12. Niente di te potrebbe non piacermi

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Tornati a casa andiamo dai ragazzi e io mi metto a cucinare il piatto preferito di Rox. Pasta al sugo, non ha dei gusti complicati.
-'per la prima volta in due settimane stiamo usando la cucina'- commenta Jordan che tiene Rox sulle gambe.
-'Sam è bravissima a cucinare, ogni volta che passo qualche giorno con lei aumento di due chili al secondo'-
-'e dove sarebbero?'- la prende in giro Jorsan facendole il solletico.
Ryan è appoggiato contro la cucina con un fianco, poco distante a me e ho la strana sensazione che mi stia guardando.
La consapevolezza della sua presenza così vicino a me mi mette a disagio.
-'Manca molto?'- chiede Rox quando smette di ridere.
-'si più o meno mezz'ora'-
-'ok, andiamo a fare due passi?'- chiede a Jordan dopo avermi lanciato un'occhiata eloquente. Il suo gioco è lasciarmi sola con Ryan più tempo possibile.
Anche Ryan nota l'occhiata che mi rivolge e io arrossisco all'istante in difficoltà.
-'non credo che sia una buona idea'- Jordan è stranamente serio e lancia un'occhiata a Ryan che non c'entra niente con quella che Rox ha rivolto a me.
Mi volto per vedere la reazione di Ryan. Accenna un sorrisino come se la situazione lo divertisse.
-'vai a fare due passi Jordan'- ripete. Lui sbuffa e segue fuori Rox.
-'ehi tu'- dice e io gli lancio un'occhiata veloce come risposta. Stare da sola con lui mi agita. Non so neanche se ci sia qualcosa tra noi, ci siamo baciati due volte e abbiamo fatto una doccia insieme ma erano delle condizioni.. Particolari.
Non so mai come comportarmi con lui vicino ma so solo che mi piace averlo vicino.
Lui d'altro canto non sembra per niente nervoso.
-'perché ti ha guardato in quel modo Jordan?'- chiedo finendo di girare la pasta e voltandomi verso di lui.
Lo scopro a guardarmi e il cuore mi arriva in un attimo in gola.
Lui non risponde alla mia domanda.
-'voglio leggere quello che hai scritto.'- dice.
-'cosa?'- chiedo presa alla sprovvista.
-'mi piacerebbe leggere quello che scrivi.'-
-'non so se...'-
Lui mi prende per i passanti dei Jeans e mi tira verso di se con un sorriso stampato in faccia.
-'non voglio che tu mi dica di sì se non lo vuoi. Dimmi quello che vuoi davvero'-
Perche questa richiesta mi fa avvampare.?Lui ride per la mia reazione.
Mi bacia e stavolta con trasporto, con più irruenza, accarezzandomi la lingua con la sua e mostrandomi come fare.
È tanto intenso che mi tremano le gambe.
-'perché lo hai fatto?'- mormoro.
-'perché mi mancava'-
Mi bacia di nuovo premendomi contro di se.
Quando ci stacchiamo mi trovo ad annuire.
-'per me va bene se lo leggi.'- assicuro.
In quel quaderno ho sempre scritto quello che mi veniva in mente, ogni cosa che muoveva qualcosa dentro di me: la morte di Fede, un tramonto particolare, una notte passata in bianco a sentirmi un'estranea nella mia vita, riflessioni, storie che mi venivano in mente. Una volta avevo persino pensato di mandare ad una casa editrice una storia fantasy che avevo scritto ma poi mi ero resa conto che a nessuno sarebbe piaciuta e che non aveva senso. La strada per me era già decisa.
Anche se un po' mi imbarazza e mi mette ansia pensare che lui possa leggere pensieri così privati dall'altra parte sento che voglio che lui lo faccia, che entri per un attimo nel mio mondo, che tocchi la parte più profonda di me, quella vera che ogni volta che può si riversa su quelle pagine.
-'nessuno me lo ha mai chiesto'- ammetto.
Lui mi accarezza una guancia e mi sembra di poter vedere i pensieri oscurargli lo sguardo.
-'c'è sempre una prima volta giusto?'-
-'giusto'- sussurro mentre le sue labbra si appoggiano di nuovo sulle mie schiudendole.
-'voglio sapere tutto di te'- mormora.
Il cuore salta una quindicina di battiti a quelle parole.
Mi sposta tra lui e il piano della cucina.
Porta una mano dietro la mia nuca per impedirmi di allontanarmi da lui mentre con l'Altra sale lentamente lungo la mia schiena sotto la maglietta facendomi rabbrividire e andare a fuoco nello stesso momento.
Sento ogni cellula del mio corpo vibrare.
l'odore della salsa che brucia reclama la mia attenzione ma sono talmente presa da quello che provo da non farci caso finché non mi devo fermare per riprendere fiato e per darmi una calmata dato che presa dal momento mi sono praticamente appicciata addosso a lui e cominciò a sentire delle... Reazioni da parte sua. La cosa non mi imbarazza, mi piace e di conseguenza arrossisco.
-'brucio'- dico ansimante.
Lui mi guarda con un sopracciglio alzato divertito.
Spalanco gli occhi capendo improvvisamente quello che ho detto.
-'brucia! Intendevo brucia il sugo'- farfuglio facendolo ridere.

Quella sera siamo soli sul promontorio mentre il sole sta calando e io lo guardo leggere il mio quaderno mentre continuo a mordermi nervosamente le unghie.
-'mi stai fissando ed è inquietante'- dice lasciandomi un'occhiata divertita.
-'sono solo... Nervosa'-
Lui chiude un attimo il quaderno lasciando un dito dentro per capire dove è arrivato.
-'perché?'- chiede incrociando le braccia in attesa di una spiegazione. -'hai paura che possa prenderti in giro per caso?'- lo dice come se fosse una cosa assurda.
-'no. È che in quelle pagine ci sono io e..'-
E ho paura che non ti piaccia.
Capisce quello che voglio dire senza bisogno che io lo dica come sempre da quando lo conosco.
-'non c'è niente in te che potrebbe non piacermi.'- lo dice sicuro, senza esitare. Lo dice sincero.
Ma poi si rabbuia abbassando lo sguardo.
Forse riflettendo su quello che ha appena detto. Non so con quale coraggio mi avvicino di più a lui e cerco una sua mano.
-'non c'è niente in te che potrebbe non piacermi'- ripeto a lui e accarezzo il tatuaggio sull'avambraccio che ora che lo conosco meglio sembra rappresentare al meglio quello che c'è in lui.
Non sono stupida. So che non so nulla di lui e che è da sconsiderata legarsi così tanto ad una persona che non si consoce, che non ha mai voluto dire niente della sua vita nonostante le volte in cui ho cercato di fargli parlare di se. Ma lui è qui con me, che mi sta guardando con quegli occhi e io in quelli non riesco a vedere niente di male. In lui non riesco a vedere niente di male, vedo solo la forza con cui tenta di nascondere qualcosa di se che secondo lui potrebbe non piacermi, qualcosa che lo spaventa.
-'parli di me, che non mi lascio andare ma
non sono l'unica a non riuscirci'-
È spiazzato dalle mie parole, lo vedo.
Ma non dice nulla, riabbassa lo sguardo sul quaderno tirandomi senza sforzo più vicina a se in modo che appoggi la testa sulla sua spalla. E ci siamo solo noi due, il tramonto e la mia anima che ho trascritto su quelle pagine, nel quaderno che tiene tra le mani.

This Summer is MINEWhere stories live. Discover now