capitolo 25

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Il tonfo prodotto dalla porta riecheggiò lungo le pareti fino a raggiungere le orecchie di Edith. Doveva scappare. Il mostro la stava cercando e non aveva l'aria di provare pietà alcuna. La ragazza sbirciò fuori in corridoio,non vide il mostro,ma solo una nebbiolina nera aleggiare nelle vicinanze della scala. Quella via di fuga era off limit per cui le restavano due scelte:nascondersi da qualche parte oppure trovare un'altra via d'uscita. Edith preferì la seconda perché non sopportava più di rimanere rinchiusa lì. Andò alla finestra e la spalancò facendo entrare l'aria fresca,che oltre a inebriarla,spazzó via la puzza di sangue e carne putrefatta che impestava la camera. Salì sul tetto che scricchioló sotto al suo peso,si tenne fortemente ancorata al muro e guardò in lontananza,dove il "mare" di alberi si estendeva a vista d'occhio. Quella visione la rassicurò e a passo incerto si avvicinò al bordo per verificare quanti metri la separavano da terra. Si sentì mancare,perciò rientrò con il busto e con la coda dell'occhio controllò la situazione in casa;la nebbiolina era riuscita ad entrare nella camera da letto per cui le rimaneva che saltare giù. Fece un profondo respiro e saltò tenendo le gambe unite,così da attutire la caduta non appena avrebbe toccato il terreno. Rotolò su una spalla e si mise in piedi con fatica;sentiva l'adrenalina correrle in corpo. Un'ombra la sovrastò e non appena si voltò venne afferrata al collo per poi essere lanciata contro la parete della casa. Edith cercò di alzarsi,ma era  tutto inutile. Shadow si avvicinò minaccioso e si piegò sulle ginocchia.

<<non ti lascerò scappare da me un'altra volta>>

<<S-Shadow...lasciamo stare>>disse debolmente tentando di mettersi a sedere <<hai ucciso le mie amiche,mi hai portato via tutto>>

<<loro non ti avrebbero capita,ti avrebbero abbandonata nel momento del bisogno,invece io sarei stato al tuo fianco sempre,ti avrei difeso...>>

<<da che cosa?da mostri come te?>>disse acida guardandolo negli occhi

Le pozze bianche si spalancarono per un secondo  per poi rabbuiarsi.

<<non sono un mostro...sono una persona come te,perché non lo capisci?>>disse frustrato mostrando un espressione addolorata

<<una persona avrebbe ucciso delle bambine di 10 anni solo perché temeva di perdere un'amica? E un umano avrebbe sterminato delle famiglie solo per ricevere delle attenzioni?>>

Sputò quelle parole come fossero delle lame,voleva scalfire la pelle dura di quel mostro per far uscire dal guscio ciò che ogni uomo ha dentro di sé:un anima. Il mostro rimase in silenzio a quella evidente provocazione e girò appena il viso per guardare la foresta alle sue spalle.

<<è  ora di dormire>>dichiarò la creatura colpendo Edith con una tale forza da farla svenire.

Ben presto da quella foresta uscirà Damien.

Monster under your bed  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora