Capitolo Diciannovesimo

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Ho bisogno di tranquillità oggi, desidero stare qualche ora senza nessuno per schiarirmi le idee. Per questo quando finisco il mio panino, il grande pranzo di oggi, mi pulisco subito le mani con il tovagliolo e faccio per alzarmi.

«Dove vai?» mi apostrofa immediatamente Calum. Penso sia l'unico che abbia notato il mio turbamento, me l'ha fatto capire più volte scoccandomi occhiate mentre pranzavo in silenzio e mimando con le labbra un "Tutto bene?" mentre Luke e Molly erano impegnati a discutere su quanti shot si devono bere per svenire abbracciati al gabinetto. Secondo Molly almeno 10, mentre Luke afferma che potrebbe resistere addirittura a 15.

«Sparecchio le mie cose e vado a fare una passeggiata, ho bisogno di un po' d'aria» prendo il mio piatto di carta, faccio un sorriso tirato a tutti e mi dirigo verso il cestino, sentendo Molly dire «Non aspettarmi in camera, non penso rientrerò questo pomeriggio» e io annuisco distratta.

Saluto Ash con un sorriso e un cenno del capo, vedendolo dietro il bancone, e lui ricambia. Oggi aveva il turno di pranzo. Mi ha promesso che entro questa sera parlerà con Luke, e io mi fido.

Arrivo fuori e il poco sole che c'è, fortunatamente oscurato dalle nuvole, mi accarezza la pelle, e io sospiro l'aria per oggi fresca. Incomincio a camminare sulla ghiaia che subito scricchiola sotto i miei piedi.

Una mano mi tocca il braccio, così io mi giro incontrando gli occhi scuri di Calum.

«Ehi» gli dico, mezza stranita.

Lui si sposta vicino al muretto, ben attento a non sostare di fronte alle vetrine del bar, poi tira fuori un pacchetto di sigarette e ne estrae una. Mi porge il pacchetto.

«No grazie, non fumo» alza le spalle. Mi sposto anch'io un pochetto per mettermi meglio davanti a lui.

«Non dirlo a Molly» aspira il fumo dalla sigaretta appena accesa e si rimette l'accendino e il pacchetto in tasca «Pensa che io abbia smesso mesi fa» espira il fumo, facendomi anche la gentilezza di non sbuffarmelo in faccia «Dimmi che succede Bethany»

Abbasso lo sguardo. Dovevo aspettarmelo? Non lo so, ma tra tutti quanti qui lui sembra quello che mi capisce meglio, che si interessa di più «Niente Calum, non succede niente»

«Stupidaggini» si appoggia al muro continuando a sbuffare nuvole di fumo «È da ieri che sei strana»

«Va tutto perfettamente» ribadisco ancora.

«Io so cosa non va» afferma e fa un altro tiro, tenendomi in sospeso «E da dopo che hai studiato con Ashton che sei nervosa. Cos'è successo?»

Mi mordo il labbro e gioco con i sassolini che ci sono per terra «Non mi lascerai in pace finché non te lo dirò, vero?»

Sorride beffardo «Vero»

Sbuffo ed esito ancora un secondo prima di dire «Ci siamo baciati. Forse. Molto probabilmente» faccio una smorfia guardandolo.

«Perché?» domanda dopo qualche secondo, stranito.

«Come perché? Ci siamo baciati e basta» alzo le spalle e non sento più di poter guardare le pozze nere negli occhi di Calum mentre aggiungo «Non c'è motivo se tu e Molly vi baciate» che frase idiota.

«Io bacio Molly perché la amo» risponde lui, pacatamente «Tu non puoi baciare Irwin se ti piace Michael»

Strabuzzo gli occhi, tornando a fissarlo «A me non piace Michael, lo trovo solo molto simpatico» mi muovo sul posto, infastidita.

«Allora perché sei così angosciata oggi? Hai baciato un bel ragazzo e sembri tutto fuorché felice di averlo fatto» prende un altro tiro della sigaretta, scrollando la cenere per terra.

Multicolor || Michael CliffordWhere stories live. Discover now