse lo sguardo a destra e a sinistra.

Stava proponendo di dividersi per cercare meglio, quando una figura molto sgradita apparve in mezzo a loro.

Loki, perché di lui si trattava, osservò tutti i presenti con un sorriso cattivo e ambiguo e disse:

" Bravi, complimenti. Le bambine sono nate, ma questo non vi aiuterà a salvare l'Olimpo. Il Sole, ciò che è indispensabile per voi, è imprigionato nell'universo in una rete di fili di luna e solo un'arma divina lo può liberare! "

Detto questo si abbandonò ad una risata terribile e svanì in una nuvola di fumo.

Deimos e Fobos si guardarono un volto sconsolati e notarono che Apollo stava ribollendo letteralmente dalla rabbia.

" Io sono buono, sembro cretino, ma se voglio so diventare terribile" sibilò.

" Sono in grado di inviare pestilenze sulla terra " continuò " e posso uccidere in molti modi, ma ora no, ora devo trovare il sole..."

Alfa e Omega annuirono insieme, gli si avvicinarono e, muovendo le loro manine, disegnarono nell'aria una costellazione luminosa in movimento.

Apollo la studiò a lungo e poi sorrise.

" È la costellazione del cane....grazie piccole " sussurrò, accarezzandole.

Prese quindi un respiro profondo, si fece comparire addosso armatura, arco e frecce e disse:

" Andrò io a liberare il sole e lo farò con le mie saette"

Fobos stava per chiedergli come avrebbe raggiunto la costellazione del cane, ma non ce ne fu bisogno, perché in cielo comparve la sagoma inconfondibile di Pegaso.

RagnaroK ( Saga di Cupido libro 18 ) Where stories live. Discover now