Capitolo 21

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Corsi, senza voltarmi , corsi soltanto. Scattai in soggiorno dove sapevo ci fosse una grande finestra che speravo, con tutta me stessa, fosse aperta. Sollevai l'anta e venni colpita da una gelida brezza. Piuttosto che starmene lì in piedi e lodare la mia libertà corsi. Corsi in giardino e raggiunsi il bosco. In realtà ero senza fiato ma il mio corpo era pieno di adrenalina per smettere di correre. Non pensavo che sarebbe stato così facile scappare, perché non l'avevo fatto prima? Il mondo stava girando intorno a me, la sensazione che provavo in quel momento era come quella della miglior droga che esista. Solo Dio sapeva per quanto tempo avrei corso, ma per prima cosa sapevo che non mi sarei fermata per riposarmi, chi cazzo lo avrebbe fatto?

Finalmente raggiunsi una strada desolata, ma proprio di fronte a me vidi una luce. Mi avvicinai, trovando un piccolo rifugio con una luce tremolante sotto il portico. Una parte di me mi stava gridando di sbrigarmi e bussare alla porta, ma l'altra mi schiaffeggiava mentalmente e mi diceva che nessuna brava persona avrebbe mai abitato in una baracca.

Senza altre esitazioni bussai alla porta di legno.

Alcuni secondi dopo una voce parlò da dentro l'abitazione. "Chi è?"

"Per favore, aiutatemi." supplicai.

La porta lentamente si aprì e una signora minuta apparve di fronte a me. "Cosa vuoi?" si nascose dietro la porta.

"Per favore mi lasci entrare, sono stata rapita. La prego, mi stanno cercando." Unii le mani come se pregassi.

Lei mi guardò dall'alto in basso con disgusto, indossavo dei vestiti strappati e sporchi. Avevo l'aspetto di qualcuno che era appena stato investito da un auto. "Non mi fido dei punk come te." Si portò una sigaretta alle labbra.

"La prego signora." Ero sul punto di scoppiare a piangere. "Se non mi crede guardi il telegiornale."

"Non guardo la televisione, ti rovina il cervello," sbottò. "Ma mi fido di te, entra."

Entrai nella sua casetta piena di muffa e vidi qualcuno seduto sul divano. Grazie a dio non ero da sola con quella donna, mi faceva abbastanza paura. "Grazie mille." Ringraziai.

Il ragazzo seduto sul divano si voltò.

Liam.

"Non c'è di che." Ghignò. Mi voltai velocemente ma mi ritrovai la donna a pochi centimetri di distanza.

"Giovanotto? E' questa la ragazza che stavi cercando?"

Liam si alzò e si avvicinò a me. "Sì, la ringrazio molto. Mi dispiace per il disturbo, mia sorella ha dei seri problemi mentali. Crede di essere stata rapita." Liam cominciò a trascinarmi fuori dalla porta.

"Ecco cosa fa la televisione!" gridò e Liam chiuse la porta.

Non appena fummo all'esterno cercai di scappare ma Liam mi tirò indietro per i capelli e mi prese per il collo. Cercai con tutta me stessa di liberarmi ma fu impossibile.

"Pronto?" ... "Sì, è proprio qui." ... "Ok, stiamo arrivando." Disse Liam a telefono.

Mi trascinò fino alla sua auto e mi ci gettò dentro. "Sai chi era?" Ghignò mentre guidava.

"Chi?" mormorai. Speravo fosse la polizia ma le possibilità erano praticamente nulle.

"Harry." Ridacchiò. "E te la farà pagare quando arriveremo."

*

Arrivammo all'inferno e non riuscii nemmeno a lamentarmi che Liam mi afferrò per le braccia, trattenendole dietro la mia schiena, il che gli dava il vantaggio di spingermi.

Aprì la porta d'ingresso e mi spinse in soggiorno.

Tutti e quattro i ragazzi erano seduti sul divano, ma Harry aveva un divanetto per sé e sembrava furioso. Venni gettata a terra, ai piedi di Harry. Timidamente sollevai il capo per guardare in faccia Harry ma non appena il mio sguardo incontrò il suo un forte schiaffo colpì la mia guancia, facendo voltare la mia testa di lato.

Si alzò così che incombesse su di me, ovviamente cercai anche io di alzarmi, venni però costretta sul pavimento da una spinta alla spalle. Sentii lo sguardo degli altri ragazzi su di me, mi sentivo imbarazzata, umiliata.

Da quanto ero arrivata Harry non aveva aperto bocca. Speravo che non lo facesse. "A che cazzo pensi di star giocando?" sbottò.

Non sapevo come rispondere, e anche se lo avessi fatto, qualunque cosa avessi detto non avrebbe significato nulla.

"Ho cercato di aiutarti! Ti ho raccontato la verità ma sei solo una mocciosa che pensa di meritarsi una vita perfetta. Io non l'ho avuta, quindi perché cazzo dovresti avercela tu?" gridò.

Mi tirò su e mi spinse sul tavolino. Sapevo cosa stava per succedere, avevo quattro paia di occhi in più su di me.

"Mi dispiace, per favore, non qui." singhiozzai.

"Perché dovrei ascoltarti, huh? Mi hai umiliato scappando, così ora sarò io ad umiliare te." Mi tolse i pantaloni di scatto e visto che non avevo intimo ero completamente nuda.

"Liam," chiamò Harry, non riuscivo a vedere cosa stava facendo ma penso Liam gli stesse passando qualcosa.

Improvvisamente sentii uno schiaffo di frusta contro le mie natiche. Non il solito giochino sessuale, ma una vera e propria frusta.

Gridai dal dolore mentre lui continuava a colpirmi.

"Ecco gattina. Grida. Piangi. Mostraci quanto sei debole."

Colpo

Colpo

Colpo

Venivo frustata continuamente, senza rimorsi. Sentivo le mie natiche sanguinare mente la frusta lacerava la mia carne.

"Questo è quello che succede quando non rispetti le regole," disse Harry, più calmo di prima. "Continuerai a comportarti da cattiva ragazza?" Mi diede un altro colpo.

"No." Piansi.

"No cosa?" C'era un pizzico di divertimento nella sua voce.

"No padro-" Mi colpì di nuovo.

"E' 'no signore'."

"Ma-"

"Ho detto signore!" gridò. "Adesso andiamo."

Mi trascinò fuori dalla stanza, i miei pantaloni ancora a terra. Mi portò in cantina e chiuse la porta. 




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Bel tentativo, ma a quanto pare la fortuna non è dalla tua parte.
Gente! Non manca molto alla fine della storia ... secondo voi ora cosa succederà a Liana? Le cose peggioreranno o miglioreranno?
Lasciatemi un commento per favore, voglio sapere cosa ne pensate. Grazie!! 

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin