13. Mamma

73 5 0
                                    

Qualcuno bussa alla porta della mia stanza. Sto cercando di studiare ma la mia testa mi riporta sempre alla stessa cosa, in realtà alla stessa persona. Ogni volta che cerco di concentrarmi mi ritorna in mente lui, le sue labbra, i suoi baci...
Vado ad aprire scuotendo la testa per me stessa e me lo ritorno davanti.
-'ciao'- dice sbirciando nella camera. -'già sui libri vedo, dovrei interrogarti per vedere se studi davvero o fai finta'- dice accarezzandosi il mento.
In altre circostanze non me ne preoccuperei ma stavolta non ho appreso una parola di quello che ho letto.
-'li ho appena aperti'- dico subito.
-'posso entrare?'-
Può entrare? Dovrei farlo entrare? Perché ora come ora non rispondo più delle mie azioni.
-'certo.'- mi sposto di lato per farlo passare.
-'ho una proposta da farti.'- dice buttandosi sul letto e prendendo in mano un libro che fortunatamente non è quello di anatomia...
-'sarebbe?'- chiedo sedendomi anch'io sul letto ma a debita distanza da lui. Assurdo dato che abbiamo dormito nello stesso letto.
-'domani passerai tutta la giornata con me, deciderò dove andare e cosa fare'- le ultime due parole mi mettono leggermente in agitazione.
-'perché?'- chiedo.
-'perché mi va'- dice facendomi un sorriso ma vedo che in realtà è serio, che c'è un altro motivo e in cuor mio spero che voglia aprirsi con me e dirmi quello che ha cercato di nascondere così bene da quando l'ho incontrato.
-'ci stai?'- chiede tirandomi su una spallina della canotta che mi era scivolata sulla spalla.
-'l'idea mi piace. Ma visto che qui sono io l'esperta dei posti dovrei sceglierlo io non pensi?'-
Lui ride.
-'no, ho trovato io un posto. E ti ricordo che per colpa tua sono finito a girare tra i campi di ulivi per tre ore prima di trovare la strada giusta.'-
-'beh ma poi ci sei arrivato no? Ed è stato un bel giro panoramico'- ribatto fingendomi offesa.
-'eri talmente sicura della strada che hai cominciato a balbettare.'- mi prende in giro.
Prendo un cuscino e glielo tiro addosso.
-'sono una guida perfetta. Sei tu che non sai guidare'-
-'non l'hai fatto davvero'- Lui mi guarda sorpreso dal mio gesto ma ci impiega due nano secondi prima di rubarmi il cuscino dalle mani e colpirmi.
Scappo alla ricerca di un altro cuscino ma non lo trovo e lui comincia a farmi il solletico.
-'basta Ryan smettila'- dico mentre continuo a ridere.
-'se dici: mi arrendo, hai vinto farò tutto ciò che vuoi domani'-
Lo dico solo per farlo smettere e solo allora mi rendo conto che siamo sdraiati sul letto con lui sopra di me.
Si fa d'un tratto serio e il sorriso mi muore sulle labbra quando si abbassa verso di me e mi bacia lentamente per poi staccarsi.
-'sei bellissima quando ridi'- mormora sulle mie labbra.
Arrossisco fissando le sue labbra.
-'a che ore domani?'- chiedo.
Il suo sorriso si allarga.
-'impaziente?'- chiede dandomi un altro bacio per poi scendere e lasciare una scia sul mio collo bloccandomi le mani sopra la testa.
È una sensazione del tutto nuova, e so solo che mi piace.
Reagisco inarcando il corpo sotto il suo.
Lo sento sorridere sul mio collo prima di tornare alle mie labbra.
Sento come lontano chilometri il cellulare che squilla e ritorno in me.
Ryan prende il cellulare e legge ad alta voce: mamma.
Arrossisco all'istante e mi metto subito seduta prendendogli il cellulare dalle mani.
-'pronto'- dico schiarendomi la voce. Ryan sghignazza seduto vicino a me e mi porta i capelli dietro le spalle prima di rimettersi a baciarmi il collo facendomi venire i brividi e dimenticare come si parla.
-'tesoro?'-
-'scusa mamma cosa hai detto? Il cellulare prende male.'- altre risate di Ryan.
-'senti devi tornare prima.'-
-'cosa?'- chiedo già nel panico.
-'il dottor Ferrero vuole vederti nel suo ufficio il 18 d'agosto.'-
-'mamma ma non posso tornare prima eravamo già d'accordo..'- Ryan si stacca da me e mi guarda preoccupato.
sento già l'aria farsi pesante all'idea di allontanarmi prima da questo che è il mio paradiso personale e da.. Ryan. Mia madre sta decidendo troppe cose al posto mio.
-'non credo sia tanto da chiedere ed è importante lo sai. Non fare la bambina'-
Chiudo gli occhi con forza per calmarmi e poi sento le mani di Ryan sul mio viso.
'Sei tu a decidere per te.' Vedo che le sue labbra formulano.
Annuisco in modo secco.
-'non torno mamma.'-
-'cosa? Ma ho già detto di sì!'-
-'non puoi scegliere per me. Come non puoi impedirmi di andare al corso di scrittura. Ho 18 anni posso scegliere per me'-
-'Sam non tornare su quel discorso. Non sarai mai una scrittrice! Torna con i piedi per terra, la tua strada è la medicina.'-
-'non sta a te scegliere qual è la mia strada. Ti voglio bene mamma ma non ho intenzione di rinunciare a ciò che mi piace. Non so neanche io cosa farò ma ti prego se mi vuoi bene cerca di capire.'-
Ryan mi prende la mano e la stringe nella sua.
-'mi hai deluso Sam non è così che ti ho cresciuta, non so cosa tu stia facendo li ma finché abiti sotto il mio tetto fai quello che ti dico io. E se ti dico che devi tornare perche questa vacanza ti sta facendo male..'-
-'la verità è che ho conosciuto qualcuno che mi ha fatto capire che se si stratta della mia vita non posso lasciare scegliere gli altri... Nemmeno te.'- Ryan stringe più forte la mia mano e io gli lancio un'occhiata riconoscente.
Dirlo ad alta voce mi libera di un enorme peso dallo stomaco.
-'ecco. Hai conosciuto un ragazzo è tutto chiaro adesso.'- mia madre è furiosa, lo capisco dalla voce.
-'non c'entra... Il punto è'-
-'non pensavo che fossi come tutte quelle ragazzine che si fanno manipolare dal primo ragazzo che ci prova con loro. Pensavo fossi meglio di così, evidentemente mi sbagliavo'-
Chiude la telefonata lasciandomi con quelle ultime parole vorticarmi dolorosamente nella testa.
-'non l'ha presa bene vero?'- chiede Ryan preoccupato.
Scuoto la testa tenendo lo sguardo basso.
Odio deludere le persone, odio che qualcuno abbia aspettative su di me perché odio non essere abbastanza per gli altri. Odio non esserlo per me stessa. Ma io sono questa. Non so dove sarò da qui a quindici anni ma mi piace pensare che starò facendo quello che sono convinta di fare e non potrò mai scoprire cos' è se gli altri continueranno a decidere per me.

This Summer is MINEWhere stories live. Discover now