Capitolo 14

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Avevo fatto loro dello stufato di manzo, una cosa che non mi piaceva, ma era davvero l'unico cibo che avevano.

Entrai in salotto e annunciai che la loro cena era pronta, ma mi ignorarono completamente, tenendo i loro occhi puntati sulla televisione.

"Ho detto," Strinsi i denti. "il vostro cibo è pronto."

"Beh, portalo qui." sbraitò Harry.

"No, alza il culo e vattelo a prendere da solo!" Indicai la cucina, da dove veniva quell'improvviso scoppio di confidenza?

"Scusami, ma chi ha il comando qui?" rantolò completamente scioccato.

"Beh, al momento, sembra che sia io." Sogghignai e mi allontanai. Sapevo che probabilmente mi stessero guardando così ondeggiai un po' i fianchi, dimostrando di avere il controllo.

Poi, una presa salda afferrò il mio gomito e mi tirò indietro. Voltai il capo e vidi un Harry furioso. Si chinò, borbottando nel mio orecchio, "Credo di doverti ricordare chi ha il comando, huh?"

Stavo quasi per controbattere ma venni interrotta da Zayn. "Lasciala in pace Harry, per stasera mangeremo in cucina."

Harry ignorò in modo riprovevole Zayn e continuò a parlare con me. "Gattina, vai di sopra," ordinò. "ma non pensare che ti lascerò andare."

Borbottai in risposta e andai al piano superiore. Sapevo che Harry mi volesse nella sua stanza, ma lui aveva detto solo di sopra. Colsi l'occasione per esplorare di nuovo. Per tutta l'ora successiva, mi trovai ad entrare e uscire dalle stanze vuote, fino a che non arrivai ad una camera con la scritta 'H.E.S.' sulla porta. Ricordai quelle iniziali dal diario di Harry.

Aprii lentamente la porta, venendo subito colpita dal forte odore di colonia maschile. C'era un paio di skinny jeans neri sul pavimento, era senza dubbio la stanza di Harry. Venni presto colta dal fatto che quella stanza era priva di foto di famiglia, o di qualsiasi foto, in realtà, c'erano solo cornici vuote ovunque.

Stavo iniziando a sfidare la fortuna, ma con uno strattone aprii il cassetto del comodino vedendo pacchetti di preservativi ... e il suo cellulare. Quella sarebbe potuta essere l'ultima possibilità che avrei potuto avere per contattare qualcuno, così afferrai rapidamente il telefono. Feci scorrere il dito da un lato all'altro ma era bloccato. Perché non ci avevo pensato? Tentai quasi tutte le sequenze con quattro numeri che potei.

Telefono bloccato per 1 minuto.

Lo feci scorrere di nuovo con impazienza, anche se sapevo che era bloccato. Poi, apparve una tastiera, scossi la testa con sollievo mentre le mie dita lentamente digitavano i numeri che stavo desiderando.

911

"Che cazzo stai facendo qui dentro!" gridò Harry dietro di me con furia.

Lo fissai con orrore e shock. Cercai di elaborare le parole giuste da dire, ma non uscì nulla. Con gli occhi sbirciai il telefono che era connesso con l'altra parte della linea. Dal telefono si sentì una lieve voce.

"Va tutto bene?"

"Ehi?"

"Per favore qualcuno risponda." E poi sentii la linea interrompersi.

Harry si avventò su di me, mi afferrò per la gola con una presa ferrea e mi spinse contro il muro.

"Tu, piccola puttana." Mi sputò in faccia. "Finora mi hai causato solo guai, dovrei soltanto ucciderti."

"Allora fallo." ringhiai, mi vennero in mente i ricordi dell'ultima volta che avevamo avuto una conversazione del genere.

"Non posso," sospirò, lasciando andare il mio collo. "ma questo non significa che io non possa fare di peggio."

"Per favore no, mi dispiace non ti darò più fastidio." lo pregai.

"Troppo tardi, ma non preoccuparti gattina, non sarà troppo doloroso." Derisi mentalmente la sua dichiarazione.

Mi rivolse la schiena e si avvicinò ad una credenza, io restai immobile nella mia posizione.

"Vieni." mi ordinò dolcemente.

I miei piedi nudi camminarono silenziosamente sulle assi di legno del pavimento della sua stanza, e verso di lui.

Posizionò le sue mani intorno al mio collo, un'espressione di puro terrore si espanse in tutto il mio volto pensando che volesse strangolarmi, ma si tirò indietro. Immediatamente le mie mani raggiunsero il mio collo e sentii un collare il cuoio, prima che potessi protestare Harry mi trascinò davanti al suo specchio, restando in piedi dietro di me.

Nella parte frontale del collare c'erano poste le lettere 'H.E.S.'. Era spesso, nero e brutto. "Cosa ne pensi gattina?" Harry mi sfregò la parte bassa della schiena.

"Lo odio." risposi in modo freddo. Mi aspettavo che desse di matto, ma restò calmo. Io, invece, ero completamente sotto shock. Caddi sulle ginocchia a terra quando sentii l'elettricità invadermi. Cercai di trovare le parole da dire, ma non riuscivo a respirare.

"Come ci si sente?" Sogghignò. Cercai di parlare ma non uscì nulla. "Che ne dici di questo?" Vidi un piccolo telecomando tra le sue mani mentre le sue dita premettero un altro pulsante.

Improvvisamente, le mie vie respiratorie vennero interrotte, il collare cominciò a diventare sempre più stretto. Lo raggiunsi, cercando di allentarlo ma era troppo stretto. "Per favore." sussurrai.

"Ohh mi chiedo cosa faccia questo pulsante." Sogghignò prima di premere un piccolo pulsante.

Il collare si allentò un po' ma iniziò a vibrare, non era la cosa più orribile ma quando sei appena stata soffocata e folgorata non è di certo la migliore. Harry lo spense, voltandosi per guardarmi sul pavimento.

"Vieni, usciamo dalla mia stanza." Torreggiava sulla mia piccola corporatura.

Mi alzai dal pavimento, ma le mie gambe erano troppo deboli così caddi nuovamente a terra. Harry sembrava irritato visto che non ero in grado di camminare, nonostante non fosse colpa mia. "Sei troppo impegnativa." sospirò mentre mi gettava sulla sua spalla in modo brusco, uscendo dalla stanza.

Mi aspettavo che mi riportasse nella solita stanza, ma venni portata davanti alla porta accanto alla stanza di Harry. "Gattina," si rivolse a me. "questa sarà la tua stanza d'ora in poi. Ok?" Sorrise, come se mi stesse facendo un favore. Pftt.

"Ok." risposi semplicemente, poi uscì dalla mia camera lasciandomi sola.

Mi sedetti sul letto e riflettei a lungo sulla mia situazione corrente. Pensai che con un buon piano solido sarei stata in grado di scappare. Avrei potuto fare amicizia con Zayn o Niall, o anche con Louis e indurli ad aiutarmi. Ma sarebbe stato molto rischioso perché avrebbero potuto prenderla nel modo sbagliato e in realtà loro mi piacevano. O avrei potuto sistemare le cose con Harry e dargli un assaggio della sua stessa medicina, ma sapevo che non ero abbastanza sicura. Oppure avrei potuto giocare con tutta questa faccenda e guadagnare la fiducia di Harry, poi, quando meno se lo sarebbe aspettato, sarei scappata.



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Scusate il ritardo.
Bene, le cose hanno preso una nuova svolta con l'introduzione del collare. Le cose si stanno facendo più difficili. 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, se è così lasciate un commento o un voto, grazie mille.

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now