H a l l o w e n- ⒠⒧⒮⒜ ⒲⒤⒯⒞

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Dentro casa c'era un odorino invitante di cioccolata e dolcetti, tutto il merito era di Anna che stava ai fornelli da tutta la mattina.
Elsa si era limitata a stare in camera sua a leggere qualche libro o annoiarsi a osservare la gente fuori dalla finestra.
Aveva deciso di esonerarsi da quella festa  che mandava tutti in fibrillazione, ed era per questo che non voleva aiutare Anna nella preparazione di zucche spaventose o addobbi fuori dalla porta.
« Elsa mi aiuti con quello? »
Diede un'occhiata a ciò che la sorella le stava indicando con un sorriso speranzoso e successivamente scosse la testa, decisa.
« Anna ne abbiamo già parlato, non voglio avere niente a che fare con questa roba....»
Lei mise il broncio, allontanando da Elsa le pietanze che aveva cucinato.
« Dai non fare così, il fatto che io non voglio festeggiarlo non significa che...»
Ma Anna era sparita dalla sua vista prima ancora che potesse finire il discorso.
Alzò le spalle lasciando la stanza anche lei, era meglio se tornava di sopra e spariva dalla sua vista per tutta la serata. Domani si sarebbe fatta perdonare.
« Aspetta! Ho preso una cosa per te. »
Quelle parole fecero bloccare Elsa, si voltò verso la sorella che teneva in mano qualcosa ancora impacchettato.
« Prima che tu dica qualsiasi cosa voglio che lo provi, ti prego! »
Stava per aprire bocca ma l'espressione della sorella la fecero ricredere.
In fin dei conti aveva comprato una cosa per lei, e non sarebbe stato giusto non provarla neanche.
Non riusciva proprio a dire di no ad Anna, era la sua debolezza.
Senza pensarci due volte afferrò quel pacco e si chiuse nel bagno, Anna l'aspettava dietro la porta, impaziente.
Elsa non appena tolse la carta che l'avvolgeva rimase senza parole. Era un vestito lungo, di un colore scuso e parecchio terrificante; era un costume da strega.
« E' uno scherzo? »
Sussurrò passandosi una mano sul viso.
Sospirò fissando quell'abito che non voleva affatto indossare.
« Hai fatto? »
Aveva chiesto Anna bussando insistentemente  dietro la porta.
Dopo qualche minuto uscì dalla stanza, a testa bassa per l'imbarazzo.
« Oh Elsa ti sta benissimo! »
Ma lei non la pensava affatto come la sorella, si sentiva solo ridicola e infantile.
« Vado a prendere il mio vestito da fantasma! Tu intanto aggiusta un po' i capelli, così dopo possiamo fare dolcetto o scherzetto! »
« Cosa? Anna no--»
Ma probabilmente non l'aveva neppure sentita, era così testarda quella ragazza.
Ed Elsa indossando quel vestito si era condannata da sola.
In meno di mezz'ora si ritrovò con un'acconciatura improponibile, con del trucco sugli occhi e un buffo cestino a forma di zucca spaventosa.
Come aveva fatto a farsi convincere così?
Eppure il giorno prima aveva detto che non avrebbe festeggiato quella stupida festa dei morti o mostri.
Invece ora si trovava sulla soglia della porta con Anna che la trascinava da una mano.
Non stava succedendo davvero, non stava passando da ogni casa a importunare la gente per delle caramelle.
Camminava a testa bassa e con il viso arrossato mentre la sorella era accanto a lei che si meravigliava e stupiva per ogni addobbo, strano costume e diversi tipi di dolcetti per Halloween.
Se l'avesse vista qualcuno, alla sua età ancora si divertiva a travestirsi o andare in giro a spaventare la gente.
"Oh Anna, se solo non mi sarei fatta convincere!"
Continuava a ripeterselo fin quando non si fermarono davanti la porta di una donna. Anna la guardò dandole un colpetto sul braccio.
Oh cielo, non lo stava per dire veramente!
« Dolcetto o scherzetto? »

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