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All'età di cinque anni.

"Bill! È ora di alzarsi e prepararsi per la scuola. Non vorrai arrivare in ritardo il tuo primo giorno. " lo chiama sua madre dalle scale. Un bambino di cinque anni e tre settimane si siede sul suo letto e si stropiccia gli occhi. Sposta le coperte a lato e scende dal letto che è solamente un po' troppo alto per lui. È abbastanza basso per avere cinque anni, ma suo padre è così alto che Bill pensa cambierà abbastanza presto.

Bill Denbrough cammina lungo il muro verso il bagno. Si trascina per il bagno, prima mettendo il suo piccolo sgabello blu davanti il lavandino e poi afferrando il suo spazzolino dalla tazza. Spreme il dentifricio sullo spazzolino, strofinandolo contro i suoi denti, guardando la schiuma gocciolare da un angolo della sua bocca. Ridacchia di sé stesso vedendosi.

Egli sputa e si risciacqua la bocca, asciugandosela con il retro della manica della maglietta del suo pigiama.

Tornato nella sua stanza, Bill medita su cosa indossare. Dopo tutto è il primo giorno d'asilo.

Apre il primo cassetto del suo comò e tira fuori un paio di jeans, il bordo delle gambe era già stato risvoltato da sua madre perché se no sarebbe inciampato in essi. Dal suo armadio prende una maglietta sui toni del marrone con una piccola tasca a sinistra sul petto. Dopo essersi cambiato, indossa le calze e le scarpe, poi mette ordinatamente apposto i suoi capelli bruni. Sorride al suo riflesso, e dice, "Ciao, il m-mio nome è B-bill Denbrough. Ti va di essere a-amici?"

Si acciglia appena sente la sua balbuzie. Bill desidera non averla, e non è sicuro del perché ce l'abbia in realtà. Sua mamma pensa che sia per quella volta che fu colpito da un auto quand'era più piccolo, ma Bill non è certo.

Mentre decide che la sua ridicola introduzione sarebbe stata fatta, si avvia verso la cucina.

L'aria profuma di sciroppo e frittelle, dolci e paradisiache. Bill sposta la sedia posta di fronte a suo papà, ma è fermato dalla madre che gli pone una domanda.

"Bill, tesoro, prima di prendere posto, potresti andare di sopra a prendere i miei orecchini dalla parte superiore del beauty case?" gli chiede sua madre. Bill accenna di sì col capo. "Sono delle piccole rose d'argento, okay? Dovrebbero essere vicino al trucco."

"O-okay", Bill balbetta, e trotterella felicemente su per le scale.

Piccole rose d'argento, piccole rose d'argento, piccole rose-

Bill si ferma davanti al beauty case di sua mamma, perplesso da cosa ci sia esattamente all'interno. È pieno di collane e bracciali sparsi in giro, così come poche paia di orecchini. Ci sono pure alcuni tubetti che non sa a cosa servano, e un sacco di pennellini. Però nessuno di essi ha della pittura sopra, quindi Bill si domanda a cosa servano.

Piccole rose d'argento, pensa Bill, togliendo le mani dalle tasche. Le scorge fra la confusione di cosmetici e gioielli. Li afferra, ma un tubetto nero alla destra degli orecchini cattura i suoi occhi. Memorizza dove si trovano gli orecchini, prima di prendere il tubetto.

L'involucro ha un forma rotonda, cosa che glielo fece scovare per primo; non è come gli altri tubetti nel beauty case. La parola "mac" in sottili lettere d'argento è sul davanti. Se lo rigira in mano. Nella parte inferiore legge, "rubino corteggiante". Bill ridacchia. Lo apre per scoprire che è un rossetto, almeno, è quello che vede alle donne in tv e che sua madre chiama così. Il rossetto è di un rosso brillante, la punta è un po' obliqua, è solamente un po' usato. Non ricorda sua madre indossare spesso il rosso. Bill sente il desiderio di provarlo su di sé.

Si alza sulla punta dei piedi per vedere il suo riflesso allo specchio sopra il cassettone, e mette la parte obliqua rossa contro le sue labbra. Segue la linea delle labbra in modo abbastanza vacillante, ma quando finisce e rimette il tappo al rossetto, è abbastanza orgoglioso del suo abile lavoro. È brillante in confronto al suo giovane, pallido viso. Sorride, e toglie quel poco che era andato sul dente.
Il suo cuore batte in modo sregolato, creando eccitazione nel suo petto. È folle la sensazione che prova nel portare questo rossetto rubino corteggiante. Si sente felice, e rallegrato, e lo adora.

Afferra gli orecchini e corre al piano di sotto.

Li posiziona sul tavolo dove sua mamma era seduta e prende posto. Suo padre gli dà un'occhiata da sopra il giornale e posa quest'ultimo.

"Cos'hai sulla tua faccia, giovanotto? Ti sei imbattuto nel trucco di tua mamma,  vedo?" gli occhi castani di Bill sono perseguiti da un'idea. Non era molto certo riguardo cosa fosse così divertente.

"Di cosa stai parlando?" chiede sua madre, ma quando si gira e vede la faccia di Bill mette le mani sui fianchi. Nasce un sorriso accennato sulla sua faccia non appena vede il rossetto applicato in modo pasticciato sulle labbra del bambino di cinque anni. "Oh cielo."

Prende lo strofinaccio per i piatti nelle sue mani, inginocchiandosi vicino alla sedia di Bill, e con l'intento di togliergli il rossetto.

"P-perchè non p-posso te-tenerlo?" Bill chiede con un'espressione corrucciata.

"I maschi non portano il trucco, tesoro." dice sua madre.

"Non quelli normali, almeno." aggiunge suo padre.



Volevo dirvi che per queste settimane di scuola ci sarà solo 1 capitolo a settimana (mercoledì).
Spero vi sia piaciuto :)

lipstick +stenbrough [Italian translation] Where stories live. Discover now