Capitolo 30

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Ultimo capitolo!
Preparatevi perché non penso sia qualcosa che vi aspettate. Buona lettura!
LEGGETE LO SPAZIO TRADUTTRICE dopo il capitolo per favore.


Harry's POV

Torreggiavo su di lei, al suo fianco, era agitata, cercava di muoversi.

"Gattina, sei sveglia?" I suoi occhi si aprirono di scatto al suono della mia voce, facendomi sorridere, ma il mio sorriso si spense quando vidi il suo volto dominato dalla paura. Si allontanò da me come se stessi per ucciderla, cosa che non avrei mai fatto, nemmeno tra un milione di anni.

"Per favore parla," la supplicai. "Per favore."

Rimase in silenzio, un silenzio che faceva male. Volevo abbracciarla, dirle quanto mi dispiacesse. Volevo tenerla fra le mie braccia e dirle tutto, volevo la vecchia lei indietro. La ragazza che avrebbe sempre cercato di scappare da me, la ragazza che aveva provato a fumare ma senza riuscirci, la ragazza che aveva vita dentro di sé. Ma l'avevo rovinata, l'avevo rotta in mille pezzi che non sarebbero più stati sistemati.

"Perché non vuoi parlare?" sospirai, perdendo la pazienza. Mi mancava la sua voce dolce, non mi piaceva quando mi chiamava Harry ma adesso avrei fatto di tutto per sentire il mio nome scivolarle dalle labbra.

"Di' qualcosa!" dissi duramente, pentendomene immediatamente. Ecco perché non mi aveva mai amato, mi arrabbiavo troppo facilmente.

Osservai il suo visino e me ne pentii. Sollevai una mano avvicinandola al suo fragile volto, sembrava una bambolina di porcellana. La mia mano si avvicinò al suo viso ma lei si allontanò di scatto tremando per la paura.

Pensava che l'avrei colpita. L'avevo talmente distrutta che anche il minimo movimento da parte mia le faceva aspettare dolore.

Presi una ciocca di capelli e la portai dietro il suo orecchio, mostrando il suo bellissimo viso. "Pe-pensavi che ti avrei colpita." Adesso sembravo io quello vulnerabile. "Per favore, di' qualcosa."

"Per favore Liana." Non appena quelle parole uscirono dalla mia bocca lei sembrava come se stesse per scoppiare in lacrime a minuti. Poi mi colpì, era la prima volta che la chiamavo con il suo vero nome.

"Voglio solo sapere perché," la pregai, bisognoso di una risposta. "E' stata colpa mia?" Pregai che non lo fosse, speravo ci fosse un'altra ragione.

Lentamente annuì.

Cazzo! Lo sapevo, lo sapevo cazzo. Avevo finto per tutto quel tempo che non fosse colpa mia, ma dentro di me lo sapevo. L'avevo spinta a suicidarsi. Volevo la vecchia Liana. Non avevo mai voluto che si uccidere, non era mai stato nei miei piani. Se avessi potuto tornare indietro nel tempo e avere una vita normale con lei, l'avrei avvicinata in un bar e le avrei comprato qualsiasi cosa volesse, ma non sarebbe mai successo perché ero troppo fuori di testa.

"Mi odi?" chiesi, sapevo già la risposta ma era rimasto un pizzico di speranza in me. "Per favore, mi odi?"

Lei annuì, rifiutandosi di incontrare il mio sguardo.

Lo sapevo, dentro di me avevo sempre voluto il meglio per lei,. La miglior cosa che poteva fare era lasciarla libera. "Vattene," dissi senza alcuna espressione in volto. "Ho detto vattene! E' questo quello che vuoi, no? Andartene. Vai. Sei libera, non devi più vedermi. Vai!" gridai.

Lei saltò rapida giù dal letto e uscì dalla stanza. Sentii il suo piccolo corpo scendere veloce le scale, l'avevo finalmente lasciata andare. Era ciò che si meritava. Ma era come se una parte di me se ne fosse andata, ma scommetto che lei invece sentiva che una parte di sé era tornata.

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now