Monica Baldan

692 29 15
                                    




Monica Baldan



27 Luglio 2027,

Primo mattino.


Monica si svegliò quella mattina con una sensazione che non ricordava di aver mai provato in 23 anni di vita: era una strana ansia, unita a un senso di oppressione al petto. Era stata proprio quell'inquietudine sconosciuta a svegliarla, facendole spalancare gli occhi all'improvviso.

Rimase ferma qualche secondo, con i sensi all'erta, totalmente immobile nel letto, cercando di capire cosa potesse averla scaturita.


James, accanto a lei, russava piano.

Era un rumore che non la infastidiva, leggero, che anzi le metteva quasi tranquillità addosso, come se il suo russare fosse un modo per rimarcare il fatto che lui era lì con lei e che non sarebbe scomparso.


Allora perché aveva quella sensazione?


Si accorse in quel momento che non stava respirando e subito espirò, muovendosi appena. Fu solo allora che si accorse che istintivamente aveva portato una mano sul ventre, come per proteggere la piccola vita che ci cresceva dentro, nonostante fosse ancora al secondo mese di gravidanza e non poteva sentire la sua presenza.

Si concesse un sorriso, scuotendo la testa al suo stesso gesto: stava diventando una madre prima ancora che potesse accorgersene. In passato non avrebbe mai creduto che l'idea di avere un figlio potesse farla sentire così appagata.


Le ci volle ancora qualche minuto per convincersi del fatto che in quella stanza non ci fosse nulla da temere, e quando l'ebbe fatto provò ad accucciarsi a James per riprendere sonno, ma niente sembrava calmarle quell'orribile sensazione di panico che l'aveva svegliata.

Non riusciva davvero a capacitarsi di come si sentisse. Lo avrebbe chiamato sesto senso, se fosse stata babbana come i suoi genitori, ma lei, che invece era una strega, sapeva che il sesto senso non era cosa da poco e un'abilità che bisogna avere in primo luogo e coltivare in secondo.


Eppure qualcosa la stava tormentando.


Forse, si disse, poteva essere un istinto materno che si stava svegliando, per prepararla a tutte le preoccupazioni che una madre deve sopportare.

Chissà, poteva essere, dopotutto.


Spostò lo sguardo sulla sveglia che James aveva sul comodino: segnava le 6:40. Non sarebbe mai riuscita a riaddormentarsi.

Monica non era mai stata una che dormiva molto, 5/6 ore le erano più che sufficienti e, anche in ferie, non riusciva mai a svegliarsi dopo le 9. Con James, che invece aveva fatto della pigrizia il suo marchio di fabbrica, aveva imparato a oziare qualche ora in più, arrotolata nelle coperte con lui. Non gli aveva comunque mai dato la soddisfazione di portarle la colazione a letto, giacché, così come lui si alzava, lei balzava in piedi e andava dritta in cucina.

Di solito la prima ora della mattina la usava per pulire casa e preparare la colazione, un po' alla maniera babbana, come era abituata da sempre, un po' con l'aiuto della magia, il cui uso, da quando era in casa Potter, era triplicato e sarebbe aumentato ancora di lì a poco: lei e James avevano parlato a lungo di dove prendere casa, fin quando James non le aveva confessato che gli sarebbe piaciuto tornare a vivere nella casa che aveva condiviso un periodo con Fred Jr, a Diagon Alley. Alla fine avevano deciso di comprare quella, ma dovevano aspettare che finisse la ristrutturazione.

Scorpius Hyperion Malfoy - L'anello del DemonioWhere stories live. Discover now