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Dust era sdraiato sul letto della sua stanza. Aveva lo sguardo sul soffitto immerso in qualche pensiero.

E quel pensiero era Blueberry.

Blue lo stava aiutando, gli stava insegnando cosa voleva dire "credere in qualcuno" e cos'era l'amore, ma non il LOVE che conosceva lui: l'amore verso qualcuno di importante, un'amico, un parente... Una persona speciale.

Tutto ciò gli faceva pensare a suo fratello e gli stava facendo provare rimorso. Si. Stava rimpiangendo ciò che aveva fatto.

Gli mancavano i suoi amici... Suo fratello...

Eppure Blue era riuscito a fargli pensare che non tutto era perduto.

Speranza.

Era questo che mancava allo scheletro.

L'affetto.

Da quando aveva iniziato a uccidere aveva perso questa emozione.

Il suo volto divenne cupo.

Perché Blue lo voleva aiutare?

Cosa aveva di cosí speciale?

In fondo era un assassino.

Meritava di non provare la felicità.

Ma Blue ne era sicuro...

Credeva in lui.

Anche in quel momento, Blueberry guardava il vuoto anche lui immerso nei pensieri.

Pensava a Dust e a ciò che stava facendo.

Quando era con lui, il suo cuore batteva forte. Dust aveva bisogno di aiuto.

E chi meglio del magnifico Sans poteva aiutarlo?

Blue pensava che tutti potevano cambiare e perciò che anche Dust poteva cambiare.

Il suo pensiero si spostò sul passato di Dust.

Un sacco di genocide.

Un sacco di volte aveva provato lo stesso dolore della morte di suo fratello.

"Doveva essere orribile" pensava Blue.

"È stato orribile" pensò, invece, Dust mentre pensava alla stessa cosa di Blueberry.

L'assassino ripensò invece ad UnderSwap.

Di solito, quando si annoiava, andava  lì a vedere come stava Blue, ma a volte lo trovava a parlare e a divertirsi con suo fratello e l'umana.

Dust sorrideva a quella vista.

Almeno lui era felice.
Era fortunato a vivere in una Timeline pacifista, in cui Chara non resettava per fare una genocide.

Voleva anche lui provare quella felicità. Colmare il vuoto di suo fratello.

E forse Blue era la strada giusta per tornare come prima.

O almeno...

... La strada giusta per tornare a essere felice.





Ormai era sera ma di Palette nemmeno una traccia.

Dream, tra le lacrime e lo stress, si era addormentato sul tavolo della cucina con la testa tra le sue braccia incrociate, mentre controllava gli AU.

Cross lo guardò, poi senza fare un minimo di rumore gli si avvicinò.

Si ritrovava lì con un coltello in mano pronto a puntarlo contro il suo nemico.

Lui era lì, addormentato, con il suo volto angelico pieno di lacrime per gli incubi.

Cos'era che lo fermava?

In fondo era la sua missione no?

Allora perché non agiva?

Quando l'aveva visto piangere, Cross non stava recitando con lui. No. Tutte le parole che aveva detto erano vere.

Sentiva un bisogno incondizionato di proteggerlo. Di stare al suo fianco.

Era diverso da ciò che provava per Nightmare: i due non erano mai stati cosí uniti e la maggior parte delle volte parlavano poco tra loro; se invece si intrattenevano in conversazioni lunghe e importanti, era solo per "lavoro".

Certo. Cross amava Nightmare. E questo amore era reciproco, a modo suo.

Ma lo scheletro di XTale voleva ciò? Voleva un amore dove l'unico a portare avanti la relazione era lui?

In un periodo Cross stava pensando che Nightmare non lo amava veramente.

Con Dream era diverso.

Loro due parlavano molto e si riuscivano a capire in poco tempo.

Cross, inoltre, risentiva la stessa sensazione che provava per Nightmare all'inizio della loro relazione. Ma questa era molto più accentuata.

Non voleva più compiere la missione.

Non voleva più far del male a Dream.

Non voleva più essere sotto il comando di qualcuno.

L'unica cosa che voleva...

Era proteggere Dream.

A qualunque costo.

Cross fece cadere il coltello e ciò fece svegliare il sognatore.

Dream: Cross?

La resa dei conti~(An Undertale AU's story)Where stories live. Discover now