Capitolo Trentottesimo

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Mi gira talmente tanto la testa, quando mi sveglio, che ci manca poco che cada dal letto. Letto?

Socchiudo gli occhi nella penombra della stanza, sentendo la distinta presenza di Luke nel letto di Molly, con il suo grande russare che rimbomba nella stanza. Ma io non ricordo di essere tornata in camera mia, e non ricordo di aver cercato di sbattere fuori Luke come faccio sempre quando lui rimane qui.

Mi tiro a sedere, allungando la mano per cercare il cellulare tra le coperte, ma non lo trovo e rimango a guardarmi intorno confusa. Cos'è successo ieri sera?

Trovo la borsa ai piedi del letto, la tasto un po' alla ricerca del telefono; una volta trovato mi stupisco per l'ora: sono le 9.30 del mattino. Ma quanto ho dormito? Ho perso la prima lezione di oggi.

Mi alzo in piedi, aspetto che passi il capogiro, accendendo la luce facendo grugnire di disapprovazione Luke.

«Uhm... Strega... Spegni» borbotta infilando la testa sotto il cuscino e attorcigliando le gambe nel lenzuolo.

«Svegliati Luke, è tardi» rispondo io, scorrendo il dito sullo schermo per leggere i messaggi. Uno da Ashton, questa mattina alle 7.27: Ti aspetto al bar per fare colazione insieme? Sarebbe bello sapere se stai bene...

Molly, alle 8.48: Ci vediamo oggi a pranzo, scusa se ti abbiamo lasciata sola con Luke, ma adesso ti devo raccontare una bella cosa :)

Sospiro, aspettando che il biondo dica qualcosa, ma sembra essersi riaddormentato come un sasso. Pesto i piedi a terra mentre mi avvicino a lui, poi lo scuoto per la spalla.

«Luke, muoviti, non ho intenzione di lasciarti qui a dormire» gli tiro un po' i capelli facendolo mugolare.

«Oh, ma vai a dormire, sei tornata anche tardi questa notte, non rompermi» si gira a pancia in su e si passa una mano sul viso, scuotendo la testa come se gli stessi proponendo un giro sulla Luna.

«Cosa?» mormoro «Sai cos'è successo questa notte?»

«Sì, più o meno» borbotta «Ma dovresti saperlo anche tu»

«Non lo so invece» ribatto, sedendomi accanto a lui «Eri ubriaco?»

Si mette a ridere, iniziando a guardarmi «Sì, un pochino, ma non penso di aver immaginato l'unicorno blu»

Sospiro. Si starà sicuramente inventando tutto, o per lo meno si sarà immaginato cose che non c'erano «Non mi hai sentito rientrare?»

«Sì, certo, ti ho anche visto» annuisce convinto «Eri con un unicorno blu» ripete.

«Ok, certo Luke» sospiro, toccandogli distrattamente i capelli soffici. L'ultima cosa che ricordo e di essermi seduta sul pavimento fuori la camera di Michael, di aver pensato che avrei voluto vederlo e che avrei voluto abbracciarlo.

«Non pensare che io stia scherzando» mi rimprovera piano «Ti ha portato qui in braccio un unicorno blu, ti ha messa a letto e poi se n'è andato»

Dovrei lasciare perdere, è chiaro che Luke non sa bene cos'ha visto questa notte e forse ha bevuto un po' troppo. Così mi chino su di lui, baciandogli la fronte e sorridendo «Certo Luke, resta pure a dormire qui se vuoi»

Poi vado a prepararmi per le lezioni di astronomia e di scienze.


Sistemo meglio i libri nella borsa appena entro in classe, dato che per prendere il materiale che mi serve per la lezione ho praticamente rivoltato il resto del contenuto della borsa. La classe è praticamente vuota se non si contano i tre ragazzi sempre presenti che sembrano degli astronomi qualificati.

Ho sentito che molti oggi avrebbero saltato le lezioni. Tanti, un esempio lampante ce l'ho in camera mezzo svenuto, ieri sera hanno partecipato ad una festa speciale del locale fuori dalla scuola. Non so che cosa volevano festeggiare, e non mi interessa, ma questa cosa deve aver decimato la popolazione scolastica. Compreso anche Michael, forse, visto che non lo vedo.

