Capitolo 3

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Rimasi distesa lì per ore, aspettando un segnale che Harry si fosse veramente addormentato. Stavo quasi per abbandonare la speranza quando sentii un leggero russare uscirgli dalla bocca.

Lentamente sollevai il piumino dal mio corpo e poggiai un piede sul pavimento, toccandolo probabilmente per assicurarmi che non scricchiolasse. Fortunatamente, non lo fece.

I miei piedi raggiunsero la porta, sapevo che sarebbe stata bloccata ma valeva la pena provare. Lentamente scossi la maniglia sperando che si aprisse, ma persi le speranze.

Sospirai mentalmente e tornai in bagno, dovevo continuare a voltare il capo verso Harry, assicurandomi che stesse continuando a dormire.

Proprio quando ero a pochi metri di distanza misi il piede su un’asse del pavimento traballante che causò uno scricchiolio che si diffuse in tutta la stanza. La mia stessa azione mi fece sobbalzare e mi morsi il labbro così forte che riuscii a sentire il gusto del sangue. Restai in quell’esatta posizione per circa un minuto per assicurarmi di non aver svegliato Harry.

Quando tutto tornò normale in punta di piedi raggiunsi il bagno, un’altra cosa è che … avevo paura del buio ma non potevo accendere la luce, poteva svegliare Harry. Anche se, i miei occhi avevano regolato la luce così che potessi vedere la finestra sopra il water.

Strappai un po’ di carta igienica e ci coprì le mie dita, abbassando poi la tavoletta del water. In seguito misi tutto il mio peso sulla tavoletta alzandomi verso la finestra. In quel momento pregai Dio che la finestra si aprisse. Proprio mentre stavo per arrampicarmi per uscire sentii che la tavoletta su cui ero appoggiata si ruppe. Merda!

Come ho fatto a pensare che sarei riuscita a svignarmela? Non riuscivo nemmeno a sgattaiolare durante la notte in cucina per mangiare qualcosa senza che i miei genitori mi scoprissero. I miei genitori … non avevo nemmeno pensato a loro di recente, sono proprio una cattiva figlia, oh mio dio.

Proprio mentre stavo decidendo se svignarmela e correre via o affrontare Harry con qualche giustificazione, la porta si aprì con forza. Prima che Harry potesse raggiungere l’interruttore della luce, scivolai giù e mi sedetti sul water.

Sentii il ‘click’ dell’interruttore e mi preparai dall’essere accecata, ma tutto ciò che illuminò la stanza fu una tremolante luce fioca posta sopra lo specchio. Di fronte a me apparse uno stanco e ignaro Harry, ma non durò molto perché da ignaro si trasformò in furioso.

“Cosa stai facendo!” gridò, potei vedere le sue vene ingrossarsi sul suo collo e i suoi pugni si serrarono. Trattenni la voglia di piangere, odio le persone che urlano, anche quando il mio professore mi disse gentilmente di smetterla di parlare dovetti lottare per non piangere. Figuriamoci questo.

“Mi dispiace, avevo bisogno di andare al bagno.” Non appena queste parole scapparono dalle mie labbra me ne pentii, sono una terribile bugiarda.

“Mmh,” mormorò cominciando a calmarsi, pensavo di averlo ingannato. “Bene allora.” Lentamente si avvicinò a me, il che onestamente mi spaventò di più rispetto a quando era arrabbiato. “Non ho mai incontrato una ragazza,” Smise di parlare quando mi raggiunse; mi spostò una sciocca di capelli dietro l’orecchio. “che fa pipì con la tavoletta del water abbassata, e con addosso i pantaloni.” Abbassò lo sguardo guardandomi con un sorrisetto sul volto.

Ci fissammo l’un l’altra in silenzio per un po’, fino a che non tornò a tormentarmi. “Quindi, gattina, o mi dici la verità come una brava ragazza o continua a,” digrignò i denti. “mentire.”

“H-Ho provato,” mi fermai cercando di trattenere le lacrime. “a scappare.”

Le emozioni sul viso di Harry erano indescrivibili e la mia unica opzione era quella di chiedere pietà. Lasciai uscire tutte le mie lacrime e i singhiozzi, nella speranza che mi avrebbe perdonato.

Harry uscì dalla stanza e rientrò poco dopo.

“Ecco un fazzoletto.” parlò la sua voce monotona mentre mi gettò un pacchetto di fazzoletti. “Oh e non pensare di cavartela così facilmente.” ringhiò mentre usciva dal bagno lasciandomi seduta lì singhiozzante.

Passarono venti minuti e stavo ancora piangendo e non ero nemmeno sicura del perché. Era a causa dei miei genitori, perché ero spaventata, o perché avevo paura che Harry mi avrebbe uccisa presto? Ho sempre temuto la morte, ma gli umani sembrano essere gli unici, perché nessun altro come gli uccelli, i pesci o i gatti? Me lo sono sempre chiesta.

Continuai a singhiozzare e ad essere dispiaciuta di me stessa finché Harry mi urlò contro.

“Chiudi la bocca prima che ti trascini fuori di lì e lo faccia io!” Con questo smisi all’istante di piangere e poggiai la testa contro il muro del bagno quando mi sedetti a terra.

Io in realtà stavo cominciando ad addormentarmi, ma la pelle d’oca continuava a comparire a causa dell’aria fredda che entrava dalla finestra. La finestra. Potrei scappare. Dovrei rischiare? Pensai a lungo e duramente e decisi di rimanere per un po’ così che avrei potuto guadagnare la fiducia di Harry e poi scappare sarebbe stato più facile. Sì, farò così.

Le mie palpebre lentamente cominciarono a diventare pesanti e mi addormentai rannicchiata sul pavimento freddo del bagno.

~

Mi svegliai congelata, ancora sul duro pavimento del bagno. Mi alzai e aprii la porta. Non appena entrai nella stanza venni colpita da una folata di calore, non proveniente dal riscaldamento ma era il calore corporeo che aveva riempito l’intera stanza.

Con mia grande sorpresa Harry stava ancora dormendo, pensavo che sarebbe stato sveglio e pronto a lasciare questo inferno … ma evidentemente no.

Mi gettai sul mio letto e mi lamentai quando sentii dolore al collo e alla schiena, non riuscivo nemmeno a muoverli. Probabilmente era a causa dell’aver dormito in una strana posizione per tutta la notte.

Chiusi gli occhi sperando di dormire in un vero letto, ma non appena incominciai ad essere attirata in un sogno venni svegliata con uno scossone, sussultai al lieve dolore al collo.

“E’ ora di alzarsi, gattina!”  Mi girai vedendo un Harry tutto allegro.

“Sembri felice.” mugolai, la mia voce roca cucita con sarcasmo.

“Sì perché adesso sono completamente sveglio, voglio divertirmi un po’.” Sogghignò. Ero completamente incerta su quello che voleva intendere così l’ho semplicemente ignorato. “Ora, parliamo delle regole.”

“Regole?” soffocai.

“Mi hai sentito, regole.” Rimase in piedi accanto al mio letto e io mi sedetti a gambe incrociate mentre lui elencò.

“Non cercare mai di fuggire da me.”

“Non devi mai disobbedirmi.”

“Devi sempre rispondere quando ti si parla.”

“Non devi mai rispondere con insolenza.”

“Devi rispettare me e i miei compagni.” Ha degli amici?

“Devi prenderti cura dei miei bisogni.”

“Se non riuscirai a seguire una di queste regole, e voglio dire qualsiasi, ci saranno delle conseguenze.” Deglutii alla sua ultima dichiarazione.

“A proposito di conseguenze,” fa una pausa, la sua voce intrisa di lussuria. “la scorsa notte, non sei stata al tuo posto … non è vero, gattina?”

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Where stories live. Discover now