Capitolo Trentanovesimo

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MICHAEL'S POV

Mi sento svuotato e so che la cosa peggiore che io abbia mai fatto è stata quella di lasciarla, decidere di affidarla alle mani di un altro pensando che con me non sarebbe mai stata felice. Solo ora mi rendo conto del mio sbaglio, solo quando il mio cuore è sul punto di spezzarsi definitivamente e frantumarsi contro il capolinea, perché sono consapevole che non avrò più un'occasione se non decido di fare in fretta, se non decido di agire subito. So che l'unica cosa di cui mi pentirò seriamente nella vita sarà quella di averla lasciata andare.

Sospiro e apro la porta, entrando nel negozio e scrollandomi di dosso l'acqua che gocciola dal cielo. Ho trovato la persona giusta per farlo.


BETHANY'S POV

Ho scelto la giornata peggiore in assoluto per la partenza, considerando che devo portarmi dietro anche degli scatoloni e che molto probabilmente si bagneranno tutti. Parto in anticipo per le vacanze di Natale, tornandomene a casa anche per badare a mio padre, e quando tornerò il primo trimestre sarà finito, di conseguenza avrò la possibilità di cambiare il mio orario e i miei corsi. Cosa che farò assolutamente.

Ho deciso di lasciare perdere, tra lui e il mio cuore ho scelto il mio cuore che, al momento, non può e non deve subire altre ferite. Ho perso le speranze, e le due settimane senza emozioni che ho passato prima di questo giorno, senza nessun Michael intorno, mi hanno ripulito la mente da tutto il caos che quel ragazzo dai capelli colorati mi ha provocato. La conseguenza non è stata tra le più belle, devo ammetterlo, e tutti, compreso Luke, hanno notato quanto fossi "isolata" e "apatica". Parole loro.

Mentre siamo ancora dentro il bar, io e Molly, lei continua a parlare con entusiasmo, emozionata al massimo e agitando la mano sinistra come se fosse una bandiera.

«È stato gentile Calum ad aiutarti con gli scatoloni» dice lei ad un tratto, appoggiando le mani sul tavolo capendo che non la sto seriamente ascoltando.

«Già. Mi spiace solamente che non abbia voluto una mano da noi. Piove e si starà bagnando tutto» rispondo pensierosa. Molly inclina leggermente il capo, guardandomi con apprensione e dolcezza.

«Bettha, pensi ancora a lui, vero?» chiede, ma non sembra tanto una domanda. Gioco con la cannuccia che esce dalla lattina di the, fissando la macchia circolare di caffè sul bancone del tavolo. Come faccio a dirle di no? Nonostante mi stia sforzando di non mostrare quanto ancora mi senta ferita lei mi avrà sentito singhiozzare l'altra notte, quando mi sono chiusa in bagno con il pensiero fisso di doverlo lasciare qui, ignorandolo apertamente.

«Penso sia normale» scrollo leggermente le spalle «Non penso di aver mai tenuto così tanto ad una persona come tengo a lui» mormoro piano.

«Allora non lasciare perdere» dice con enfasi «Pensi che le più belle coppie della storia non abbiano lottato per stare insieme? Anche io e Calum non eravamo rose e fiori all'inizio, e guardaci adesso» alza la mano sinistra e indica l'anello sull'anulare «Adesso non mi scappa più»

La guardo e sorrido intenerita al suo ennesimo tentativo di parlare delle sue nozze, ma poi riabbasso lo sguardo «È diverso. Non voglio più provare dolore per una cosa che non ha futuro, l'ha detto anche lui. È evidente che non vuole questa cosa come la voglio io»

Calum spalanca la porta del locale, un sorrisone mentre si toglie il cappello e si passa una mano sul cappotto bagnato. Guarda prima Molly e poi me «C'è un tremendo acquazzone là fuori, ma le scatole sono tutte in macchina. Luke arriverà a momenti e Ash sta chiudendo l'ombrello di fuori. Ci siamo tutti»

Multicolor || Michael CliffordDove le storie prendono vita. Scoprilo ora