20 (Parte II/II)

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(Il disegno è stato realizzato dalla bravissima LeliaHarriren *^*
Ditemi se non è stupendo!)

Alla fine, Shiori e Momo erano arrivati al termine di quella infinita scalinata attraversando un alto Torii dalle sfumature perlacee che si ergeva all'entrata del quartiere Nobiliare.

Una volta oltrepassata quella costruzione imponente, i due seppero di trovarsi all'interno dello spiazzo riservato alla famiglia Koide. I recinti e le murate glielo avevano fatto intuire, e le varie costruzioni, sui toni del viola e del marrone, glielo avevano confermato.

La valle era cosparsa da pietre levigate, siepi, fiori di lavanda e alberi di glicine in piena fioritura. Era quasi incredibile vedere quei fiori disperdere il loro profumo anche in mezzo alla neve, simbolo che l'Acqua Purificata era stata sfruttata in ingente quantità. Eppure, la presenza di quelle piante non rendeva di certo meno cupo l'ambiente freddo, silenzioso e ombroso a causa delle nuvole che non si permettevano ancora di abbandonare il cielo.

Momotarō, una volta giunto a destinazione, si lasciò andare sopra un masso quadrato, incurante di essersi seduto proprio davanti alla pagoda principale.

"Ci scopriranno." Disse, seria, Shiori. La sua voce era ancora più gelida e le sue dita strette in una morsa di pura rabbia e frustrazione.

"Lascia che ci vedano." Rispose Momo, con il respiro affannoso e le guance arrossate. "Non stiamo facendo nulla di male."

"Per ora. E poi, dimentichi che questa è una missione in incognito."

"Shiori-san, io sono stanco e anche tu lo sei. Dicevi di voler organizzare un piano? Ecco, ora ne hai la possibilità, ma permettimi di prendere fiato!" Esclamò il giovane, cominciando a massaggiarsi i polpacci e le cosce doloranti.

La Kawaakari, avendo ormai capito che non c'era alcuna speranza di farlo alzare, decise di sedere sopra l'erba morbida per poi fissare il suo sguardo sull'alta e imponente magione innanzi a lei. Quel maledetto luogo che aveva guardato da lontano fino a consumarlo.

"Penso faremo meglio a entrare dai piani superiori." Spiegò a bassa voce, continuando a tenere gli occhi puntati verso l'altura del palazzo. "Sempre che arrampicarsi per te non sia un problema."

Lui le rivolse uno sguardo beffardo, prima di solleticarle scherzosamente una spalla. "Pensavo d'aver dimostrato le mie strabilianti capacità atletiche, e non, a Kasaya!"

"Certo, le dimostri specialmente quando devi padroneggiare lo Yugen. Sono talmente strabilianti che persino io me ne meraviglio." Il tono vagamente ironico della giovane donna lo fece sbuffare. Possibile che lo sottovalutasse costantemente? E tutto perché si era dimostrato simpatico e alla mano.

Era davvero impossibile comprenderla, ma Shiori era semplicemente fatta così. Per lei era naturale svalutare chiunque dimostrasse apertamente i suoi sentimenti. Riteneva debole ogni persona che non fosse in grado di contenersi, visto che lei per prima era stata educata e iniziata a un modo di vivere freddo e austero.

"Un giorno riuscirò ad usare lo Yugen, ti stupirò, vedrai!" Momotarō le sorrise fiducioso, sembrava che nulla potesse intaccare la sua felicità, ma la compagna d'armi al suo fianco non sembrava essere dello stesso avviso.

"Comunque, una volta entrati dentro dovremmo procedere in assoluto silenzio verso i sotterranei, sono sicura che tengono Itami lì sotto..."

"Dobbiamo entrare da sopra per arrivare sotto, mi piace questo piano!" Esclamò lui, lasciandosi andare a una leggera risata.

"La pianti di comportarti così? Questo non è un gioco. Se i Koide ci scoprono siamo finiti." Il suo tono non era astioso, solo infastidito, il che portò Momo a ritrovare a stento la serietà.

𝐋𝐀𝐌𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐀𝐍𝐆𝐔𝐄 - 𝐶𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒Where stories live. Discover now