Capitolo Ventunesimo

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Conto i sette squilli che suonano prima che la voce tranquilla e calda di Michael risponda «Pronto? Perché chiami a quest'ora?»

«Michael, ti prego, ho bisogno di te»



«Non pensavo fosse ridotto così male» annuncia Michael una volta arrivato. Mi ha detto che era al nostro posto e che ci avrebbe messo pochi minuti per arrivare, e così è stato.

Salto in piedi e mi fiondo su di lui, abbracciandolo e aspirando il suo buon profumo «Grazie per essere venuto» gli dico all'orecchio. Sento la sua mano esitante circondarmi la vita e la sua testa struscia leggermente contro la mia, come una carezza.

«Dai, portiamolo a casa» sprona. Mi allontana e fa qualche passo verso Luke, si inginocchia e gli prende il braccio. Io vado ad afferrare l'altro. Riusciamo a tirare in piedi il biondo, mezzo incosciente, e con l'aiuto di Michael riesco a farlo camminare.

«Mamma mia, il tuo amico è completamente distrutto» dice Michael. Vedo Luke lasciare andare il capo sulla spalla del ragazzo dai capelli verdi mentre muove leggermente le gambe. Lo stiamo praticamente trascinando.

«No, sto benissimo» biascica il biondo.

«Si vede» mormoro io.

«E perché tu non sei ubriaca?» domanda Michael.

«Lo sono, solo che non si vede» ridacchio «Riesco a mascherarlo»

«La sera che mi hai seguito non l'hai mascherato tanto bene» ribatte lui. Alzo gli occhi al cielo, sorridendo.

«Non dobbiamo tirare fuori quella sera»

Piano piano riusciamo a portare Luke fino alla sua camera e lo facciamo sedere a terra. Inizio a cercare nelle tasche dei suoi pantaloni la chiave della camera, ma poi lui borbotta «Oh sì bambina, continua, ma non è lì che devi cercare» e io che pensavo fosse svenuto. Sfilo velocemente la mano dai suoi pantaloni e mi alzo. Forse è meglio bussare, mica che poi scopro Molly e Calum in momenti poco opportuni.

«Bethany» biascica Luke e io busso, sentendo un veloce "Un secondo!" «Ringrazia l'omone verde»

Mi volto verso Michael e gli sorrido «Ti ringrazio omone verde»

La porta si apre, mostrando un Calum Hood completamente spoglio di indumenti, se non di boxer, e con i capelli tutti spettinati. Per fortuna che non ho usato la chiave «Che ci fate qui?» passa uno sguardo veloce anche su Michael, ma non nota Luke.

«Ti ho riportato il tuo coinquilino» con un cenno indico il biondo seduto sul pavimento del corridoio.

«Ma che cazzo» mormora il moro passandosi una mano tra i capelli «Non c'è nessunissima possibilità che te lo tenga tu questa notte?» domanda.

«Non sono un pacco» borbotta Luke.

«Non se ne parla proprio» scuoto la testa «Non ho intenzione di portarlo in camera mia solo perché tu e Molly volete stare insieme. Avete avuto fino adesso. E poi è il tuo migliore amico»

«Va bene» si arrende. Michael aiuta cortesemente Calum a spostare sul letto Luke, poi ci saluta dicendo che Molly rimaneva comunque da lui.

«Grazie Mickey, veramente, non so cosa avrei fatto senza di te» sospiro. Apre le braccia e io mi avvicino, rannicchiandomi tra di esse. Insieme ci dirigiamo verso camera mia, lui con un braccio amorevolmente appoggiato sulle mie spalle. Una volta arrivati lui mi stringe un po' di più, come per salutarmi.

«Allora io vado. Ci vediamo domani?» fa un passo indietro, staccandosi da me.

«Resta qui a dormire» propongo e lui mi guarda, forse a disagio «Dai, è tardi e così puoi farmi compagnia, sarò da sola questa notte» mi riavvicino a lui, posandogli le mani sulle spalle «Ti prometto che non ci proverò con te se è questo che ti preoccupa» sorrido scherzosamente, passando le dita sul suo collo.

«Non credo sia una buona idea» tentenna.

«Perché no?» rispondo «Rimani solo a dormire con me, ti prego. Fammi questo piacere, dormo sempre male quando bevo» lo scongiuro «Con me devi essere spontaneo» gli ricordo.

Non dice niente e lo prendo come un mezzo segnale positivo «Dai, vieni» faccio scivolare la mano nella sua, tirandolo verso la porta mentre estraggo la chiave della camera. Apro la porta, facendolo entrare, e poi la richiudo alle sue spalle.

«Io non ho niente con cui dormire» cerca forse una scusa.

«Puoi dormire senza maglietta se vuoi» scrollo le spalle, sorridendo «Io dormo in canotta e pantaloncini»

Abbassa di nuovo lo sguardo e io mi sento un'idiota «Michael» lo richiamo prendendogli la testa fra le mani e guardandolo negli occhi «Ti prego, non fare così, non voglio che tu faccia così. Sono solo io, non c'è alcuna ragione per la quale tu debba sentirti in imbarazzo. Ti ricordi il nostro patto? Devi essere sereno con me, ti prego»

Sospira «Va bene» risponde, diventando più tranquillo. Io sorrido, andando in bagno per cambiarmi. Gli domando se deve andare anche lui, ma dice di no.

Una volta che ci siamo stesi entrambi a letto io lo guardo, facendogli un sorriso che non esita a ricambiare. Ha deciso di tenere la maglietta, e per lo spazio piccolo che fornisce il letto io mi ritrovo con il capo appoggiato sul suo petto, ad ascoltare il cuore che corre veloce.

«Michael» lo chiamo «Lo sento il tuo cuore. Non devi agitarti. Dormiremo e basta. Te lo prometto»

Porta una mano a circondarmi la vita, tirandomi a lui nel contempo e io mi accoccolo, decisamente in pace. Anche l'altra sua mano va al mio fianco, stringendomi in un abbraccio dolce come il miele.

«Grazie» mi dice.

«Per cosa?» gli chiedo.

«Per tutto. Mi stai facendo finalmente vivere»

Lo stringo di più «Buona notte Mickey»

«Notte Bethany»

E dormire tra le sue braccia è la cosa più bella che mi sia mai capitata.


A chi piace questo capitolo? A questa ragazza *si indica con le dita* Anyway mi sembra passata una vita dall'ultima volta che ho postato un capitolo, mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, ma se questo ritorno vi piace lasciate una bella stellina e, se vi va, anche un commento che a me piacciono tanto. I prossimi capitoli che ho in serbo per voi sono... non so nemmeno come descriverli, a mio parere sono molto coinvolgenti in un certo senso. Fate una cosa, sparatemi così smetto di parlare che è meglio. Ciao ciao <3

Multicolor || Michael CliffordWhere stories live. Discover now