Capitolo Secondo

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Visto che ero già là ho scelto senza troppa difficoltà i quattro corsi che frequenterò: oltre a psicologia e astronomia ho scoperto che i corsi di matematica e inglese sono obbligatori ma non rientrano nei quattro, così mi sono lasciata consigliare scienze dalla segretaria, visto che continuava a sostenere che centrava sia con il cervello che con le stelle. Per ultimo ho optato per letteratura, sperando che sia un corso sufficientemente leggero.

Ho passato il resto di ieri pomeriggio a mettere a posto la mia valigia e a chiacchierare con Molly. Si è rivelata molto gentile e simpatica. Ho scoperto anche che ha una sorella di 16 anni che vive ancora con i suoi genitori, mentre il fratello di 25 si è trasferito tempo fa lontano da qui, ma che lo sente spesso. Ha scelto questo college anche perché qui studia il suo ragazzo e non voleva stargli troppo lontano: me lo farà conoscere.

«A patto che tu non faccia la troia» ha aggiunto mordendo una liquirizia «Non è un'offesa, per carità, solo che ti assicuro che tutte le mie amiche, in qualche modo, ci hanno provato con lui. E dà veramente molto fastidio» a quel punto mi sono messa a ridacchiare e le ho assicurato che non ci avrei mai provato con il suo ragazzo.

Adesso sono al bar ad aspettare che proprio Molly, al momento la mia unica amica in questo posto, arrivi forse accompagnata dal suo ragazzo. Adesso ricordo che non so nemmeno il nome.

«Buongiorno» un ragazzo con capelli color caramello e un sorriso a dir poco stupendo mi si presenta di fianco «Posso portarti qualcosa?» allora è un cameriere. Le sue fossette mi hanno preso alla sprovvista, tanto che per un secondo sono senza parole.

«Ehm... Magari un thè freddo» gli sorrido, e lui annuisce.

«Pesca o limone?» domanda. Guardo il locale e lo vedo abbastanza vuoto, non come ieri, ma adesso è tardo pomeriggio e magari le persone devono disfare le valigie. Forse è per questo che il ragazzo tenta di vendere qualcosa.

«Pesca» rispondo tornando a guardare i suoi occhi nocciola tendenti al verde.

«Dolce come il tuo sorriso» dice prima di allontanarsi. Inutile dire che rimango con la bocca aperta e le guance rosse, quasi in imbarazzo.

«Bethany! Sono qui» Molly viene verso di me, sorridendo e con le guance rosse. Posso solo immaginare cosa sia successo per averla ridotta in questo stato.

«Ciao Molly. Dov'è il tuo Romeo? Ti prometto che mi farò odiare da lui» ridacchio, e lei alza gli occhi al cielo.

«È fuori, ha incontrato un amico e voleva salutarlo, forse convincerlo a venire dentro con noi» alza le spalle e il ragazzo di prima torna da noi con la mia lattina di thè alla pesca.

«Grazie» gli dico e lui mi sorride, volgendo poi lo sguardo a Molly.

«Posso portarti qualcosa?»

«Sì, un cappuccino grazie» risponde lei «E anche una birra per me» un ragazzo dai capelli scuri si siede accanto a Molly, salutandola con un bacio. Ecco il nostro Romeo.

«Perfetto, torno subito» il ragazzo riccio si allontana e ci lascia soli.

«Quindi tu devi essere la coinquilina di Molly, giusto?» mi sorride e circonda le spalle della mia amica con un braccio, stendendo l'altro verso di me «Io sono Calum, piacere di conoscerti» gli stringo la mano.

«Bethany, piacere mio» gli sorrido e butto un occhio a Molly, che è arrossita.

«Vi siete conosciute solo ieri. Come va la convivenza?» domanda.

«Bene, insomma, il suo ordine inizia già a darmi sui nervi» dico a bassa voce facendo finta che sia un segreto. Calum ridacchia e Molly mette un piccolo broncio, così lui le stringe le spalle e la bacia, cercando di rabbonirla.

«Sì, capisco, il suo ordine può farti sentire a disagio con il tuo disordine» dice lui. Il cameriere arriva e poggia sul tavolino il cappuccino e la birra, sparendo un secondo dopo.

«Allora, chi era il tuo amico fuori? Non l'ho riconosciuto» cambia argomento Molly. Prendo un sorso di thè e poi gioco con la cannuccia gialla, ascoltando Calum.

«Era Luke e frequenta questo college. Tranquilla, lo conoscerai presto, fa algebra con te» poi rivolge lo sguardo a me «E tu che corsi frequenterai, Bethany?»

«Psicologia, astronomia, scienze e letteratura. Spero solo che letteratura non sia troppo pesante. Tu cosa frequenterai?»

«Farò letteratura con te» ride lui «Poi algebra, musica e storia dell'arte. Comunque non preoccuparti, letteratura non è complicata»

Continuiamo a chiacchierare del più e del meno fino a che fuori dal bar non si fa buio e il locale si riempie. Calum è molto tranquillo e simpatico, poi mi sembrano una coppia perfetta e sono felice di vedere Molly serena accanto a lui. La conosco da un giorno solo ma mi sta già simpatica.

«Devo andare piccola, ci vediamo domani?» dice lui alzandosi e lasciando una banconota da 10 dollari sul tavolo.

«Va bene, magari mi accompagni a lezione?» si avvicina e gli lascia un bacio a stampo. Lui annuisce e la bacia di nuovo, uscendo dal locale.

«È simpatico» le dico, sorridendole.

«Lo so, per questo lo amo» risponde arrossendo «Non vorrei mai che qualcuna gli mettesse gli occhi addosso, sarei troppo gelosa»

Sospira e si alza anche lei «Ok, vado in camera, ho voglia di riposare un po'. Tu resti?»

«Sì, resterò qui, magari conosco qualcuno con cui fare amicizia» alzo le spalle e vado ad abbracciarla per poi lasciarla uscire dal locale.

Prendo il denaro lasciato da Calum e vado a pagare, perché mi pare brutto lasciare tutto lì sul tavolo.

«Ciao» saluto il ragazzo dietro il bancone, momentaneamente libero dal servire studenti. Mi chiedo dove sia la ragazza di ieri «Ecco, per il cappuccino, la birra...»

«E il thè» conclude lui, sorridendomi. Prende i soldi e poi mi dà il resto «Io sono Ashton, piacere» mi tende una mano che io stringo volentieri.

«Bethany» dico per la terza volta negli ultimi due giorni.

«Beh, Bethany, hai da fare adesso? Potrei offrirti un altro thè alla pesca, sto anche per finire il turno...» si appoggia al bancone e si mordicchia il labbro, sorridendomi.

«Volevo fare un giro del campus, sono nuova...» dico, e non so se vuole essere un rifiuto o più un modo per dire "Beh, se vuoi accompagnarmi..."

«Sono al college da due anni, posso farti fare il tour perfetto» risponde, cercando di essere convincente.

«Sarebbe fantastico» gli dico.

In tutta fretta si toglie il grembiule e fa il giro del bancone, poi si avvicina e mi porge il braccio. Mi metto a ridere e, a braccetto, usciamo dal bar.

«Ciao Michael» saluta distrattamente un ragazzo che sta entrando nel locale, questo gli risponde con un cenno.

Ashton mi fa vedere ogni posto dello splendido college dove studierò per i prossimi anni. La serata con lui è la più spassosa che abbia mai avuto.

Avrete il prossimo capitolo quando questo raggiungerà le 4 stelline. Ci riuscite? Magari se vi va lasciate anche un commentino <3

Multicolor || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora