Voci.

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"Lydia!"
Disse Stiles ad alta voce ,arrivando come una freccia affianco al Nemeton.
Scott arrivò dopo, affiancandosi a Stiles.
Lydia aveva lo sguardo perso fra gli alberi, la mente vuota, ma ad un tratto una flebile voce le cominciò a parlare.
"Ciao Lydia.
Spero che tua madre ti abbia parlato di me."
A quelle parole Lydia sbarrò gli occhi.
Era una voce femminile.
"Sai, un tuo amico non mi sta molto a cuore."
L'espressione di Lydia lentamente cambiava, da sorpresa a terrorizzata.
Stiles si avvicinò a passo lento verso il Nemeton, con una mano protesa verso la ragazza.
"Lydia, non ascoltare.
Guardami."
Disse Stiles poggiando i piedi con leggerezza sul terreno, calpestando le foglie, emettendo uno scricchiolio minimo.
La ragazza girò lo sguardo verso Stiles, con lo sguardo vuoto.
"Lydia.
Dimmi chi sono."
Disse Stiles, mettendo un piede sul Nemeton, avvicinandosi sempre di più alla ragazza.
Scott rimase immobile, guardando la scena.
Cosa stava succedendo a Lydia?
E ciò che aveva visto in precedenza fuori dalla finestra di Stiles...era davvero la madre di Stiles?
"Stiles.."
Sussurrò Lydia come in risposta alla domanda di Stiles, con una delicata, tremante e debole voce.
Alla risposta della ragazza, Stiles mise l'altro piede sul Nemeton, ormai era a pochi passi da lei.
"Non riuscirai a salvarli.
Non riuscirai a salvare nessuno di loro.
A meno che, non porti Scott. Scott McCall, da me."
La voce continuava a mormorare dentro la mente della ragazza. A quelle parole Lydia portò lo sguardo su Scott.
"Ripetilo, Lydia."
Disse Stiles, notando il suo sguardo girarsi verso Scott.
La mente di Stiles si stava contorcendo furiosamente.
Non sapere cosa stesse succedendo alla ragazza, lo rendeva pazzo.
Non sapere come si sentisse, lo rendeva incontrollabile.
Scott fece un passo in avanti, cominciando a sentire le emozioni che emanava Stiles.
"Stile-"
-
"Sto bene."
Disse subito in risposta a Scott, girando lo sguardo verso la spalla e fulminandolo con gli occhi.
Le iridi degli occhi di Stiles cominciavano a d'orarsi.
Portò subito dopo lo sguardo verso Lydia, e l'espressione di quest'ultima in questo piccolo arco di tempo sembrava essere cambiata.
Era minacciosa.
Qualunque cosa stesse subendo la ragazza, rendeva Stiles una belva.
"Lydia, ripeti come mi chia-"
-
"Scott McCall."
Mormorò Lydia, mentre la sua voce sembrava cambiare.
Diventò più rauca. Distorta. Profonda. Come un..un ringhio.
Stiles si fermò di scatto, restando immobile.
Ad un certo punto ricordò una cosa.
Lydia poteva sentire i suoi incubi.
Poteva percepire il dolore che provava durante i sogni.
Poteva percepire il suo dolore.
Istintivamente gli artigli di Stiles crebbero.
Scott corse verso Stiles..ma si fermò a metà strada.
Stiles si infilzò gli artigli sui fianchi.
Andarono immediatamente a fondo.
La loro letalità aiutò a scivolare dentro la carne.
Nonostante il dolore fulminante e le gambe che gli cominciavano a cedere, mosse gli artigli all'interno.
Con un gemito di dolore si ritrovò accasciato a terra, non smettendo di muovere gli artigli dentro di lui.
Lydia come svegliata, scosse la testa, tornando visibilmente alla realtà, vedendo poco dopo Stiles dolorante per terra.
"Stiles.
..
Stiles no!
COSA FAI?!"
Esclamò Lydia, con le mani protese verso Stiles, mentre il paesaggio attorno a lei tornò improvvisamente giorno.
Era finalmente tornata nella realtà.
Sul viso di Stiles si stampò tremante un sorriso, e togliendo gli artigli zuppi del suo sangue dai fianchi, guardò la ragazza negli occhi.
"L-Lydia."
Barbettò Stiles, guardando la ragazza.
Lydia mise le mani sul volto di Stiles, con le dita tremolanti e il viso spaventato, impaurito.
"Perché lo hai fatto?!"
Chiese velocemente Lydia, guardandolo negli occhi, mentre gli accarezzava lentamente il viso con le mani.
Stiles girò lentamente lo sguardo verso Scott, e gli sorrise.
"È stato lui a sentire il tuo urlo."
Disse Scott, salendo sul Nemeton e affiancando i due, poggiandosi poi sulle ginocchia per guardare Stiles.
Lydia guardò Scott mentre parlava, portando poi lo sguardo verso Stiles.
Non aveva parole.
Non riusciva a parlare.
Sentiva soltanto un piccolo calore crescerle nel petto.
"Insomma, non sono poi così male."
Sussurrò con la voce dolorante e flebile Stiles, mentre guardava negli occhi la ragazza.
Lydia sorrise alle parole del ragazzo...e pochi istanti dopo le loro labbra si accarezzarono istintivamente.

Skinny, Defenseless, Stiles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora