★Capitolo 35 Al Passato di Alator 2° Parte★

117 33 11
                                    

Alastor aveva udito quella voce che lo tormentava «Ciao Alastor mi servirai per attuare il mio piano! Ahaha! Te lo ripeto Argon tuo fratello sarà mio!!» Alastor si era rinchiuso nella sua camera del dormitorio. Con gli occhi lucidi urlò:
«Maledetto! Chiunque tu sia, sta lontano da mio fratello!» gridò a denti stretti. Ad un tratto sentiva voci femminili e si sentiva debole cadde in ginocchio con la spada tra le mani. Sul pavimento vi era uno strano simbolo un cerchio un sigillo magico. Alastor venne circondato da delle figure femminili demoni alati che dissero:
«Vuoi il potere assoluto? Arrenditi al oscurità.»Alastor si rialzò in piedi, e uccise quei demoni donne con facilità i corpi dei demoni si dissolsero. Alastor pensò:
«È finita, finalmente.»Voltò le spalle allo specchio dal quale fuoriuscirono delle mani affusolate, un essere demoniaco dotato di ali nere aggredì Alastor alle spalle. Il giovane cercava di divincolarsi da quel abbraccio mortale, Alastor si trovò d'improvviso faccia a faccia col demone aveva gli occhi rossi e con un sorriso maligno disse:
«Il tuo corpo e la tua anima adesso sono miei!»Alastor non riuscì a capire cosa stava accadendo. Il demone si impossessò del suo corpo e della sua anima, corrompendo il suo animo. Alastor si guardò allo specchio, e sulle sue labbra apparve un ghigno malvagio. Disse:
«Argon finalmente potrò averti, con il mio inganno potrò tramutarti in un mio simile! Avrai il potere assoluto e dominerai il mondo!!»E con quel sorriso sulle labbra sparì lasciando dietro di sè una folata di piume nere che caddero sul pavimento.
Argon intanto lo cercava in lungo e in largo per tutto l'istituto. Sperando in un suo ritorno, ma purtroppo se ne era andato via. Argon amareggiato piangendo pensò: "Fratellone mi hai lasciato solo? Credevo che restassimo insieme, che ci allenavamo, che trascorrevamo il tempo insieme invece hai preferito allontanarti da me. Perché? Oh! Fratellone mi sento tanto triste senza di te." il giovane a malincuore tornò al istituto dove c'erano Selene e Levina che dissero:
«Argon hai qualche traccia di Alastor?» Il giovane scrollando il capo rispose:
«Purtroppo non c'è nessuna traccia di lui, sembra essersi volatilizzato! Com'è possibile?» Il giovane d'istinto corse a perdifiato entrò nella camera di Alastor e notò che la camera era vuota tutto in ordine. Sul pavimento giacevano piume nere. Argon incuriosito ne raccolse una pensò:
"Piume nere? Cosa ci fanno qui? Non so non mi convincono affatto. Alastor fratellone dove sei?" il giovane ripose la piuma nera nella bisaccia che aveva avvolta ai fianchi e tornò da Levina e Selene mostrò la piuma nera e disse:
«L'ho trovata nella sua stanza. Non capisco c'erano altre piume nere sul pavimento. Ho un brutto presentimento. E se Alastor fosse stato rapito? Ho paura che il suo allontanamento non sia di sua volontà, Selene Levina scusatemi ma vorrei andare a riposare, mi sento stanco ci vedremo domani.» Il giovane era così affranto dalla scomparsa di Alastor che saltò la cena e si ritirò in camera sua, era sul letto e girava e rigirava quella piuma nera tra le dita, con malinconia sussurrò:
«Alastor fratellone chissà dove sarai adesso, mi manchi vorrei tanto che tu fossi qui accanto a me invece.» Stanco si addormentò, col viso rigato da calde lacrime. Aveva un aspetto indifeso. Il giovane fece uno strano sogno. Era in un bosco ed era buio, il giovane sentiva la voce di Alastor chiamarlo «Argon vieni qui fratellino». Vide una sagoma di fronte a lui era proprio Alastor che lo abbracciò e sussurrò:
«Piccolo non piangere sono qui. Tranquillo.» Argon con gioia ricambiò l'abbraccio, ma notò qualcosa di diverso negli occhi di Alastor c'era un abisso oscuro. Con una voce sovrumana Alastor disse:
«Da bravo Argon piccolo vieni con me!»Argon si svegliò di soprassalto e col batticuore pensò:
«Che incubo orribile cosa significava? Alastor sembrava così cambiato! Come vorrei rivederlo.» A un tratto Argon udì una voce che lo chiamava:
«Argon vieni da me.» Il giovane come sotto ipnosi avanzò, uscì dalla stanza e sentiva la voce che lo chiamava incapace di reagire allo stato di trance il giovane uscì dal istituto e avanzò inoltrandosi nel fitto bosco il centro d'addestramento. Era sera inoltrata e il giovane si addentrava nel bosco come sotto ipnosi sentì un fruscio alle sue spalle. Impugnava la spada tra le mani pronto a difendersi nel caso s'imbattesse contro un mostro si voltò indietro, e vide Alastor di fronte a lui.

ɪʟ  sɪɢɪʟʟᴏ ᴅᴇʟʟ'ᴀɴɪᴍᴀ  #cartaceo #ebook #completa✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora