★Capitolo 34 Il Passato di Levina Parte Finale★

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Levina era felice aveva trovato degli amici, con interesse seguiva la spiegazione della professoressa di magia, la giovane era entusiasta nell'imparare nuove magie. Le ore di lezione trascorsero serene, al suono della campanella le lezioni terminarono e la classe si svuotò. Levina intravide Selene e Argon che uscivano dalla classe, e si dirigevano verso la sala mensa per consumare un breve spuntino. La giovane con curiosità li raggiunse e chiese:
«Hey! Ragazzi scusate. Posso unirmi a voi?»Argon e Selene si fermarono e guardandola risposero unanime:
«Ok! Vieni con noi pranziamo insieme.» E così i tre ragazzi si accomodarono ad un tavolo della mensa e consumarono dei panini farciti con salame piccante e formaggio filato.

I tre ragazzi conversavano tra di loro. Argon chiese:
«Hey! Levina allora in cosa hai deciso di diplomarti? Guerriera o maga?»La giovane rispose:
«Vorrei diplomarmi a pieni voti come maga. Imparare magie di livello superiore, come le curative. E imparare la tecnica del teletrasporto! Sarebbe stupendo potersi spostare in luoghi lontani solo con la forza del pensiero!» Argon ammaliato dal discorso di Levina con uno sguardo trasognato accennò:
«Wow! Sarebbe strafigo! Teletrasportarsi in luoghi lontani. Caspita! Sarebbe una tecnica fantastica!»
Selene e Levina sorrisero poiché videro Argon tutto entusiasta, che aveva uno sguardo stupito come un bambino che scopre una sorpresa. Alastor si avvicino' al loro tavolo con un vassoio con un panino al rosbeef e insalata. Chiese:
«Ragazzi scusate posso unirmi a voi?»I tre ragazzi si scambiarono brevi sguardi poi unanime risposero:
«Certo accomodati pure.»Alastor con un cenno del capo sorridendo si sedette accanto ad Argon il quale disse:
»Levina lui è Alastor mio fratello!» Levina con un sorriso disse:
«Caspita! È ovvio che siete fratelli sembrate due gemelli! Ehm piacere io sono Levina.»Alastor sorrise e disse:
«Piacere di conoscerti Levina!» I quattro ragazzi instaurarono così un legame d'amicizia. Purtroppo però un entità malvagia incombeva su Alastor il ragazzo d'improvviso strinse la mano al petto e con voce ansimante disse:
«Maledizione! Ragazzi scusatemi devo andare non posso restare qui. Statemi lontano!» Disse quasi gridando. Tutti i presenti si voltarono a guardare Alastor che era scattato in piedi come in preda a deliri, Argon scattò in piedi afferrò Alastor per un braccio e disse:
«Aspetta! Non andare. Fratellone che ti succede? Dove vuoi andare? Resta con noi ti prego!» Il giovane restò sconvolto da ciò che vide, negli occhi di Alastor c'era una luce oscura. Gli occhi scintillavano di un rosso fuoco. Restò a guardarlo in un istante sentì un forte dolore alla guancia destra, Alastor gli aveva sferrato uno schiaffo e gli aveva urlato contro:
«Lasciami andare! Stai zitto e non seguirmi!» Argon Selene e Levina rimasero atterriti dal comportamento di Alastor. Sembrava che il giovane avesse due personalità la prima: dolce e premurosa la seconda: Scostante e violento. Argon con gli occhi lucidi vide Alastor allontanarsi uscì dalla sala mensa. Argon con lo sguardo abbassato disse:
«Se ne è andato? Perché mi ha lasciato solo?» I dubbi affollavano la sua mente. Selene e Levina cercarono di rincuorarlo dissero:
«Tranquillo! Tornerà vedrai.» Con gli occhi lucidi Argon stringendo i pugni nelle mani disse:
«Forse avete ragione. Alastor tornerà.» Avevano finito di pranzare, Argon con tristezza disse:
«Scusatemi vorrei restare un pò da solo.» Ciò dicendo uscì dalla sala mensa e uscì dal'istituto. Si diresse al centro d'addestramento per sfogarsi, cercava di superare quello stato d'animo in cui si trovava. Combattendo contro i mostri in quel luogo pullavano mostri feroci, Argon senza lasciarsi prendere dallo sconforto eliminò: una decina di mostri che gli gli bloccarono il passaggio. Ma purtroppo il giovane venne aggredito alle spalle da un mostro pianta; era una specie di albero enorme dotato di lunghe liane. Il giovane senza rendersene conto si trovò impigliato dalle liane robuste, che lo avvolgevano dalle gambe fino al torace, sentì uno strano odore come di zolfo. E d'improvviso la vista gli si annebbiava, sentiva come le forze abbandonarlo. Respirava una strana sostanza, spore di gas che gli provocavano allucinazioni. Davanti a lui non vedeva il mostro enorme che lo stava stritolando nella sua stretta mortale, ma aveva davanti agli occhi la sagoma di suo fratello Alastor. Il giovane era sospeso in aria mentre il mostro voleva divorarlo nelle sue fauci fameliche. Argon con un dolce sorriso sussurrò:
«Fratellone ti voglio bene.»D'improvviso sentì quella stretta mortale allentarsi, crollò in ginocchio sul terreno. Qualcuno aveva tranciato quelle robuste liane liberandolo. Argon intontito non si era reso conto di essere circondato da dei mostri dalle sembianze demoniache, udì la voce di Levina urlare:
«Argon attento!»Subito dopo vide Levina che infilzò un mostro poi un altro, e un altro ancora. Argon come risvegliatosi da uno stato di trance corse verso Levina ed uccise un mostro alle spalle della giovane. Levina con un sorriso disse:
«Grazie. Hey! Ma che ci facevi qui da solo?» Argon rispose:
«Di niente, in effetti siamo pari. Mi hai salvato la vita prima. Bhè volevo allenarmi. Dov'è Selene?» Chiese incuriosito. Sorrise poiché vide la sua amata che gli andava incontro per abbracciarlo. Lei lo strinse a sè e disse:
«Ero preoccupata per te. Non sapevo dov'eri.»Argon si lasciò consolare nell'abbraccio del amata che accarezzandogli i capelli sussurrò:
«Amore tutto bene?» Argon a malincuore rispose:
«Va tutto bene amore. Non è niente tranquilla.»
Ma le aveva mentito spudoratamente, sentiva dentro di sé un vuoto enorme, e sapeva che quel vuoto era la mancanza di suo fratello Alastor.

ɪʟ  sɪɢɪʟʟᴏ ᴅᴇʟʟ'ᴀɴɪᴍᴀ  #cartaceo #ebook #completa✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora