「Jack - Rapunzel ; Remenber me 」;

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Jack era uno spirito da ben trecento, di come lo era diventato sapeva bene poco e del suo passato ancora meno.
Tutto quello che ricorda quando si risvegliò era la luna, una grande e rotonda luna piena. Non appena la guardò le disse solamente il suo nome, Jack Frost.
Non era un gioco da ragazzi abituarsi ad una vita del genere, ad essere morto o ad avere poteri, per non parlare di saper volare.
L'ultima cosa che lo sconvolse, forse la peggio; nessuno riusciva a vederlo, nessuno credeva in lui.
Ma, c'era una bambina, una molto speciale. Lei viveva tutta sola in una torre, sua madre non le permetteva mai di uscire.
Era sorpreso di vedere come quella sola bambina potesse vederlo, se lo chiedeva ogni notte quando passava da quella torre ad osservare quella ragazzina.
Loro parlavano, lui le raccontava storie e lei le mostrava i fantastici poteri dei suoi capelli magici. Quei capelli con una canzone si illuminavano ed iniziavano a risplendere.
Era fenomenale come quella bambina potesse essere speciale.
Crescendo però, non la rivide più.
( ... )
Quel bosco gli faceva tornare alla mente lontani ricordi, se non si stava sbagliando, nascosta nelle vicinanze c'era una torre; lontana dal regno, nascosta da tutti.
Non aveva mai capito il perché. Erano molti anni ormai oramai che non passava da quelle parti, ma aveva ancora la curiosità di scoprire se quella torre era ancora lì.
Era notte fonda quando Jack, timidamente, si sporse in quella finestra, l'unica. C'era silenzio e buio, però nulla era cambiato da allora. Così guardandosi in torno entrò.
Non riusciva a vedere granché, ma aveva come la sensazione di non essere da solo.
Non appena si voltò una bellissima ragazza lo fissava spaventata. Quel viso, quei capelli dorati, aveva la sensazione che l'aveva già vista in passato.
Dal suo sguardo si sarebbe messa a gridare da un momento all'altro.
Ora ricordava; la ragazza dai capelli magici.
« Per favore, non metterti ad urlare. Io -- non voglio farti del male... stranamente mi ricordo di te.»
Affermò, come divagando.
Dallo sguardo della ragazza non aveva idea di chi fosse, e una parte di lui restò deluso. 


  Non appena sentì lo scricchiolio della finestra e un gelo pervaderla si precipitò ad accendere subito una candela.
Davanti a lei c'era un ragazzo dai capelli bianchi che la fissava come se avesse qualcosa di strano. Forse qualche stranezza l'aveva, come i capelli lunghi più di dieci metri.
Sua madre dormiva di sotto e sapeva bene che un minimo rumore l'avrebbe fatta svegliare.
« Chi sei tu?»
Guardava attentamente il ragazzo, i suoi grandi occhi azzurri, i linimenti del suo volto. Senza volerlo si sentì le guance arrossire.
« T--tu ti ricordi di me? Ci siamo già conosciuti in passato?»
Domandò, con il cuore che ancora le batteva a mille.
Com'era possibile che si erano già conosciuta, da come ricordava lei aveva sempre vissuto in quella torre, non era mai uscita.
Sua madre le diceva sempre che il mondo era egoista e crudele, se riusciva a scorgere un frammento di luce lo distruggeva.
Da ragazzina capì che forse sua madre aveva ragione, se fosse uscita da quella torre sarebbe stata in pericolo.
Tutti avrebbero voluto possedere i suoi capelli, tutti avrebbero voluti tagliarli per tenerli tutti per loro.
Rapunzel aveva paura di questo, non si sentiva sicuro nel mondo esterno, però almeno una volta nella sua vita avrebbe voluto vedere cosa c'era aldilà della torre e del bosco. Ma non le era mai permesso uscire.
Si chiedeva,però, come aveva fatto quel ragazzo a trovare la torre, nascosta, o addirittura come aveva fatto a scalarla con quel buio della notte.
Aveva un sacco di domande, ma non poteva fidarsi di lui, anche se quella sensazione dentro di lei le diceva che sarebbe andato tutto bene.


