Extra

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MICHAEL'S POV

Sono stanco, troppo per essere solo all'inizio dell'anno, ma penso di doverci fare l'abitudine. La stanza me l'hanno già assegnata, sono in camera con Ashton anche quest'anno: sono molto fortunato, nessun problema di dover provare (e fallire) a fare amicizia con qualcun altro.

Ora sto andando al bar del campus, dove Ashton ha già trovato il suo posto di lavoro, prenderò un caffè e me ne scapperò dietro le siepi, tranquillo, zero problemi.

Gioco con i sassolini che ci sono a terra, a volte calciandoli e tenendo lo sguardo basso. Poi inizia tutto.

Vedo Ash uscire dal locale, sorridendo e scherzando con una ragazza stupenda. Ha i capelli mori, lunghi fino alle spalle, e gli occhi sono concentrati sul mio migliore amico. Non l'ho mai vista in giro, almeno fino ad adesso, e le piccole labbra rosate attirano subito la mia attenzione, piegate in un sorriso che però non sono io a provocare, ma il mio amico.

Dopo poco mi accorgo che ho rallentato la mia andatura, fino quasi a fermarmi, solo per guardare come i suoi occhi ridono con lei. Osservo come i suoi capelli mori ondeggiano al suo camminare, poi abbasso lo sguardo e deglutisco, ricominciando ad avanzare verso il bar. E poi... mi sento strano. Mi sento come ci si dovrebbe sentire quando finalmente il cameriere ti porta la tua cioccolata calda, dopo tutte quelle volte che serve solo i tavoli affianco; mi sento come quando torni a casa dopo una giornata pesante e scopri che la mamma ha fatto la torta, che in Tv c'è il tuo programma preferito e che non ci sono compiti per il giorno dopo; mi sento come se avessi vinto, se avessi tra le mani il mio premio con l'intenzione assoluta di non lasciarlo andare. Mi sento bene, felice, e d'un tratto l'azzurro dei miei capelli mi pare un colore così inadatto alle mie emozioni.

«Ciao Michael» alzo di scatto la testa, guardando un Ashton sorridente a cui rispondo con un automatico cenno del capo. Anche la ragazza adesso mi guarda, ma non le interessa davvero, ha gli occhi puntati su di me solo perché Ash mi ha salutato, ma sia santo il cielo che le ha donato degli occhi così splendidi. Sono a dir poco stupendi e io li fisso finché non è lei a distogliere lo sguardo, ma è troppo tardi, il color cioccolato mi ha già incatenato il cuore.

Si allontanano mentre io rimango come uno scemo sulla soglia, guardandoli mentre camminano a braccetto. Non voglio nemmeno sapere chi è la ragazza, come si chiama e che profumo ha, il solo essere consapevole che mi ha fatto impazzire il cuore dovrebbe bastare a convincermi che averla lontana è meglio. Punto. E poi quando mai la rivedrò?

Scrollo le spalle, cercando di scacciarla dalla mia mente, ed entro nel bar.

Multicolor || Michael CliffordWhere stories live. Discover now