capitolo 3

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Il buio non era solo intorno a lui,era sulla sua pelle e dentro di sé. Strinse le gambe al petto e si guardò intorno. Quando si era svegliato nell'oscurità completa aveva cercato di accendere la lampada sul comodino,ma aveva trovato la lampadina bruciata e preso dal panico si era liberato delle coperte,sentendosi soffocare da esse. Il suo cuore batteva più veloce del normale,provava una tremenda paura,avvertiva gli occhi del mostro su di sé ogni volta che si voltava;sembrava che la creatura lo osservava da ogni angolo della stanza. Desiderava con tutto se stesso  avere a portata di mano la sua torcia,la stessa che usava da piccolo per sconfiggere le sue paure.  Sentì un fruscio alla sua destra,spostò il capo in quella direzione e vide le tende agitarsi anche se la finestra era chiusa. La luce pallida della luna  permetteva a Damien di riconoscere le sagome di alcune cose presenti nella sua stanza:la scrivania proprio sotto a essa con ancora i libri di scuola sparsi un po' ovunque e le coperte ammassate alla fine del letto su cui si trovava. Guardò i libri,doveva studiare per una verifica che si sarebbe tenuta tra qualche giorno,ma le notti insonne che aveva accumulato nel tempo lo facevano crollare nel bel mezzo di una sessione di studio. Ormai era all'ultimo anno di superiori,gli bastava veramente poco,tuttavia si sentiva come incatenato da delle catene che non facevano altro che stringersi ogni volta che cercava di liberarsene. La luce era qualcosa che desiderava da anni, poterla sentire sulla pelle e dentro al suo animo,ma quelle catene l'obbligavano a rimanere bloccato in una cella angusta in attesa della sua morte. Le catene erano le sue paure,la cella era la solitudine creata non solo dai suoi timori,ma dal carceriere che lo teneva lì:il mostro.

I suoi occhi iniziarono a pizzicargli e si lasciò scappare uno sbadiglio. Era stanco morto,però non aveva la minima intenzione di abbassare la guardia,così si pizzicò un braccio e continuo a esaminare la stanza. Doveva recuperare la torcia o almeno accendere la lampada che teneva sulla scrivania,sporse  il busto fuori dai confini del letto per controllare che sotto di esso non ci fosse nulla. La scrivania non era molto lontano con soli tre passi si poteva raggiungere senza difficoltà. Prese un profondo respiro,cacciando indietro il ricordo di quando suo fratello gli aveva afferrato le caviglie per giocargli un brutto scherzo e posò i piedi nudi sul pavimento. Si alzò con un colpo di reni,non era successo nulla e Damien si lasciò scappare un sospiro,non si era nemmeno accorto che era rimasto in apnea tutto il tempo. Accese la lampada e si sentì molto meglio,pronto a tornare a dormire finché iniziò a sentire freddo come se la temperatura si fosse abbassata di colpo;il suo respiro si trasformò in una nuvola di vapore come in inverno. Quando si girò i suoi occhi si sgranarono e i suoi muscoli si fecero improvvisamente deboli,non poteva crederci,davanti a lui c'era...

Angolo autore

Scusate il ritardo,ma ultimamente non mi sento in forma. Spero vi piaccia,ci vediamo al prossimo capitolo ;)

p.s:se c'è qualche errore fatemelo sapere,ovviamente con le giuste maniere,grazie :D

-Decim6991

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