25(Parte II/II)

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Sia Itami che Momo avevano sperato che quello dell'Imperatore potesse essere soltanto un semplice reclamo, questione di pochi istanti, una sgridata come tutte le altre. Ovviamente, non era andata così.

"Avevi ragione." Mormorò lo Shinigami dai capelli rossi, sentendo gli sguardi dei Consiglieri, avvolti nei loro Kimono azzurri, su di sé. "Siamo fottuti."

Era così che aveva detto Itami nel momento stesso in cui avevano messo piede nella sala del trono, trovando il loro sovrano, posto sul suo scranno, con gli occhi pieni di rabbia e il corpo teso a causa del nervosismo.

Tachibana Kyoden era inginocchiato al lato destro della scalinata che lo avrebbe condotto al trono, indosso aveva degli Hakama neri e un Keikogi bianco coperto dalla stoffa pesante dell'Haori scuro che portava sulle spalle. Anche lui aveva sperato che quella situazione si risolvesse nel minor tempo possibile, contava di poter convincere Hideaki a rivalutare l'idea della reclusione di Mei, invece si era ritrovato a far da testimone alla vergogna di due Shinigami che non sapevano nemmeno quale guaio avessero provocato.

"Completamente fregati." Sussurrò a stento il compagno, rabbrividendo quando notò alcuni Consiglieri nascondere le loro bocche sotto la carta di riso dei ventagli decorati. Loro, al contrario, erano seduti sulla parte sinistra, al lato della scalinata. Sembravano tanti serpenti pronti ad affondare i loro denti aguzzi fra le carni dei due poveri malcapitati. "Saremo graziati se riusciremo a uscire da qui totalmente indenni."

"Chiudete quelle bocche, immediatamente." Hideaki si mise in piedi, cominciando poi a scendere le gradinate. La veste di seta nera aderiva perfettamente al suo corpo e risplendeva d'oro sugli orli delle maniche ogni volta che la luce delle lanterne si rifletteva su di lui. I capelli erano stati tirati e legati sopra la testa, tenuti fermi da un lungo spillone dorato che sottolineava la ricchezza di quell'uomo, talmente potente da far correre un brivido di terrore sulle schiene dei presenti. Quando fu davanti ai due incriminati, parlò con calma micidiale. "Avete idea della gravità delle vostre azioni? Di ciò che l'assenza dei Koide al Torneo Annuale degli Shinigami comporterà a me direttamente come nuovo Imperatore? Hai idea, Itami, di quali saranno le conseguenze del tuo mutamento in drago?!" I due si scambiarono un altro sguardo colmo di paura, che fece capire al sovrano la totale inutilità di quegli Shinigami che si erano ficcati in problemi più grandi di loro. "Suppongo che voi due idioti non abbiate parole per giustificarvi."

"No, siamo imperdonabili." Sussurrò Itami, sperando di poter far leva sulla pietà inesistente di quell'uomo. "Però..."

"Però che cosa?!" Lo bloccò nuovamente Hideaki, fissando gli occhi castani sopra di lui. I suoi pugni erano stretti in una morsa talmente serrata da far scrocchiare le ossa, portando Momo a parlare impulsivamente come a voler salvare il suo amico da una condanna che, a onor del vero, si sarebbe meritata.

"Songen, i Koide non facevano altro che insultarvi." Cominciò, tenendo gli occhi in direzione dei piedi. "Parlavano di voi come se non foste nemmeno l'Imperatore, dicevano cose orribili sul vostro conto e... non penso che si sarebbero degnati di presentarsi al Torneo Annuale."

A quel punto, un silenzio surreale calò all'interno della struttura e persino Hideaki fece un passo indietro, come se fosse stato colpito dalla lama di una spada. I suoi occhi freddi e calcolatori scrutarono Momo per cercare un qualsiasi segno di cedimento nelle sue parole, eppure nessun movimento lo tradì e, dall'espressione che aveva cucita sul viso, non sembrava nemmeno che avesse accampato una scusa per aria solo per salvarsi la pelle.

Con il senno di poi, l'Imperatore voltò loro le spalle e cominciò a camminare in direzione della propria sedia dorata. Sentiva i Consiglieri parlottare, i loro occhi beffardi e compiacenti che lo osservavano dal basso. Sembrava quasi non aspettassero altro che vederlo cadere, come aveva fatto Shiba.

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝐶𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt