Capitolo 19 - Uno sbaglio perfetto.

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Quando tornai alla realtà, annuii.

D'improvviso si aprì la porta della stanza e vi entrò Kyle con la biondina attaccata al braccio che neppure una stella marina con gli scogli.

«Ah, hai ospiti in camera» mugolò lei, con una tale voce da...

«Sei sempre il solito», esclamò Paul, come se fosse la cosa più normale da vedere al mondo, come se fosse una cosa di tutti i giorni.

«Bleah», borbottò Margaret, imitando il verso di un conato di vomito.

Risi sotto i baffi.

«Qualche problema, Rider?» ribatté la bionda.

«Sì, Milton, in effetti sì», rispose lei con un tono di voce che era un mix tra l'ironico e l'acido.

«Beh, risolviteli», disse ancora la bionda.

Poi la ragazza si voltò verso Kyle e si avvicinò alle sue labbra ma lui si scansò così da ricevere solo un bacio sulla guancia.

Ovviamente la signorina era contrariata a quel gesto.

«Fai bene a non baciarla, amico, immagina quanti peni abbiano visitato quella bocca...» commentò ancora Margaret.

Mi voltai verso di lei a bocca aperta, per poi scoppiare inevitabilmente a ridere fragorosamente, mentre tutti gli altri erano rimasti senza parole e in silenzio tombale.

«Ma come ti permetti! È solo invidia la tua, perché al contrario tuo io riesco a tenermi stretta i ragazzi. Non è colpa mia se il tuo ragazzo ti ha tradita con tutte le ragazze del campus sotto ai tuoi occhi e tu eri troppo stupida per accorgertene!», esclamò rossa in viso, parlando velocemente con la sua fastidiosa vocetta acuta.

Sentii un leggero fastidio colpirmi al centro del petto.

Perché, in un modo o nell'altro, mi sentivo messa in mezzo.

Margaret scattò in piedi: «Sì, solo con le gambe attorno alla loro vita riesci a tenerli stretti, stronza!», sbottò.

Lei sorrise raggiante. «Non importa come, ma ci riesco».

Margaret scoppiò a ridere. «Diana, sei una vera troia! Avresti dovuto dirmelo! Non avevo solo gli occhi tappati, ma anche un'amica di merda!», gridò in preda ad una furia.

Non l'avevo mai vista così arrabbiata. Faceva paura.

«Uh, se vuoi gli porto i saluti da parte tua», scherzò lei e la mora, a quel punto, fece per avvicinarsi a lei ma i suoi fratelli la trattennero.

«Perché non te ne vai, Diana?» le consigliò Kyle con voce di ghiaccio.

La bionda gli sorrise. «Ci vediamo più tardi?» propose.

Gatta morta.

«Non credo, ora vattene», sbottò lui con tono rude e la bionda, indispettita, se ne andò dopo aver mostrato il dito medio a tutti.

Una volta chiusa la porta, Margaret sembrò calmarsi di colpo e fu una cosa abbastanza sconcertate.

Mi aspettavo mobili distrutti, urla, o pianti, invece no: nulla di tutto questo.

Ci fu, intorno a noi, solo silenzio soffocante.

Margaret si sedette sul letto e si passò una mano tra i capelli corvini, sciogliendo alcuni nodi.

«Sto bene, ragazzi», disse dopo qualche minuto «Non guardatemi così».

Brian e Alex si sedettero sul letto accanto a lei.

STORM HEARTWhere stories live. Discover now