Capitolo 25

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864000 secondi, 144000 minuti, 240 ore e 10 giorni. Ecco quanto tempo avevo passato rinchiusa in cantina. Harry mi aveva mandata lì dopo il suo gioco con i coltelli e non mi aveva rivolto alcuna attenzione da allora. Forse aveva perso interesse per me, forse aveva trovato qualcun altro. Di certo nulla di questo mi infastidiva, speravo solo che mi avrebbe ucciso presto.

Non sarei mai riuscita a farlo da sola.

Se penso a tutte quelle persone che soffrono il cancro, o che non vivranno ancora a lungo, mi sento improvvisamente egoista. Non importa in quale situazione mi trovi, non riuscirei a suicidarmi. Anche se dovrò vivere così per sempre, non posso approfittarne. Dopo tutto, è per questo che sono bloccata in questo casino, ho approfittato di quello che Harry mi ha dato.

Sentii la porta aprirsi, e dei passi scesero le scale. Presi un profondo respiro, sperando che fosse Harry, venuto a scusarsi per tutto e pronto a liberarmi.

Ma sapevo che non sarebbe mai successo.

"Alzati." Fu la prima cosa che disse dopo dieci giorni.

Mi misi in piedi e mi avvicinai a lui, con la testa abbassata per l'imbarazzo. Imbarazzo per la mia vulnerabilità, imbarazzo per la mia debolezza.

"Ora, ora, gattina." Con il pollice mi sollevò il mento. "Ho alcuni clienti di sopra. So che non sei abituata a questa cosa ma devo guadagnare dei soldi in qualche modo."

Annuii alla sua dichiarazione, ancora non molto sicura di quel che voleva dirmi. Avevo però una buona idea. "Cosa vuoi che faccia signore?" gracchiai non avendo parlato per giorni.

"Quello che vogliono loro. Dirò loro cosa possono fare e quello che non possono fare. Reggi il gioco, gattina."

Pose la mano sulla parte bassa della mia schiena e guidò il mio corpo nudo lungo la casa, fino al soggiorno. Vidi due ragazzi seduti sul divano uno era alto con dei capelli biondi e arruffati, anche l'altro era alto ma più muscoloso e con un po' di barba.

"Avete quindici minuti," avvertì Harry, gettandomi a terra sulle mie ginocchia.

Alzai lo sguardo sul ragazzo con un po' di barba, aspettando un ordine. "Vieni qui, piccola," ringhiò e si abbassò la zip dei pantaloni. Rabbrividì al suo tono, ma non era nulla di nuovo.

Strisciai fino a trovarmi in mezzo alle sue cosce e tirai il suo cazzo fuori dai boxer. Mi ci fiondai subito e lo presi in bocca. Non era affatto grande come quello di Harry, il che mi rese il tutto più semplice.

Mi ero messa nel ritmo quando sentii qualcuno toccarmi il culo.

Mi allontanai la cazzo del ragazzo e mi voltai trovando il biondo dietro di me. Non appena mi girai, i miei capelli vennero afferrati e fui costretta a tornare a succhiare.

Passarono un po' di secondi fino a quando sentii un po' di dolore al mio sedere, che mi fece ricordare di quella volta in cui Harry mi aveva portato nel seminterrato.

Un lamento di dolore scappò dalle mie labbra, ma fu smorzato dal cazzo del ragazzo. Gemiti eruttarono dalle sue labbra e mi afferrò i capelli per costringermi ad andare più giù.

Non che fosse possibile.

I suoni delle nostre pelli riempirono la stanza mentre venivo ripetutamente spinta da dietro.

Come quasi per segnale, sentii il liquido scendermi lungo la gola, e il ragazzo dietro si tolse da me e venne sui miei glutei.

E poi se ne andarono.

Sentii delle deboli voci provenire da fuori, era probabilmente Harry che li salutava. Mi sedetti sul pavimento, sentendomi sporca e usata.

Harry rientrò nella stanza, mi guardo dall'alto verso il basso. "Il tuo aspetto e il tuo odore sono terribili," sputò. "seguimi."

Kitten➢h.s au [Italian Translation]Kde žijí příběhy. Začni objevovat