Come si convive con la paura?

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Hugo Granger-Weasley


28 Luglio 2027,

ore 20:00


Quando James era riuscito finalmente ad ottenere l'autorizzazione per irrompere nel Salotto del primo piano, Hugo lo aveva chiaramente sentito correre come un matto su per le scale, ma poi, come c'era da aspettarsi, aveva improvvisamente esitato, fino a fermarsi a metà tra la fine della prima rampa di scale e l'enorme porta scorrevole in vetro scuro che permetteva l'isolamento del salottino nel quale erano.

Aveva pacatamente lanciato uno sguardo oltre la porta, dove la figura ombreggiata del ragazzo era rimasta impalata, e l'aveva visto iniziare a guardarsi intorno nel piano sopraelevato come se fosse stata la prima volta che metteva piede lì sopra. Quando poi James aveva iniziato a girare lentamente in tondo, scalciando a passi alterni il nulla, con le mani incrociate dietro la schiena -come era solito fare quando qualcosa lo turbava-, Hugo ne aveva approfittato per sorridere a Monica, il cui sguardo era stato catturato dalla stessa scena, e provare a testare ulteriormente le condizioni della donna.


"Cosa provi quando lo guardi?", le aveva chiesto a bruciapelo, angolando la testa come se la sua fosse una semplice curiosità e sorridendole affabile, mentre teneva il quadernino chiuso sulle gambe accavallate.


Monica sembrò sorpresa dalla domanda. Spalancò leggermente gli occhi, aggrottando un attimo dopo la fronte nel dubbio che quello fosse un test, ma poi aveva abbassato lo sguardo sulle proprie mani, intrecciate tre le gambe, e aveva sospirato.

"Cosa potrei provare? È il padre di mio figlio, l'uomo che amo, il mio eroe dalla sfavillante armatura, arrivato da lontano a posta per rubarmi a me stessa e mostrarmi che, nonostante quello che pensassi, alla fine non avevo tutto... James mi ha mostrato quello che mi mancava, e me lo ha donato. Cosa posso provare secondo te?"


"Non saprei", aveva ribattuto lui, "Gratitudine? Affetto? Sicurezza?"


"Gli sono grata, sicuramente", aveva borbottato lei, aggrottando di nuovo le sopracciglia, "ma non è solo questo..."


Monica non era stata lasciata sola neanche un attimo da quando l'avevano portata fuori dalla Camera dei Segreti e Hugo era piombato in casa Potter neanche un'ora dopo la richiesta di Albus. Non che ce ne fosse da sorprendersi, anzi, forse ci aveva anche messo troppo, considerato che era una richiesta da parte non solo della famiglia, a cui Hugo era particolarmente legato, ma addirittura di suo cugino Albus. E si sa che tipo di considerazione aveva sempre avuto ogni esponente del gregge Weasley nei confronti del secondogenito Potter.

Effettivamente, Hugo si era preoccupato subito all'arrivo del suo Patrono, un enorme Falco dai guizzanti occhi gialli. Pochi patroni riuscivano a ridipingere le qualità e le caratteristiche del proprio evocatore bene quanto quel falco riuscisse a dipingere Albus: intelligente, nobile, fedele. Il falco era senza ombra di dubbio la trasposizione animale di tutto ciò che rendeva Albus Severus Potter ciò che era.

Al suo arrivo, il giovane Weasley aveva immediatamente chiesto ai suoi superiori se c'erano disposizioni particolari riguardo gli Auror –che altri motivi avevano altrimenti di chiamarlo di corsa?- e si era sorpreso non poco quando non aveva ricevuto risposta. Sentiva una strana angoscia, il patrono di Albus sembrava turbato e inquieto, e questo –differentemente dalla sua figura- non rispecchiava troppo l'animo di suo cugino. Aveva quindi deciso di andare a chiedere personalmente, nonostante la sua indole fosse notoriamente riservata e il più anonima possibile: Hugo odiava usare il proprio nome, e peggio ancora quello dei suoi genitori, per raggiungere qualsiasi obiettivo, ma avrebbe fatto un'eccezione alla regola quella volta.

Scorpius Hyperion Malfoy - L'anello del DemonioWhere stories live. Discover now