Capitolo Nono

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Venerdì. Ultimo giorno scolastico della settimana.

Prima ora: scienze. Luke al mio fianco che continuava a stuzzicarmi e, appena mi ha visto entrare nell'aula è passato all'attacco esordendo con "Le rose sono rosse, scuro il caffè, ti piacerebbe se tornassi a casa con te?" Penso di non averlo guardato nemmeno una volta, sia per la battuta di pessimo gusto (che però mi ha strappato un sorrisetto), sia perché non riuscivo a non pensare quello che Ashton mi ha detto sulla sua ragazza. Ex ragazza. Ho capito fin da subito quanto spesso Luke cambia una ragazza per un'altra, ma addirittura quella di un tuo amico? Lo guardavo distrattamente solo quando era interessato alle parole del professore e giocava con il suo anellino sul labbro, e quando la lezione è terminata lui ha fatto appena in tempo a salutarmi che io sono scappata via.

Seconda ora: letteratura. Appena entrata ho individuato Calum che parlava con alcuni suoi amici e mi sono unita a loro, attirando l'attenzione del mio nuovo amico. Mi ha preso in giro quando gli ho detto di Luke e mi ha chiesto di Molly visto che non l'aveva vista ancora quella mattina. Durante la lezione non abbiamo fatto altro che chiacchierare a bassa voce e dare un minimo ascolto alle parole del professore, solo per dare una qualche buona impressione. Trovo che Calum sia molto simpatico, e la mia opinione su di lui è migliorata ancora quando mi ha abbracciata e mi ha detto che era felice che fossi la compagna di Molly.

Terza ora: astronomia. La tortura. Assolutamente peggio della prima in compagnia di Luke. Mi sono seduta al solito posto affianco a Michael senza nemmeno chiedergli il permesso, ma lui nemmeno ha alzato lo sguardo dal suo diavolo di quadernone. Nemmeno una cavolo di volta! Mi ha completamente ignorata nonostante io abbia provato più volte a salutarlo, a chiedergli come andava o semplicemente domandargli un consiglio sulla lezione. A fine ora ho sospirato, sentendomi sconfitta dal suo comportamento, e ho raccolto le mie cose pronta ad andare via, quando una mia compagna di corso mi ha chiesto un'informazione, così sono andata da lei lasciando per un attimo la mia borsa sulla sedia. Poi sono scappata nel bar del campus.

«Ok ciao» Luke si siede di fronte a me «Ho perso il mio numero di telefono, non è che mi daresti il tuo?» dice in fretta e sorridendo.

«Ma ogni volta che ci vediamo devi per forza cercare di portarmi a letto?» borbotto appoggiando un attimo il libro che stavo leggendo sul tavolino.

«Questione di dignità. Serve per rompere il perenne ghiaccio che c'è tra di noi» alza le spalle, appoggiandosi al tavolino «Ma sono qui per parlare d'altro»

«Stai aspettando Calum per pranzare?» perdo interesse per i suoi occhi azzurri e ripunto lo sguardo sulle parole del libro. Ma ora anche le pagine sembrano avere i suoi occhi.

«Anche. Pranzeremo tutti insieme, non ricordi?» lo fisso, confusa.

«Davvero?» rispondo.

«Sì, doveva avvertirti la ragazza di Calum. Ma sono qui per un altro motivo» scuote la mano per aria, come per cancellare una lavagna completamente scritta «Se fai la fredda con me mi riuscirà più difficile portarti a letto»

Quasi mi metto a ridere per la stronzata che ha detto «Come?»

«Questa mattina mi hai ignorato durante la lezione. Facendo così mi rendi le cose più complicate Bethany, quindi sono qui per chiederti di smetterla di fare la fredda. Se venissi a letto con me e basta sarebbe meglio» incrocia le dita tra loro e mi fissa, completamente serio.

«Ma stai scherzando?» gli dico ridendo. Metto il segnalibro tra le pagine e poi lo chiudo, bevendo dopo un sorso di thè alla pesca.

«No» dice lui «Non pensi anche tu sarebbe più semplice?»

