III

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Erano passati vari mesi, eravamo già al secondo quadrimestre. L'aria si era riscaldata, le giornate si erano allungate. Si stava decisamente bene.
Nel frattempo anche il "rapporto" con Francesco era migliorato. Se prima un minimo di interazione fra di noi, avveniva a seguito di una litigata, dopo un pò di tempo eravamo arrivati quasi ad una complicità.
Durante l'inverno devo ammettere di averlo pensato tanto, avevo messo ordine alla confusione disarmante che avevo in testa, ed ero arrivata ad una risposta. Finalmente avevo capito cos'è che provavo. Cos'era lui per me. Ebbene a me piaceva. L'idea di poter essere sua a me mandava in tilt il cervello.
Avevo anche pensato di dividere il peso di questa verità, per me abbastanza grande, con lei. La mia migliore amica Fabi.
Lei conosceva tutto di me, eppure non riuscivo ancora a dirle che cosa provassi per Francesco.
Un giorno però al ritorno da scuola, dopo aver riflettuto bene, capii che era il caso di dirglielo. Lei era mia amica, doveva saperlo. Mi avrebbe aiutata, ci sarebbe stata per me, e io ne ero sicura, sicurissima.
Quello stesso pomeriggio dovevamo vederci, per prepararci al compito di matematica, fissato per il giorno successivo. Partii di casa col discorso più o meno pronto. Le buttavo  lì la domanda " fabi ma a te piace qualcuno?", e poi una volta rotto il ghiaccio le avrei raccontato il mio segreto. Il mio meraviglioso segreto, qual segreto che aveva un nome e un cognome, e che mi svegliava la mattina,mi riaccompagnava a letto e spesso mi teneva compagnia durante il sonno.
Arrivai con un'ansia tremenda a casa sua, ormai diventata anche casa mia, visto che ero sempre da lei. Ad accogliermi c'era la mamma, Carmela, che mi trattava come fossi sua figlia, si confidava con me, architettavamo scherzi e tranelli contro Fabi, insomma si era instaurata tra di noi una bella complicità.
Fabi era già pronta, seduta davanti la scrivania che cercava disperatamente sulla tavola periodica non so che cosa. Chiariamo subito una cosa: io, delle due, ero quella meno studiosa, anche se la mia media era quella del 7. Però più di tanto non mi applicavo,  mi stava bene così. Fabi invece no, ci teneva, ci doveva riuscire a prendere il 10 in pagella, anche a costo di una crisi di nervi.
Quel giorno, in teoria dovevo ripetere le equazioni, in pratica peró tutto feci tranne quello. Dovevo confessare tutto alla mia migliore amica. Così le tolsi di mano la tavola periodica, ormai consumata a forza di sottolineare, e le dissi "fabi ma...ecco,ti è mai capitato di provare curiosità per qualcuno?". In quel momento non so bene, se volesse uccidermi o lanciarsi direttamente dal  balcone. Lei era in ansia per il compito e io che perdevo tempo per stupidagini. Però alla fine mi disse "Si".
-" Oddio, e non mi avevi detto niente?", parlavo proprio io che covavo da tempo un sentimento per un amico in comune e avevo fino ad allora taciuto, spudoratamente.
- " Ma non è niente di importante. Tu piuttosto perchè mi fai questa domanda? C'è qualcuno che ti piace?", ecco aveva capito tutto.
- " Sì in realtà qualcuno c'è. Ma dimmi prima tu, chi é questa persona? Lo conosco?"
- " Certo che si, è in classe con noi. Ti sta anche antipatico. É per questo che non ho detto nulla, sapevo che a te non sarebbe piaciuto. Ma poi piace a quasi tutte in classe, quindi figurati..."
Allora... io conoscevo questo tizio. Era in classe con noi. Mi stava antipatico. Ma cosa ancor più grave piaceva a quasi tutte le nostre amiche.
5 minuti. 5 minuti esatti in cui il respiro andò a farsi un giro a Posillipo per poi tornare. Non ci potevo credere. Doveva per forza essere lui. Il MIO lui, che piaceva a tutte le ragazze in classe, ma che soprattutto piaceva alla mia migliore amica.
Non sapevo se scoppiare in un mare di lacrime e confessare tutto, o ingoiare il groppone e provare a sperare che mi sbagliavo, che magari l'antipatico non fosse proprio il mio lui.
Con un forza disarmante, riuscii a trattenere le lacrime, e con un sorriso le dissi " dai come si chiama?".
Ecco quella risposta mi distrusse il cuore in mille pezzi. Non ci potevo credere. Il mio sogno, lui per il quale avevo perso la testa, non poteva più essere mio. Lei era la mia migliore amica ed era più importante.

Io e Te, il resto non conta ❤ Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin