11. Anniversario

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Passano un paio di giorni in modo tranquillo, sono felice e Ryan mi fa sentire viva.
Passiamo molto tempo insieme, e io porto i ragazzi e Rox a vedere vari posti che ho visitato in questi anni e anche Nicole si unisce a noi.
Alla sera quando chiudo gli occhi mi sento felice, non penso a nulla, lascio in un angolo le preoccupazioni: saranno lì ad aspettarmi in qualsiasi altro momento.
Quest'estate è mia e io voglio viverla.
Ryan non mi ha più baciata, ma basta ogni minimo contatto mi fa rabbrividire.
Scommetto che è abituato a suscitare questo tipo di reazione nelle ragazze.
Va tutto bene finché arriva il giorno che ogni anno temo.
Oggi è l anniversario della morte di Fede.
Quando mi alzo trovo Rox seduta in veranda con ancora addosso il pigiama. Lo sguardo perso nel vuoto.
-'ehi.'- dico stringendole un ginocchio.
Lei mi rivolge un sorriso tirato.
-'non ce la faccio a vedere il mare oggi'-.
Da quel giorno ha sviluppato un' avversione per il mare. Non si allontana mai troppo dalla riva, fino a dove tocca e non entra mai da sola.
-'non vado nemmeno io'- assicuro. Non ho intenzione di lasciarla da sola oggi.
-'sta venendo Jordan, vai pure. sono convinta che Ryan ci rimarrebbe male se tu non andassi.'-
-'non sono in vena di andare in spiaggia nemmeno io.'- dico.
-'ma puoi andare da lui comunque no?'- dice dandomi una spintarella.
-'immagino di sì..'- dico titubante.
-' vai, Jordan arriverà a momenti.'-
Dice dandomi una spinta per farmi alzare.
So che probabilmente adesso vuole stare da sola almeno fino all'arrivo di Jordan e non voglio imporle la mia presenza.
Così annuisco.
-'lo sai che se hai bisogno ci sono vero?'-
Lei annuisce sorridendomi anche se i suoi occhi non lo fanno.
Decido di fare qualcosa di impulso. Solo perché mi passa per la mente, cosa che non faccio mai.
Vado diretta verso casa di Ryan e Jordan e trovo la porta aperta, probabilmente Jordan è già uscito e hanno la cattiva abitudine di non chiudere mai a chiave.
vado alla ricerca di Ryan pronta a spaventarlo ma lo trovo ancora a letto, l espressione serena, disteso a torso nudo tra le sue lenzuola e io ricordo di esserci stata. Ricordo che erano intrise del suo odore.
Vedere la sua stanza con la luce e con una lucidità mentale diversa fa uno strano effetto e non riesco a trattenermi dal curiosare.
La stanza non è per niente ordinata.
Vado verso la finestra dove è appoggiata una scrivania e sopra c'è di tutto.
Fogli sparsi, vestiti.
Apro un cassetto senza fare rumore e ci trovo dentro dei preservativi. Arrossisco subito allontanando la mano.
Ce ne sono tre pacchetti e due sono vuoti. Sono qui da due settimane e ha già svuotato due pacchetti?
Una mano chiude di scatto il cassetto e io mi volto immediatamente. Non lo avevo sentito alzarsi.
-'trovato qualcosa?'- mi chiede bloccandomi contro la scrivania.
Apro la bocca per parlare ma le parole mi muoiono in gola e riesco solo ad arrossire.
La cosa lo diverte parecchio anche se è assonnato.
Anche da appena sveglio è dannatamente bello, ha i capelli spettinati e le sue labbra sono invitanti e vicine e mi manca sentirle sulle mie.
Mi costringo a non guardarle.
-'niente da dire?'- dice avvicinandosi di più.
-'io ehm.. Stavo solo'- farfuglio mentre dentro di me penso che vorrei che mi baciasse.
-'certe cose le hai studiate no? Sai cos'è un orgasmo.'-
Arrossisco e guardo da un altra parte e sento una risata vibrargli nel petto.
-'immagino tu sappia cosa può succedere se non si usano quelli.'-
-'ok ok basta'- dico scuotendo la testa. Non voglio che scenda in particolari.
-'ti mette così a disagio parlare di sesso?'- chiede divertito con una strana luce negli occhi.
Senza preavviso le sue mani scivolano sulle mie cosce e salgono delicatamente fino ai miei fianchi sotto la maglietta tirandomi leggermente su il vestito. Nonostante quello che mi è successo con lui non ho paura.
Lui si blocca come se si fosse appena ricordato di qualcosa.
Cerca subito il mio sguardo alla ricerca di non so cosa, un segnale forse.
Blocco la sua mano prima che abbandoni la mia pelle e la rimetto dov'era.
Lui mi guarda stupito per un attimo prima di riabbassarsi lentamente verso le mie labbra.
-'Sam!'- grida qualcuno dalle scale e Ryan si stacca subito da me.
Jordan entra nella stanza lanciando una strana occhiata verso Ryan, un' occhiata che sembra più un avvertimento.
-'che succede?'- chiedo preoccupata dalla
Sua faccia seria. Jordan non è mai così serio.
-'Rox è sparita. La sua macchina non c'è.'-
-'cosa? No non può essere...non oggi. Non può stare sola oggi'- dico scuotendo la testa andando nel panico. Quando Rox soffre entra in modalità autodistruttiva.
-'mi ha detto che tu stavi per arrivare se no non l'avrei mai lasciata sola'- dico sentendomi uno schifo.
-'mi ha detto di non passare da lei, che non si sentiva bene. Sono andato lo stesso per vedere come stava e lei non c'era'-
Mi ha mentito.
Perché lo ha fatto?
-'perché non può rimanere sola oggi?'- chiede Ryan.
Mi passo una mano tra i capelli guardando il pavimento.
-'perché è l'anniversario della morte di suo fratello'-

Cammino avanti e indietro per la stanza chiedendomi dove possa essere andata.
Lei odia il mare in questo giorno e in genere direi che non potrebbe esserci andata... Eppure...
Forse so dov'è.
Alzo la testa di scatto per guardarli.
Saliamo in macchina di fretta.
Stranamente delle nuvole grigie di stanno addensando nel cielo sempre cristallino del Salento.
-'avete presente quel centro da surf che abbiamo visto mentre andavamo ad ugento?'- chiedo.
-'si mi ricordo dov'è.'- assicura Ryan.
-'perché dovrebbe essere lì?'- chiede Jordan.
-'perché suo fratello è morto mentre faceva surf. Generalmente starebbe lontana dal mare ma non mi viene in mente altro posto in cui potrebbe essere andata... Riprovo a chiamarla.'-
Non risponde.
Il cuore mi batte all'impazzata. Fa che stia bene, fa che stia bene.
Ryan guida veloce e arriva in poco tempo davanti al centro da surf. È chiuso. Probabilmente apre nel pomeriggio.
Traggo un sospiro di sollievo nel vedere che la sua macchina è parcheggiata.
Lei è seduta in spiaggia, i capelli mossi dal vento.
È seduta di spalle avvolta in una felpa che riconosco. Apparteneva a suo fratello.
-'vado io'- mormoro.
Jordan annuisce.
Mi avvicino ma lei non distoglie lo sguardo dal mare. Sapeva che l'avrei trovata.
-'credi che abbia avuto paura?'- chiede.
Mi siedo al suo fianco, attaccata a lei.
-'credo che morire facendo ciò che si ama sia il modo migliore per andarsene.'-
-'ho insistito io perché andasse in California. L'ho spinto a inseguire il suo sogno e questo lo ha ucciso'-
Viene scossa da un singhiozzo e io le prendo la mano e la stringo nella mia.
-'l'hai spinto a fare ciò che voleva fare davvero, lui se ne sarebbe andato comunque Rox, se non così magari con un incidente in macchina o per un infarto, era destino che lui se ne andasse quel giorno ma grazie a te è riuscito a coronare il suo sogno prima di farlo.'-
-'mi manca tanto'- dice con voce rotta.
La famiglia di Rox è complicata. I genitori sono separati e a nessuno dei due è mai importato davvero di loro. Erano Rox e Fede contro il mondo. Lui la proteggeva, si prendeva cura di lei e lei si prendeva cura di lui.
La abbraccio forte.
-'lo so tesoro.'-
Rimaniamo abbracciate per un po' senza dire nulla, solo stringendoci a vicenda.
-'non sparire mai più così.'- le dico staccandomi abbastanza da poterla guardare negli occhi. -'non mentirmi più, possiamo affrontare tutto insieme lo sai, lo abbiamo sempre fatto'-
Lei annuisce asciugandosi una lacrima.
In quel momento delle gocce di pioggia cominciano a cadere.
In 12 anni che vengo qui è la seconda volta.
-'anche il cielo è in lutto'- dice Rox.
-'già, sta piangendo anche lui'-
Le nubi si addensano sul mare dandogli un aspetto spaventoso. Mi chiedo se Fede prima di entrare in acqua avesse visto uno spettacolo simile e come abbia fatto a trovare il coraggio di entrare comunque in acqua. Forse la risposta è semplice, non importa quanta paura possa fare, quanto insicuro possa essere, inseguire i tuoi sogni è sempre la cosa giusta da fare anche quando tutto ti fa pensare il contrario.
-'andiamo, Jordan era molto preoccupato'-
Annuisce e ci alziamo insieme incamminandoci verso la macchina.
Jordan si affretta ad abbracciarla e lei ricambia l'abbraccio nascondendo il volto nel suo petto.
Incrocio lo sguardo di Ryan che mi rivolge un piccolo sorriso e mi avvicino a lui per lasciare loro spazio.
Quella sera torniamo a casa e io e Rox passiamo il tempo accoccolate sul divano a guardare serie TV fino a tarda notte con una coppa di gelato al cioccolato da dividere. La nostra terapia anti tristezza di sempre. Finché non ci addormentiamo una sull'altra con la confezione finita appoggiata sul tavolino.

This Summer is MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora