Capitolo 23

4.9K 167 8
                                    

Mi svegliai percependo un grosso peso sopra di me, mi contorsi per cercare di allontanarlo, ma invano. Socchiusi gli occhi e vidi Harry sovrastarmi.

"Shh, piccola, torna a dormire," disse in modo calmo. Non potevo dormire quando quel mostro era sopra di me. La sua mano rozza coprì il mio sesso e cominciò a sfregare. "Rilassati gattina, chiudi gli occhi."

Feci come mi venne detto, senza dubbio ero spaventata dal non poter vedere cosa stava succedendo, ma potevo sentirlo molto bene. Il suo pollice massaggiava il mio clitoride, a una lentezza quasi dolorosa, sollevai il bacino per farlo andare più veloce.

"Qualcuno è impaziente," mormorò dolcemente e si tolse i boxer.

Tornò su di me, avvicinò il suo cazzo alla mia entrata, io chiusi gli occhi di scatto, se avesse fatto male come l'ultima volta dovevo prepararmi.

Con una forte spinta entrò in me, di nuovo. Il suo sesso allargò piacevolmente le mie pareti, senza pensare afferrai le sue spalle. Mi stavo aggrappando a lui, non avevo mai sentito tanto piacere prima. "Più veloce," ansimai.

"Stai zitta," grugnì in mezzo alle spinte, "la tua voce mi irrita." Mi tappò la bocca con la mano.

Continuò a spingere in me, inclinò la testa all'indietro e liberò un gemito di piacere. Portai le mani ai suoi ricci ma lui rimosse velocemente la mano dalla mia bocca e afferrò le mie, tirandole via dai suoi capelli.

"Tieni le mani a posto." Le costrinse ai lati della mia testa e continuò a spingere. Fissai il suo petto nudo di fronte a me, tutto quello che potevo fare era guardare, stavo provando così tanto piacere da avere la vista sfocata e mi stavano fischiando le orecchie. Poi sentii un qualcosa di sconosciuto dentro di me, era caldo. Capii all'instante che era venuto.

Improvvisamente se ne andò, lasciandomi a metà. Avevo bisogno di venire ma lui se ne era andato, non gliene importava, pensava solo a se stesso. Mi girai su un fianco e sentii uno scricchiolio. Era un bicchiere di plastica vuoto con una pillola all'interno.

La pillola anticoncezionale.

Anche se odiavo ingoiare qualcosa senza acqua sapevo che dovevo farlo. L'ultima cosa di cui avevo bisogno era un bambino.

Mi sedetti a terra, stavo morendo di fame, e quello che mi era rimasto l'avevo vomitato. Avrei dovuto apprezzare quello che Harry mi aveva dato, di certo avrebbe dovuto darmi da mangiare prima o poi, o sarei morta.

"Harry," chiamai.

"Harry."

"Harry."

"Harry." Continuai a chiamarlo.

"Harry."

"Harry."

La porta dello scantinato venne aperta di scatto. "Che cazzo vuoi?" sbottò Harry. "Sono occupato."

"Ho fame," mi lamentai come una bambina di cinque anni.

"Hai fame?" sbottò. Puntai lo sguardo su di lui e annuii. "Oh, ti darò qualcosa." Afferrò i miei capelli con una presa ferrea e mi trascinò fuori dalla stanza. Sì, faceva male, ma almeno avrei mangiato qualcosa.

Una volta arrivati in cucina venni gettata a terra. "Mettiti in ginocchio," ordinò quando si sedette su una sedia. Mi misi in ginocchio, come aveva chiesto lui. "Adesso vieni qui, gattina."Mi misi a quattro zampe e mi diressi verso di lui, sapevo che voleva che glielo succhiassi, non ero nulla di nuovo. Quando lo raggiunsi, mi afferrò le mani e le mise sulle sue cosce.

"Adesso voglio che tu mi preghi, che mi preghi per il mio cazzo, come la puttana che sei." Il mio stomaco si rivoltò, non potevo credere che l'avrei fatto.

"Per favore Harry." La sua mano si alzò ed afferrò il mio mento.

"Non è così che mi devi chiamare," disse.

"Per favore signore," dissi con fatica.

"Per favore cosa?"

"Per favore lascia che ti faccia provare piacere. Signore."

"Fai pure, allora." Indicò con le mani i suoi jeans. Afferrai la zip e la abbassai. Sentivo il suo cazzo duro attraverso i boxer, lentamente glieli tirai giù, portando la sua erezione pulsante al mio volto. Avvolsi le labbra attorno a lui e cominciai a succhiare, tenendo un buon ritmo con il movimento della mia testa. Portò una mano sulla mia testa e spinse più a fondo il suo cazzo, così cominciai a soffocare e fui costretta a indietreggiare e a lavorare sulla punta. Mentre la mia lingua roteava attorno alla punta iniziai a pompare. Lasciò uscire un forte gemito e sapevo che sarebbe venuto a breve.

Il suo liquido venne spruzzato nella mia gola, lasciandomi il gusto salato in bocca. "Per favore, posso mangiare ora?" chiesi.

"L'hai appena fatto." Ridacchiò.

"Ma-"

Mi mise a tacere con un tono arrabbiato. "Stammi a sentire, ho detto che avrei smesso di trattarti bene visto che ti sei presa gioco di me, adesso vai di sopra e aspettami sul letto."

"Si signore." Abbassai il capo con imbarazzo e uscii dalla cucina.

Era strano camminare nuda, mi sentivo esposta e vulnerabile. Dovevo raggiungere la stanza di Harry velocemente così che nessuno dei ragazzi mi avrebbe vista.

Saltai sul materasso morbido, la comodità mi fece venire i brividi, era probabilmente il momento più importante della settimana. Triste, vero? Speravo soltanto che quando Harry fosse arrivato avremmo avuto una conversazione civile, non sesso.

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now