28 (Parte I/II)

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Kyoden sollevò lo sguardo nello stesso istante in cui vide l'intera famiglia Atobe sorpassare il foro d'entrata al giardino Aki

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Kyoden sollevò lo sguardo nello stesso istante in cui vide l'intera famiglia Atobe sorpassare il foro d'entrata al giardino Aki. Shiba stava loro davanti, guardando il suo compare con un sorriso beffardo. Sembrava quasi volergli dire dire di tirare fuori tutta la sua persuasione e sfruttarla con quegli Shinigami che, a causa dell'Imperatore, avevano perso troppe cose.

"Come promesso." Asserì lo Yūrei, fermandosi innanzi i tre scalini d'accesso al tempio. "Kyoden, posso avere l'onore di presentarti i due capostipiti del clan Atobe, Kimimura e Miwa?"

Il Ronin sollevò la schiena dal pilastro su cui l'aveva poggiata, chinando rispettosamente il capo innanzi i due capostipiti. Nella gerarchia degli Shinigami, i Nobili erano superiori ai Reali, per questo avrebbe dovuto spendere più tempo nell'inchinarsi. "Tachibana Kyoden, appena nominato Shinigami Reale."

"Shiba-sama ci ha parlato di voi strada facendo." Fu la donna a parlare, Miwa, rompendo così la tensione iniziale. "Sollevate pure il vostro viso, Kyoden. Vogliamo guardare in faccia l'uomo che si è attirato la simpatia dell'ormai trapassato Principe Ereditario."

Il Ronin fece come gli era stato ordinato, fissando gli occhi in quelli della Nobile che gli si presentava davanti. Indossava un Kimono bianco e una sopraveste arancione, in cui aironi ricamati spiccavano il volo sulla stoffa. I lunghi capelli castani erano stati annodati in una particolare acconciatura che li raccoglieva solo a metà sulla base della testa, lasciandone una gran parte a ciondolare lungo i fianchi. Il viso era giovanile, gli occhi scuri percorsi da una sottile e lunga riga arancione, e le labbra rosse piegate in un sorriso d'approvazione. "Che ne pensi, Kimimura?"

"Penso che abbia il viso di un ribelle." Asserì quello che doveva essere il marito, a sua volta giovane sebbene entrambi, sicuramente, fossero molto più vecchi di quanto dessero a vedere. Lui indossava un Kimono cremisi abbellito da rifiniture dorate, i capelli scuri liberi sulle spalle e gli occhi truccati allo stesso modo della moglie. Possedeva delle labbra sottili e un naso ingombrante, ma che non stonava assolutamente sul suo viso. "Ed è esattamente ciò che fa al caso nostro. Shiba ci ha detto che la pensate come noi riguardo un argomento che sarebbe in grado di riportarci la pace che abbiamo perduto molto tempo fa."

"È esatto. Tutti vogliamo spodestare l'usurpatore che siede sul trono, al momento." Replicò Kyoden, mettendo in chiaro la sua posizione.

Kimimura e Miwa sorrisero istantaneamente, mentre quelli che parevano essere i loro figli facevano capolino dai loro corpi. "Usurpatore." Cominciò il primo, facendosi avanti. "Vedo che la pensiamo allo stesso modo, ma ora ditemi in che modo pensate di agire contro quest'uomo che ci dite di considerare come tale."

"Credo che le nostre intenzioni non siano un mistero. Io e Shiba siamo disposti a rischiare pur di attuare una ribellione che, si spera, riuscirà ad allontanare Asano Hideaki dal potere e dal trono. Questo progetto andrebbe però finanziato alle spalle della corona, per questo ci serve il vostro aiuto." Spiegò brevemente, soddisfacendo così le aspettativa di Shiba. Kyoden non aveva bisogno di grandi paroloni, era in grado di essere incisivo anche con poche e semplici frasi.

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝐶𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒Where stories live. Discover now