«Non pensi che sarebbe più semplice se tu lasciassi perdere? Non verrò a letto con te, rassegnati» rispondo io. Lui assottiglia gli occhi e si sporge di poco sul tavolo, fissandomi.

«Anche tu hai un punto debole» mi dice «Io lo scoprirò e lo sfrutterò, poi sarai libera» con gli occhi assottigliati continua a guardarmi, studiandomi.

«Il mio punto debole non sarà mai a tua disposizione» gli sorrido.

«Perché mi hai ignorato allora?» si appoggia allo schienale della poltroncina e smette di fissarmi in quel modo.

«Non mi piace quello che fai e quello che hai fatto» rispondo.

«In che senso?» fa lui.

«Penso che la tua vita non sia corretta, né verso di te né verso gli altri» bevo un sorso dalla lattina e lui mi guarda male.

«Non hai il diritto di giudicare» ribatte lui.

«Avrei tenuto i miei pensieri per me, non avrei cercato in alcun modo di fare niente, sei tu che sei venuto a cercarmi. Non ti giudico Luke, credimi, puoi fare quello che vuoi della tua vita, è quando inizi ad interferire con quelle altrui che dovresti darti una regolata» gioco con la cannuccia, non riuscendo a guardarlo negli occhi.

«Di che cosa stai parlando?» ha capito che mi sto riferendo ad un fatto in particolare. Dannata la mia lingua lunga!

«Di niente»

«Non è vero» dice lui «Ti dà fastidio il fatto che io ci stia provando con te?» aggrotta un sopracciglio.

«Potrei essere fidanzata, sarebbe non troppo appropriato provarci con me» ribatto. Una situazione simile a quella con Ashton.

«Le ragazze fidanzate dovrebbero tutelarsi da loro. Sanno che hanno una relazione, sanno che non devono tradire, se lo fanno non è affar mio. Se poi lo fanno con me io non posso fare altro che guadagnarci» arriccia le labbra «Se fanno come te sono brave fidanzate. Insomma, chi non resisterebbe a me? Ci vuole forza di volontà a non saltarmi addosso» si indica con le mani e sorride in modo impertinente. Sbuffo e mi metto a ridacchiare.

«Sei un dannatissimo presuntuoso» rido e lui ricambia, ma questa volta è diverso, lo fa in modo dolce e carino, come lo farebbe un ragazzo normale e tenero. "Come farebbe Michael se ridesse di più" penso.

«No, si chiama essere sicuri di sé» annuisce «Ma quindi sei fidanzata?»

«Se ti dico di sì la smetterai di importunarmi?»

Si gratta il mento con la mano, pensandoci su «No, non lo farò»

«Allora no, sono single» gioco ancora con la cannuccia nella lattina.

«Buongiorno dolcezza» Molly si siede accanto a me, stampandomi un bacione sulla guancia.

«Festa» dice Calum appena si siede al fianco di Luke «Ma cosa ci facevate già insieme voi due?»

«Quando?» dice Luke, evidentemente eccitato «E dove? Questa qui fa la difficile, mentre aspetto devo trovare un'altra preda» mi indica e io alzo gli occhi al cielo.

«Questa sera al Colossal ci sarà una festa di inizio anno, nessun inizio e nessuna fine. Probabilmente già alle sei di pomeriggio ci sarà qualcuno lì a festeggiare» dice Calum.

«Ci stai Bettha?» Molly mi stringe il braccio, sorridendomi «Sarà divertente»

«Ok, va bene» rispondo con leggerezza.

La cameriera passa a chiederci cosa vogliamo mangiare e passiamo il pranzo tutti insieme, tra chiacchiere e risate.

Sentendo l'arrivo di un messaggio infilo la mano nella borsa per vedere chi è, tirando fuori anche un foglietto stropicciato. Dopo aver risposto a mia mamma prendo il pezzo di carta e lo leggo, rimanendo quasi senza parole.

"Mi dispiace.
Perdonami.
M."


Scusate se ieri non ho postato, ero occupata e non ho avuto tanto tempo. Spero che vi piaccia questo capitolo. Commentate che mi diverto a leggere i vostri pensieri <3

Multicolor || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora