Panico.

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Il giorno dopo Stiles si alzò di soprassalto dal letto del suo migliore amico, in preda ad un attacco di panico.
Attacco di panico?
Si stava trasformando. Il suo corpo stava ancora subendo il morso, e stava diventando, lentamente e dolorsamente, un lupo mannaro.
Scott ed il suo branco erano a scuola, ma Lydia, nell'aula di biologia, ad un certo punto si fermò, facendo cadere la penna da mano.
Tutti i suoi muscoli si ghiacciarono, intanto che affianco a lei c'era Isaac. Isaac si girò verso Lydia, e vide il suo sguardo perso nel vuoto.
"Lydia, cosa sta succedendo?"
Mormorò Isaac, dando un leggero colpo con il gomito al braccio di Lydia.
Lydia era persa. Sentiva i pensieri di Stiles, sentiva l'incubo che aveva sognato. Grida, urla e lamenti strazianti di Scott, Isaac, Derek..di tutti, riempivano la mente di Stiles e di Lydia.
La ragazza girò lo sguardo verso Isaac, e sussurrò, facendo aprire le palpebre al ragazzo.
"Stiles. Stiles è in pericolo."

Stiles si fiondò velocemente verso il bagno, spalancando la porta, ma per lui andava tutto a rallentatore, tutto il mondo era come se si muovesse più lentamente del solito, mentre il posto attorno a lui si deturpava, diventava marcio, macabro, sporco. Un respiro affannato usciva dalle labbra di Stiles, mentre era poggiato con le mani sul lavandino del bagno, e alzando lentamente lo sguardo verso lo specchio, vide i suoi occhi brillare, brillare di un giallo sgargiante e luminescente, come l'oro.
Strinse il lavandino fra le mani con tutta la forza che aveva, e girò lo sguardo verso sinistra. Si trovava nel bosco.
Guardò a destra, e vide alberi, foglie e erba. Guardò davanti a se, e trovò il Nemeton.
Come faceva a trovarsi lì?!
Il respiro di Stiles continuava a diventare sempre più affannato e denso, e girandosi in continuazione attorno a se stesso, guardava gli alberi. Su ogni albero c'era incisa la stessa spirale che era intagliata nella finestra della camera di Stiles, la quale frantumò in tanti pezzi.
Tutti finì quandi Derek corse da lui, mettendogli le mani sulle spalle e guardandolo negli occhi.
"Stiles. Stiles trattieni il respiro."
Disse Derek, guardando gli occhi e sentendo il respiro del ragazzo.
Era la trasformazione.
"È soltanto un attacco di panico, devi trattenere il respiro."
Disse ancora una volta Derek, sentendo il battito cardiaco del ragazzo aumentare a dismisura.
Stiles fece ciò che gli fu stato detto, e serrando le labbra mentre chiudeva gli occhi, trattenne il respiro.
I secondi passavano.
Sembrarono ore.
Sembrarono secoli.
Ma dopo poco, che sembrò un lasso di tempo interminabile, sentiva lentamente il cuore calmarsi, le orecchie non fischiare più, e il mondo tornare alla normalità.
Non era solo un attacco di panico, ma qualunque cosa avesse fatto Stiles, ci era riuscito.
"Adesso spiegami come sei finito qui."
Disse infine Derek, togliendo le mani dalle spalle del ragazzo.
Il respiro di Stiles divenne più flebile e regolare, stabilizzandosi normalmente.
"Io..io ero in bagno..e..mi sono trovato qui..."
Disse, riaprendo gli occhi.
Gli occhi erano tornati normali, ma un piccolo bagliore di un oro sgargiante ancora brillava attorno alle sue pupille.
"Isaac mi ha chiamato. Mi ha detto che avevi bisogno di aiuto."
Disse Derek.
Stiles si fermò.
Isaac era a scuola.
Ebbe qualche istante per rifletterci.
Lydia.
Lydia era una banshee, probabilmente aveva sentito o percepito l'incubo che aveva fatto.
"Lydia. Lydia sapeva che i miei incubi sono più profondi."
Dice, guardando il grande uomo davanti a lui, mentre con le mani gesticolava appena, come era suo solito fare.
"Lydia sapeva che mi stava accadendo qualcosa."
Dice infine, mentre con una mano giocava con le dita dell'altra.

Scott e il suo branco uscirono di corsa dalla scuola, e si diressero tutti alla casa di Scott, dove presumibilmente si trovava Stiles.
Derek lo aveva riportato indietro, e in quel momento Stiles era nel soggiorno, a parlare e ad avere chiarimenti con il padre, su dove fosse stato.
"Papà sto bene."
Disse Stiles seduto sul divano, guardando il padre davanti a lui, che era alzato.
Il padre si avvicinò a Stiles con le braccia incrociate al petto, e guardandolo negli occhi mormorò con un tono di voce deciso.
"Tu devi dirmi dove sei stato e con chi sei stato, esattamente, devo sap-"
"PAPÀ HO DETTO CHE STO BENE."
Urlò infine il ragazzo, attirando l'attenzione di Derek come una torcia nel buio più totale.
Nascosto nei meandri dell'urlo del neo-lupo, si celò un leggero ruggito, lontanamente udibile dall'udito più sviluppato.
Proprio in quel momento Scott, con dietro Lydia, Allison e Isaac entrarono dentro la casa, e Lydia tirò un sospiro di sollievo quando vide Stiles, ancora vivo e vegeto.

Skinny, Defenseless, Stiles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora