XXIV

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Era arrivato settembre, un mese che per me aveva sempre segnato nuovi inizi, e quell'anno doveva svoltare in meglio la mia vita, me lo ero prefissata e così doveva essere. Sono sempre stata una persona decisa, ho sempre cercato di programmare la mia vita per viverla a pieno, per riuscire a fare quasi tutto ciò che volevo. Francesco però non era stato programmato, era arrivato inaspettatamente e mi aveva stravolto la vita. Nei mesi dopo l'incidente, in quei mesi in cui mi ero fatta da parte avevo riflettuto tanto, avevo fatto tanti bilanci sulla mia vita, e forse mi ero resa conto di aver in qualche modo annullato per un paio di anni la mia vita, mi ero persa alcune esperienze che è giusto che una ragazza debba vivere. Attenzione non ho mai rinnegato la nostra storia, ma spesso ho pensato che forse non l'abbiamo vissuta come doveva essere vissuta, dovevamo prenderci entrambi più libertà, dovevamo continuare a fare la nostra vita al di fuori del rapporto di coppia, in quei mesi avevo capito quello, e dovevo rimediare. Io, una persona di polso, dovevo dare una svolta alla mia vita, e forse indirettamente anche alla sua. Era giusto. Me lo dovevo e glielo dovevo.
Così arrivò settembre, iniziò la scuola e ripresi un nuovo anno scolastico anche lavorativamente. Mi ero quasi del tutto ripresa dal distacco con Francesco, mi ero messa l'animo in pace, per cui iniziai ad uscire con le amiche, a frequentare gente nuova, ad instaurare nuove amicizie, iniziai a vivere a pieno la mia vita, la vita di una ragazzina di 16 anni.
Andavo a scuola la mattina, tornavo a casa per un boccone, e poi scappavo a scuola ( quella di famiglia) per lavorare, avevo cominciato a dare ripetizioni a dei bimbi delle elementari ed ero davvero soddisfatta; poi tornavo a casa, mi facevo una doccia veloce e uscivo, per poi ritornare a casa tardi, pur sapendo che il giorno dopo la sveglia era sempre e purtroppo alle 7. Ma era tutto così bello, assaggiavo il sapore della libertà e delle sciocchezze tipiche adolescenziali. Erano gli anni delle prime sigarette, dei primi cicchetti al Rum e Pera bevuti tutti in un sorso, erano gli anni delle microcar con le canzoni di Gigi D'Alessio a tutto volume. Eh sì! Sono napoletana e " Giorni" di D'Alessio nella macchina di un adolescente classe '96 non mancava mai. Ora non massacratemi però 😅. Erano anni belli che potrei pagare oro per viverli anche solo per un'altra ora.

Io e Te, il resto non conta ❤ Where stories live. Discover now