(Ascoltate dopo il secondo ***, quando comincia la danza)

"Non contrarre troppo il viso, rischi di sbavare il trucco." Le consigliò una delle danzatrici, esibendosi in una leggera ed elegante giravolta che sollevò le gonne fluttuanti del suo abito scuro, costellato da mughetti bianchi.

Kotori la osservò con invidia, voltandosi poi verso lo specchio dorato e circolare che avevano posato sopra il tavolino basso. Nonostante si fosse guardata più e più volte, continuava a vedersi imperfetta e, mai come allora, avrebbe voluto sottrarre agli interpreti secondari le loro maschere per occultare il proprio volto. Quest'ultimo era stato ricoperto con una polvere bianca, in grado di far risaltare le labbra vermiglie ancora di più. La linea sottile della palpebra era, invece, attraversata da una sottile e precisa linea scura che avrebbe voluto sfregarsi via con forza.

"È il momento di andare." Annunciò uno dei suoi compagni, facendo sì che la giovane si sollevasse dal cuscino per uscire fuori dal dōjō in cui si erano riparati dal freddo.

Una volta fuori, il vento si intrufolò sotto le gonne morbide di Kotori, la quale si era ritrovata a indossare un Kimono viola, dalle sfumature rosee. Una leggera fascia celeste era annodata sotto il seno e le maniche larghe e fluttuanti, come una cascata, svolazzavano a ogni suo passo, mentre i ventagli che teneva in mano tremavano insieme a lei. Non aveva scarpe, avrebbe dovuto danzare a piedi nudi, e ciò la rendeva sempre più attenta ogni volta che si ritrovava a posare i talloni sopra l'erba umida dello Tsubo-niwa.

Il padiglione era ormai vicino e lo spillone infilato al centro di due trecce alla base della testa, unite sopra i suoi capelli sciolti, pareva pesare ancora di più degli orecchini di ametista sui lobi .

Non era più sicura di volerlo fare, ma sapeva anche di non potersi più tirare indietro. Non voleva deludere nessuno, specialmente suo fratello.

Una volta giunti innanzi il padiglione si ritrovò a sospirare pesantemente, chiuse gli occhi e cercò riparo nel corpo della sua compagna di ballo, ma lei le rivolse un freddo sguardo ammonitore. Il messaggio era chiaro: se li avesse fatti sfigurare, ne avrebbe pagato le conseguenze.

***

Quando l'ultima danza giunse al termine, Yori smise di cantare e scese dal piedistallo, procedendo in direzione dell'Imperatore. Era contenta di vedere gli ospiti soddisfatti, ma non poteva ancora cantare vittoria.

Con eleganza, congiunse le mani davanti al petto e piegò il suo corpo in un inchino. "Kōtei, spero che abbiate gradito gli spettacoli offerti fino ad ora, perché è arrivato il momento di mostrarvi l'esibizione migliore di tutta la serata." La giovane si sollevò e si schiarì la voce, continuando a parlare. "Nobili, Consiglieri e Shinigami Reali, considerate questa danza un dono da parte del nostro sovrano. Oggi potrete assistere alla Morte di un Fiore."

Eiko smise immediatamente di mangiare e si voltò verso Hideaki, rivolgendogli un'occhiata basita. Lui scosse la testa, come a dirle di non preoccuparsi, ma fu inutile. Nessuno l'aveva avvisata, nessuno le aveva detto che avrebbe dovuto osservare una danza che l'avrebbe fatta soffrire.

E l'Imperatore? Lui che aveva sempre servito e aiutato, perché la stava sottoponendo a quel supplizzio?

"C'è Kotori!" Esclamò Shin, non appena vide la ragazza fare il proprio ingresso al di sotto del padiglione, posizionandosi al centro del crisantemo dipinto sul pavimento. "Sono così felice che sia lei a danzare, Otousama."

Eiko alzò gli occhi al cielo. Oltre al danno, anche la beffa.

Quella ragazza per cui covava odio e rancore avrebbe interpretato niente meno che la parte di Nakano Hatsue, la donna che lei stessa aveva ucciso in passato per amore.

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⏰ Last updated: Jan 05, 2020 ⏰

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𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝐶𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒Where stories live. Discover now