Capitolo 16

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Harry non era venuto da me per tutto il giorno, così fu in quel momento che decisi che era abbastanza e scesi al piano inferiore.

Entrai in salotto vedendo Zayn e Niall seduti sul divano. Stavo per andarmene quando mi invitarono a sedermi con loro. All'inizio fui un po' esitante, Harry avrebbe approvato? La mia testa era a terra quando mi sedetti tra loro due.

Stavano guardando un film che capii fosse X-men, Luke lo guardava spesso. Però a me non era mai piaciuto.

Se devo essere completamente onesta era davvero imbarazzante essere seduta lì con loro. Non solo c'era silenzio, sento che devo odiarli, e non ci riesco. Certo che mi piacerebbero molto di più se mi aiutassero a scappare ma non mi hanno fatto nulla di male per farmi desiderare che muoiano. A differenza di Harry.

Parlando del diavolo.

Harry entrò nella stanza e si gettò sul divano opposto. Mi guardò, ma improvvisamente spostò lo sguardo sulla televisione. Non che me ne dispiacesse, ovviamente.

"Allora, siamo tutti pronti?" Zayn ruppe la tensione. Stavo per chiedere pronti per cosa, ma Harry mi interruppe.

"Sì, andiamo."

Alzai lo sguardo posandolo su di loro quando si alzarono in piedi, "Dove dobbiamo andare?"

"Non noi, gattina," mi corresse Harry, "tu resti qui."

E' serio? Ero completamente sbalordita che si fidasse di me, però parlai troppo presto. "Liam e Louis stanno per arrivare," Harry fece una pausa, abbassando la voce. "per assicurarsi che non tu faccia nulla di cui potresti pentirti."

Non ho ancora conosciuto Liam, Louis sì invece. Avevo già sentito nominare Liam. Mi ero sempre chiesta chi fosse. Harry una volta aveva detto che era lui l'uomo malato che aveva ucciso i miei genitori. La rabbia mi invase.

"Non puoi lasciarmi qui con lui!" gridai, e me ne andai infuriata. Ma prima che potessi uscire dalla stanza, Harry mi afferrò per i capelli e mi strattonò indietro.

"Penso che tu abbia già capito che posso fare quello che voglio," ringhiò, voltandomi così che mi trovassi faccia a faccia con lui; afferrandomi duramente il polso.

"Ha ucciso i miei genitori," piansi. "ma va bene, lasciami con lui. Ma non aspettarti che sia vivo quando torni."

Harry aveva ancora il suo solito sguardo vuoto. La sua presa stretta attorno al mio polso era ancora ben serrata, sapevo che non c'era modo di ribellarsi.

"Non dire nulla a Liam di quel argomento. Giuro su di Dio che sei lo farai mi pregerai di ucciderti." Compresi le sue dure parole, sapevo che stava dicendo sul serio.

Prima che potessi rispondere, Louis e quello che immaginavo fosse Liam entrarono. La mia espressione tramutò in puro disgusto, provavo vero odio verso quel ragazzo.

Sono quasi sicura che Harry sentì la mia rabbia verso Liam perché strinse la stretta sul mio avambraccio, come se non fosse sicuro che non riuscissi a rompere il collo di quel ragazzo.

"Adesso dobbiamo andare." Harry sbuffò, e mi liberò dalla sua presa. "Oh e per favore riferiscimi qualsiasi problema," disse a Louis e Liam.

"Lo faremo." Liam ghignò. Ghignò. Se avessi potuto gli avrei tolto quel ghigno dalla faccia con un bello schiaffo.

Non appena Harry e gli altri se ne andarono, Liam e Louis mi spinsero e si sedettero sul divano. "Andresti a prendermi da bere, amore?" disse Louis con voce acuta.

"Ti sembro una fottuta cameriera?" sputai. Sapevo di avere il controllo su Louis, visto che quella notte ero riuscita a convincerlo a lasciarmi sola a quella festa.

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now