A passi lunghi supero la cattedra, salutando il professore che mi risponde con un simpatico sorriso, poi risalgo le scale fino a raggiungere il mio posto. Rispondo ad Ashton e a Molly mentre aspetto che l'ora di iniziare arrivi, anche se al momento siamo solo in quattro.

Il professore si schiarisce la voce, un sorrisetto sarcastico sulle labbra «Non ci crederete ma queste lezioni sono le mie preferite, perché c'è poca gente ed è solo quella più intelligente. Sono felice che siate silenziosi e che i più confusionari siano stati fatti fuori dalla sbronza» batte le mani tra loro, soddisfatto «Bene. Signorina Creek, prego, venga nelle sedie più avanti insieme agli altri»

Senza protestare raccolgo le mie cose e mi sposto qualche fila di sedie più in basso, restando comunque in disparte rispetto agli altri. La lezione comincia senza appello.

Passano cinque minuti all'incirca prima che la porta si apra, facendo entrare un filo di luce. Non spreco nemmeno il tempo ad alzare lo sguardo per guardarlo.

Ascolto il rimprovero del prof tenendo lo sguardo fisso sul foglio sul quale sto scrivendo cose non minimamente importanti, ma mi immobilizzo quando sento Michael sedersi nella sedia accanto alla mia.

Lui rimane in silenzio mentre il professore riprende a spiegare, forse non mi sta neanche guardando ma io i suoi occhi li sento addosso ugualmente. Il cuore mi batte quando mi decido ad alzare lo sguardo su di lui, scoprendolo già su di me come immaginavo.

Michael accenna un sorriso, ma io lo noto poco dato che finisco a fissare i suoi capelli: sono blu, scuri. Non ci metto tanto a capire cosa significa.

«Volevo sapere come stai» mi dice, piano come se potesse disturbare una sala completamente silenziosa. Ma non riesco a distogliere lo sguardo dal blu, intenso e quasi prepotente. Perché? vorrei chiedergli Perché ti sei colorato di tristezza?

«Ti importa come sto io?» rispondo amara. Torno a guardarlo negli occhi verdi, quelli che mi erano mancati tanto. Ma non può farlo adesso, non può adesso che ho deciso di mollare, dopo tre settimane, dopo essere stata ignorata in modo così franco da lui.

«Certo che m'importa» risponde risentito «Cosa ti fa pensare che non sia così?»

«Il tuo comportamento» ribatto tornando a guardare il foglio, piegando l'angolino della pagina.

«Non dire così» dice ferito. Non mi pento di aver detto quello che ho detto.

«È la verità» rispondo.

Rimane in silenzio e le parole del professore tornano ad entrarmi nelle orecchie. Per il resto dell'ora mi sforzo di non guardarlo, di prestare attenzione alla lezione di astronomia a cui sto partecipando, ma anche solo sentire il suo respiro leggero mi svia decisamente i pensieri.

L'ora scade e io raccolgo i miei libri, notando le dita tremare leggermente. Michael mi prende la mano più vicina a lui e me la stringe.

«Smettila di tremare» sussurra come per non farsi sentire, poi mi guarda negli occhi «Come hai dormito?»

E io rimango incantata, ferma nei suoi occhi verdi a ripensare all'unicorno blu di Luke. Michael mi ha riportato in camera, il Michael con i capelli blu che adesso mi guarda in attesa di una risposta.

«Come se tu non te ne fossi andato ieri sera. Ti ho sognato» dico senza vergogna. È una cosa normale averlo tra i miei pensieri.

Michael si immobilizza. Non immaginava mi ricordassi di ieri sera, non lo pensava minimamente, e il mio commento sincero l'ha sorpreso.

Lo guardo un'ultima volta prima di superarlo per uscire dalla classe. 


Sono tornata, vi sono mancata? Ma cosa più importante: vi sono mancati Beth e Michael? Spero di sì, perché significa che ricevere la notifica di questo capitolo vi ha fatto piacere. Buonanotte bellezze <3

Multicolor || Michael CliffordUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum