XXVI

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Ero diventata una persona nuova, pronta a mettersi in gioco. Avevo sempre avuto un il pugno fermo, se mi prefissavo un obiettivo, lo portavo a termine. Ecco, vi spiego qual'era all'epoca l'obiettivo: VIAGGIO ALL'ESTERO. Io ero la rappresentante di classe, a partire dal secondo anno, e dovevo fare il possibile affinché la mia classe potesse fare il viaggio, anche se non raggiungeva il numero minimo di partecipanti. Ragazze, smossi cielo e terra, architettai piani diabolici, passai notti insonni per riuscire ad incastrare tutto alla perfezione. Ma riuscii a far partire la mia classe per BARCELLONA.
Era il 17 Marzo, quando alle quattro del pomeriggio prendemmo il pullman che ci avrebbe portati a Civitavecchia per imbarcarci. Arrivammo nel tardo pomeriggio a Civitavecchia, quando dopo le varie pratiche burocratiche e check-in vari, riuscimmo ad imbarcarci. Il viaggio durava 1 giorno e mezzo, per cui avevamo le cabine per riposare. Dopo una prima confusione generale dovuta all'assegnazione delle cabine, riuscimmo a trovare la nostra. Quella mia e di altre mie 3 amiche.
Una cabina 1 metro per 1 metro che a starci dentro in 4 mancava l'aria, per cui una volta aver sistemato le nostre cose, uscimmo per andare a cenare. La nave era piena di ragazzi e ragazze in gita scolastica, la maggior parte stranieri, ma qualcuno era anche italiano. Una volta cenato, ci intrattenemmo sul terrazzo della nave, ordinando caraffe di sangria come se non ci fosse un domani ( tranquilli avevamo già messo la prof che ci accompagnava a dormire). Bevemmo tanto, forse anche troppo, e aspettavamo l'apertura della discoteca per iniziare la nostra prima serata del viaggio.
Una disco esilarante, piccolissima e cupa, tanto da non riuscire a identificare un volto. Un ammasso di persone, ma non ci intimorirono e ci infilammo anche noi nella folla. C'erano ragazzi e ragazze di ogni nazionalità, anche se i francesi prevalevano. C'erano mani che ti toccavano in ogni dove e una puzza di alcol manco stessimo in un locale ad Amsterdam.
Capimmo di dover andar via, perché la situazione stava degenerando. Erano le 2 di notte e stavamo tornando in cabina, o meglio cercavamo di tornare in cabina. Ogni cabina aveva una scheda magnetica che permetteva l'apertura, tuttavia la nostra si era già smagnetizzata un paio di volte in poche ore. Dopo ben 10 minuti di tentativi, dal corridoio arrivano 2 ragazzi. Io e le mie amiche facevano le vaghe, per evitare figuracce quando...questi due ragazzi si fermarono proprio vicino a noi, in quanto avevano la cabina adiacente alla nostra 🙈.
I ragazzi bussavano l'amico che era in cabina, affinché aprisse la porta; noi invece supplicavamo la scheda di aprire la porta ed evitare figuracce. Inutile dire che i due ragazzi capirono e si offrirono di aiutarci, e dopo un po' la porta maledetta di aprì. Il bello però arriva proprio adesso. State a leggere.
I ragazzi gentilmente aprirono la nostra di porta, ma nello stesso tempo il loro amico aprì la loro di cabina, e con una frase che non ripeto chiese agli amici di tornare dopo un bel po' perché era occupato con una ragazza 😂😂😂😂
Non riuscimmo a trattenere le risate, e ci sentimmo in dovere di ricambiare il favore, ospitando i due ragazzi nella nostra cabina, fino a che l'amico latin lover avesse finito la sua performance 🙈🙈.

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⏰ Last updated: Feb 02, 2017 ⏰

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