Capitolo 8

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A/N
In questo capitolo ci sono alcuni accenni di abuso e stupro.

 

Non appena sentii quelle parole mi fermai, come può eccitarsi nel vedermi scomoda?

“Harry?” chiesi provando a cambiare argomento. “Voglio dire, signore.” Feci una smorfia.

“Sì gattina?” Mi accarezzò la testa.

“Posso farti alcune domande?”

“Certo.” Annuii e lo travolsi di domande.

“Qual è il tuo nome completo?”

“Padrone.” Sospirai, sapevo che non sarei riuscita a tirarglielo fuori.

“Mi lascerai mai andare?”

“No.”

“Quanti anni hai?”

“28.” Se stavo bevendo qualcosa in quel momento l’avrei sputato, ma non lo stavo facendo quindi quasi mi soffocai.

“Sono undici anni in più di me!” ansai.

“Lo so gattina.” Mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio, come se non fosse un uomo malato.

“Perché mi hai rapita?” Nessuna risposta.

“Perché sono qui?” Nessuna risposta.

“Hai mai ucciso qualcuno?”

“Sì.” Immediatamente dopo che lo disse mi tolsi strisciando via dal suo grembo, verso l’altro lato del divano.

“Perché?” gracchiai.

“Perché se lo meritavano.”

“Nessuno merita di essere ucciso.” borbottai.

“Scusa, che cosa?” Mi guardò scioccato.

“Nessuno merita di morire.” ripetei, ma più forte questa volta.

“Quelle persone sì.” ringhiò.

“Beh, se loro meritavano di morire!” Mi alzai e lo indicai, “Anche tu lo meriti!”

Gettò la testa all’indietro scoppiando a ridere con malvagità e si alzò in piedi.

“Forse dovrei ucciderti?” mi chiese, inclinando la testa di lato.

“Fallo! Almeno mi libererò da te!” gridai. Scosse la testa, avvicinandosi a me di qualche passo con disapprovazione.

“Oh gattina.” ringhiò prima di gettarsi su di me e farmi cadere a terra, facendomi colpire dolorosamente la testa contro il tavolino.

“Dillo di nuovo.” mi urlò in faccia, facendomi piangere. Sono una tale fifona, ma odio davvero quando qualcuno grida.

“Uccidimi! Tirami fuori dalla mia miseria.”

“Ma gattina, sono un uomo sadico, mi piacciono le morti lunghe, lente e dolorose.” Si mise lentamente sopra di me.

“Non mi interessa!” piansi.

“Bene! Cosa preferiresti?” chiese e mi sollevò dal pavimento. “Potrei tagliarti le orecchie, toglierti i bulbi oculari e cucirti la bocca. Poi potrei seppellirti viva.”

Il mio stomaco si rivoltò per la paura, era capace di fare tutto quello?

“O,” continuò. “potrei invitare i miei amici per un piccolo giro di bevute, facendo un video di tutto quanto, e poi tagliare a pezzettini tutti i tuoi arti. Una volta che sarai morta, lascerò il tuo corpo marcire, forse ti userei per qualche semplice piacere personale. Scegli.”

In quel momento stavo tremando violentemente dalla paura, trovavo difficile respirare.

“Rispondimi!” urlò e mi schiaffeggiò con forza, e intendo dire molto forte. Avevo già visto Harry arrabbiato, ma non fino a questo punto.

“Mi dispiace.” Stavo piangendo a dirotto.

“Non è questo ciò che ho chiesto! Ti ho chiesto come vuoi che ti uccida!” Mi schiaffeggiò l’altra guancia.

“Non vo-voglio morire.” balbettai.

“Parla come si deve o potrei anche tagliarti la lingua.”

“Non voglio morire.” parlai più chiaramente.

“La prossima volta non dire cose che non vuoi.” Continuò a urlarmi contro, ma avevo colpito la testa così forte che cominciavo a sentirmi stordita. Tutti i rumori diventarono più flebili e riuscivo solo a vedere un Harry arrabbiato che mi urlava in faccia. Ma cominciò a dissolversi mentre tutto diventava nero.

~

Mi svegliai nel letto di Harry, avvertii immediatamente un dolore alla testa. Allungai una mano verso l’alto per toccarmi il capo, ma Harry l’aveva fasciato. Ispezionai la stanza alla sua ricerca, e lo vidi uscire dal bagno.

“Ti ho preparato un bagno.” Abbassò gli occhi per l’imbarazzo.

“Gra-Grazie.” singhiozzai mentre scendevo dal letto. Mi sentii cadere subito, ma Harry mi corse incontro e mi afferrò da sotto le braccia.

“Grazie.” mormorai mentre conduceva il mio corpo zoppicante verso il bagno.

Immersi le gambe nude nel bagnoschiuma, ma l’acqua era troppo calda per i miei gusti, quindi restai in piedi per un po’, aspettando che si raffreddasse. Quando mi immersi completamente, trasalii leggermente per il dolore che portò l’acqua a contatto con il mio corpo maltrattato, ma ci passai sopra velocemente e mi lavai.

“Gattina?” mi chiamò dolcemente Harry dall’altro lato della porta.

“Sì?” gridai in risposta come se fosse uno dei miei genitori.

“Copriti, sto entrando!” mi avvisò, prima di entrare. “Indossa questo dopo,” Gettò un vestito a terra. “parleremo quando sarai uscita.”

Una volta asciutta, scivolai dentro lo stretto vestito nero e uscii incontrando Harry.

“Ah, ti piace?” Lanciò un occhiata al vestito.

“Sì …” Il suo sguardo mi intimidiva. “grazie.”

“Comunque, andremo alla festa dei miei amici. Non voglio avere nessuno scherzo da parte tua.” Una scintilla di speranza balenò dentro di me, ero felice anche solo nel vedere altre persone.

“Vu-vuoi dire che usciremo davvero?” chiesi completamente scioccata.

“Sì gattina, tuttavia non voglio che parli con qualcuno a meno che non ci sia anche io e ovviamente non devi fare nessuna bravata. Se farai qualcosa del genere, credimi, ci saranno delle serie conseguenze.” mi avvertì. “Muoviamoci!”  

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now