   Jack avrebbe voluto ridere, ma lei non avrebbe capito il motivo, non ancora.
Lei riusciva a vederlo!
Nel suo inconscio allora riusciva a ricordare quell'episodio di quando era solo una bambina.
❜❜ Io sono speciale? ❜❜

Le aveva fatto questa domanda quando Jack le disse che solo le persone speciali riuscivano a volare. Ricordava ogni cosa.
« Il mio nome è Jack Frost e tu sei Rapunzel.»
Sorrise avvolgendo nervosamente i pugni sul manico del suo bastone, poteva quasi dire che era la fonte dei suoi poteri.
«Si, ci siamo già incontrati in passato. Forse tu non riesci a ricordarlo però riesci a vedermi! »
A quel punto non poté più fare a meno di trattenere le risate, ma non era una risata di scherno, rideva perché era felice che qualcuno su quella strana terra riusciva a vederlo e non semplicemente a trapassargli il petto, come un fantasma.
La ragazza ancora non riusciva a capirlo bene, ma lui era sicuro che prima o poi se ne sarebbe ricordata.
Tutto quel tempo sprecato cercando di capire il motivo per cui fosse invisibile, perché nessuno riuscisse a credere a lui. Adesso non gli importava se il resto del mondo era invisibile, lui vedeva lei e lei vedeva lui. Questo gli bastava.


Sembrava un matto. Rapunzel non capiva una sola parola che usciva dalle sue labbra, era come se venisse da un'altra terra.
Farfugliava sul fatto di riuscire a vederlo, ma cosa voleva dire? Non era mica cieca.
« Come fai a sapere il mio nome?»
Okay, questo era veramente strano. Rapunzel non era un nome comune che si potesse indovinare così facilmente e lui era così convinto delle parole che diceva.
« Io...davvero non mi ricordo, sono sempre stata in questa torre da quando sono nata, non sono mai uscita. Come ci saremmo incontrati?»
Chiese alzando un sopracciglio. Era rimasta seduta sul suo letto e Jack era rimasto davanti la finestra ancora aperta.
Per un attimo una folata di vento la fece rabbrividire.
« Se non hai intenzione di andartene, potresti chiudere la finestra?»
E così dicendo l'indicò alle sue spalle.
Ehm--scusa ma...cosa intendi con "riesci a vedermi"? E poi, come hai fatto ad entrare?»
Quel dubbio la tormentava dal momento in cui aveva messo piede nella sua stanza.
C'era troppo mistero nelle sue parole, era così strano quel ragazzo. Eppure il suo viso non era del tutto estraneo per lei.
« Oh si, scusa, la finestra...Tu hai freddo. »
Sorrise, come se fosse stata una cosa buffa per lui, sentire freddo.
La sua mente viaggiò ancora una volta indietro nel tempo, aveva 300 anni ma la sua memoria era ancora buona.
« Ecco, tu eri molto piccola, quando ti ho conosciuto la prima volta. Una bambina dai lunghi capelli dorati, e con un sogno nel cuore. Vedere le luci fluttuanti, per il tuo compleanno. »
La guardò negli occhi, il suo sguardo gioioso e allegro le era rimasto nonostante gli anni passati.
I suoi capelli erano allungati a dismisura, ricoprivano quasi tutta la sua camera. A primo impatto non aveva fatto caso a tutta quella massa voluminosa, ma adesso che l'osservava attentamente non riusciva a capire il perché non li avesse mai tagliati da allora.
« Tu non sei mai uscita da questa torre, sono stato io a venire da te, ti ho conosciuta per caso. Tu mi hai visto volare.»
Quel ricordo ormai lontano gli metteva felicità, non sapeva il motivo, ma lei era stata la prima persona con cui aveva parlato dopo tanto tempo. L'unica che credeva in uno spirito dell'inverno.
« Se riesci a vedermi vuol dire che in fondo, ti ricordi di me! »
Rise roteando il suo bastone. Disinvolto e sicuro di se si sedette sul bordo del letto, accanto a lei. Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, era così strano.
« Ah ecco...sono entrato dalla finestra. »
E così dicendo la indicò alle sue spalle.

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