capitolo 10

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Damien stava consumando la sua solita colazione a base di caffè,si sentiva esausto e non aveva la minima voglia di andare a scuola.

<<buongiorno Damien >>disse sua zia entrando in cucina

<<buongiorno >>disse anche se non era una bella giornata per lui

<<come va con la "tata" di Frost?>>domandó lei prendendo una tazzina tra le tante presenti nell'armadietto sopra il bancone

Damien non aveva idea di cosa risponderle,la ragazza era strana anche se doveva essere l'ultimo a parlare. Dopo il giorno in cui l'aveva trovata addormentata in macchina si era chiesto se non fosse successo qualcosa in sua assenza,tuttavia l'ipotesi che il mostro si fosse manifestato vacillava ogni volta che Edith si faceva trovare a casa sua. In fondo chi era tanto matto da ritornare nella tana del predatore?
Però vedeva che c'era qualcosa di diverso nel suo comportamento,era più cauta e si guardava intorno quando le apriva la porta.

<<Hey, Damien mi stai ascoltando?>>domandò Judy voltandosi

<<Frost è felice quando c'è perciò non mi posso lamentare>>rispose posando il mento sul palmo della mano

Il campanello suonò,erano le 6:39,doveva essere la "tata ". Frost passò di corsa davanti alla porta della cucina per dare il benvenuto all'ospite.

<<vado io>>disse Judy uscendo dalla stanza con una tazzina di caffè macchiato in mano

Sentì distintamente le voci di due donne e l'abbaiare gioioso di Frost. Sospirò alzandosi,doveva andare a scuola. Uscì dalla cucina lanciando un occhiata a Edith e notò che lo stava fissando con un punto interrogativo negli occhi,tuttavia Damien non aveva tempo da perdere. Prese il suo zaino e uscì non permettendo a Edith di parlargli.

Quando tornò a casa dall'ennesima giornata scolastica trovò la ragazza ad aspettarlo con un espressione pensierosa. Damien faceva fatica a relazionarsi con la gente per cui non gli veniva spontaneo domandare a Edith cosa le passasse per la testa in quel momento.

<<Damien...>>

Non si era ancora mosso dalla soglia di casa.

<<posso parlarti?>>

Quella semplice richiesta creò una certa tensione nell'animo del ragazzo per cui distolse l'attenzione sulla ragazza e andò in cucina a prepararsi qualche cosa. Sentì dei passi avvicinarsi e sapeva che non voleva lasciar perdere. Odiava le persone insistenti che cercavano in tutti i modi di farlo parlare anche quando li avvisava anticipatamente,anche con uno sguardo,che era impossibile dargli una mano,ma loro continuavano testardi finché lui gli rivelava la sua paura e loro non solo minimizzavano,insistevano nel voler sapere il suo "vero " tormento.

<<Damien è una cosa importante...>>disse Edith sulla porta della cucina

Il ragazzo sospirò pesantemente per allentare la tensione e si voltò verso la ragazza;forse sarà la volta buona che se ne va,lasciandolo finalmente in pace.

<<cosa c'è ?>>disse seccato

Edith prima di rispondergli si sedette all'isola della cucina,fece un profondo respiro e lo guardò negli occhi.

<<è da un po' di giorni che mi sento strana come se fossi costantemente osservata. Ho brutti incubi,mi succedono cose strane come sentirmi accarezzare da una mano gelida mentre dormo...lo so che può sembrare una cosa da pazzi,puoi ridermi in faccia ,ma è da quando ho visto il mostro a casa tua che mi succedono queste cose >>

Edith finalmenge si liberò di quel peso opprimente sul suo cuore,dopo una settimana passata a rimuginare se rivelare o meno i suoi turbamenti. Damien era rimasto in silenzio ad ascoltare e il suo cuore smise per un millesimo di secondo di battere quando gli fu rivelato del mostro a casa sua. La ragazza lo guardò in attesa di una risposta o una reazione.

<<ti avevo detto di non guardare nelle stanze al di fuori del bagno...>>la riprese stringendo i pugni per la rabbia <<ma lo hai fatto lo stesso!>>

<<q-quindi il mostro che ho visto non è finzione?>>disse Edith sollevata,dopo un momento di confusione.

<<sei felice di ciò?>>rispose acido

La ragazza spalancò gli occhi e poi abbassò lo sguardo rendendosi conto di essere stata una stupida a minimizzare la situazione in cui si trovavano.

<<lo sai in che cosa ti sei cacciata?non credo... >>disse irritato oltre ogni dire

Edith sentiva una morsa intorno al cuore che stringeva ad ogni parola detta da Damien. Si sentiva infinitamente in colpa di ciò che ha fatto,tuttavia non cancellerà ciò che aveva commesso per la sua enorme curiosità.

<<tu mi dici che non so in cosa mi sono cacciata,allora spiegamelo >>disse rissolevando lo sguardo

Damien rilassò i muscoli e fece scappare l'ennesimo sospiro. Non doveva farsi prendere dalla rabbia;la situazione non sarebbe comunque cambiata.

<<non qui...>>

Adesso Damien non era più solo in quella cella angusta con lei c'era anche Edith.

Angolo autore
Spero che non ci siano errori di ogni tipo,avvisatemi cari lettori perché non sempre me ne accorgo e vorrei avere un parere esterno :)
Grazie per tutte le stelline,i commenti e per tutte le visualizzazioni:mi rendete felice. ;D
-Decim6991





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