Scorpius Hyperion Malfoy - L'anello del Demonio

Ricerche e Gelosie

Draco Lucius Malfoy

Le teorie sul Vischio arrivano dai Celti: per loro il Vischio era simbolo di resurrezione e credevano che fosse rappresentazione della divinità sulla terra, panacea che cura tutti i mali. Avevano anche diversi rituali: per raccoglierlo si usava un panno candido, simbolo di purezza, tanto per dirne uno; e venivano sacrificati giovani tori bianchi per rinnovare il patto con le divinità.

Draco scosse la testa, sorridendo alle assurdità di quelle credenze, eppure i Celti non avevano fatto un totale buco nell'acqua: la raccolta del vischio, allora come ora, avveniva nel sesto giorno di luna crescente. Certo, per i Celti l'unico autorizzato a raccoglierlo era il Druido, che poi ne estraeva la linfa, concentrandone il succo: erano convinti che così diventasse la bevanda della conoscenza.

Baggianate, ovviamente: il Vischio non forniva nessun tipo di conoscenza gratuita.

Secondo la mitologia, inoltre, fu con il Vischio che venne ucciso il dio Baldr. La storia del dio era sicuramente poco più che una mera leggenda, eppure una cosa era vera anche in questo caso: ogni parte della pianta, infatti, è tossica.

C'erano infinite credenze sul Vischio, a dirla tutta. Draco lo aveva fatto presente a Harry quando gliene aveva parlato la prima volta: c'era chi credeva che fosse un antidoto contro i veleni, chi pensava che desse la fertilità, chi che guarisse l'epilessia o le ulcere, e c'erano ancora molti altri ipotetici effetti.

E a voler essere proprio precisi, il Vischio ha effettivamente una blanda attività medica: gli estratti del vischio sembrano avere proprietà stimolanti sul sistema immunitario, specialmente sull'attività del timo, e sembra essere una fonte di composti cardiotonici che risultano utili nella cura delle affezioni a carico del sistema circolatorio... non c'era quindi da stupirsi che esistessero tante credenze diverse su una singola pianta all'apparenza insignificante, senza dimenticarsi appunto delle controindicazioni, per cui i dosaggi devono essere precisissimi dato che troppo poco è insignificante e troppo è tossico. (*Vi rimando alla fine del capitolo)

Un'altra cosa giusta proveniente dagli antichi popoli è il modo di raccoglierlo: oltre che nel sesto giorno di luna crescente, va racconto sulla quercia senza usare arnesi di ferro e evitando il contatto con la terra. Quelle accortezze, a dirla tutta, Draco non le aveva ancora capite. Eppure sembrava vero che quando veniva a contatto con la terra perdeva la maggior parte delle sue proprietà, quello era uno dei motivi per cui gran parte dei pochi che si erano avventurati nello studio della pianta alla fine avevano rinunciato senza trovare molto: Draco ci aveva messo un'infinità di tempo per ritrovare ogni tipo di leggenda e selezionare solo quelle giuste prima di arrivare a vedere effettivamente parte di quelle proprietà strabilianti.

"Sei ancora qui?"

Assorto com'era, Draco non si era accorto della presenza di Astoria nel laboratorio. Alzò gli occhi dalle carte che stava consultando e sollevò le spalle, con un sospiro: "Siamo negli ultimi tre giorni di luna nuova"

"Questo dovrebbe dirmi qualcosa?", ribatté lei, avvicinandosi a lui e posando le mani sulle sue spalle, prendendo a massaggiargliele.

Draco fece scrocchiare il collo, prendendole subito dopo una mano delicata nella sua e portandosi le sue dita alle labbra. Le lasciò un bacio lieve, sorridendo poi divertito nel vedere le sue unghie morsicchiate.

"Ti sei mangiata di nuovo le unghie, eh?"

E lei ritirò la mano, arrossando leggermente, come faceva ogni volta che Draco notava quando la sua cura personale non era eccellente. Lo fece ridere, rilassato come solo con lei riusciva a sentirsi, e se la tirò in braccio, baciandole dolcemente la spalla candida: non poteva davvero credere che Astoria ancora non avesse capito che a lui non fregava un fico secco di vederla curata e precisa, le sue imprecisioni gli permettevano di amarla anche più di prima ogni volta.