★Capitolo 29 Il passato di Alastor★

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Precedentemente l'incontro di Alastor e Argon..
Alastor ormai 20 enne, era cresciuto nel castello coi suoi amati genitori. Ma dentro di se sentiva un vuoto enorme, l'assenza dell'amato fratello minore Argon, era nel salone si fermò a guardare il ritratto di famiglia, in braccio a sua madre c'era il piccolo Argon che indossava una tutina azzurra, Alastor guardava la figura di suo fratello con malinconia e con amarezza pensò:
"Argon fratellino mio come vorrei rivederti ancora una volta, mi manchi perdonami quella volta nel bosco non riuscì a dirti la verità che sono tuo fratello!"Con questi pensieri, Il giovane uscì dal castello, e decise di fare una passeggiata al chiaro di luna, mentre avanzava pensava a suo fratello in riva al mare mentre delle lucciole brillavano emanando luci, Alastor con tristezza alzò lo sguardo verso il cielo blu cobalto e vide una stella cadente sfrecciare una scia luminosa, a quella vista con un sorriso espresse un desiderio sussurrò:
«Argon fratellino, un giorno all'altro ti rivedrò». E con il sorriso sulle labbra e la speranza che il suo desiderio si avverasse tornò al castello, e tornato in camera sua pensò:
Domani andrò all'accademia dei guerrieri. Spero di incontrare nuove amicizie. Argon fratellino non so ma ho il presentimento che domani ti rivedrò ". Il giovane con quel pensiero si addormentò sereno nel suo letto.
Il mattino seguente Alastor si svegliò di buon ora si avviò al bagno fece la doccia e dopo essersi vestito con l'uniforme dell'accademia, : si era iscritto da poco. Alastor raggiunse i suoi genitori nella grande sala sul grande tavolo vi era allestita una ricca colazione: Toast con cioccolato biscotti al cioccolato, cappuccino succo di frutta e in un centrotavola della frutta fresca. I genitori del ragazzo dissero:
«Buon giorno Tesoro su fai colazione con noi. Dopo andrai all'accademia?» Chiesero i due coniugi, Alastor intanto si era seduto di fronte ai suoi genitori ed una giovane governante dai capelli castani lunghi e occhi verdi gli versò del thè caldo il giovane disse:
«Grazie Katrin»La giovane sorrise e si congedò. Alastor consumò la colazione toast al cioccolato e sorseggiò il thè ancora caldo, si pulì le labbra con un tovagliolo disse:
«Mamma Papà vado all'accademia a oggi». I genitori del giovane dissero:
«Tesoro fa molta attenzione ok? Ciao e buona fortuna.» Il giovane con un sorriso salutò i suoi genitori e uscì dal castello in sella al suo destriero Whinter si avviò, galoppando verso l'accademia dei guerrieri. Giunse all'accademia, e una volta entrato all'interno dell'istituto si guardava intorno spaesato nel vedere folle di guerrieri dalle diverse età e sesso, maghi e maghe. Alastor pensò:
"Questo posto è enorme quanta gente, ci sono guerrieri e maghi Wow! Così imparerò a perfezionare l'uso della magia". Il giovane era così immerso in questi pensieri, tornò alla realtà poiché sentì qualcuno urtargli contro la spalla vide che era un ragazzo, non riusciva a scorgerlo in volto, poiché il ragazzo guardava nel altra direzione Alastor con un tono freddo d'istinto disse:
« Hey! Ragazzino guarda dove vai la prossima volta!»
ma quel aria scontrosa scomparve appena vide il viso del ragazzo che gli era di fronte, il giovane restò un attimo a guardarlo in silenzio poi gli disse:
«Ehm scusa ciao.» Argon era rimasto colpito da quel incontro quel ragazzo aveva un viso familiare, lo aveva già incontrato ma dove? . Alastor chiese:
«Tutto bene ragazzino?» Argon era infastidito dal comportamento di quel ragazzo e disse:
«Non chiamarmi più ragazzino capito?! Ho un nome e è Argon tu come ti chiami eh?»Alastor guardava il giovane con attenzione disse:
«Bhè Argon piacere di conoscerti io sono Alastor! Da adesso saremo compagni di classe sei anche tu nel aula 105? su andiamo impareremo nuove cose.»Argon col cenno del capo rispose:
«Si. Ehm andiamo.» Argon insieme a Alastor entrarono nel aula magna dove il prof Ashton capelli castani occhi azzurri sulla trentina di anni, disse:
«Buon giorno a tutti miei studenti. Oggi abbiamo un nuovo arrivato! Bene Alastor presentati ai tuoi nuovi compagni!»Argon guardò il suo nuovo compagno che disse:
«Mi chiamo Alastor e sono un mago guerriero di secondo livello!»Nella classe si udirono dei vocii da parte delle ragazze, e subito dopo si elevarono degli applausi. Alastor disse:
«Scusatemi prof dove posso sedermi?» Il prof sorridendogli rispose:
«Puoi prendere posto vicino a Argon.» Indicandogli il banco infondo vicino alla finestra, Argon si era seduto al suo banco Alastor lo raggiunse e si accomodò accanto al giovane ed insieme agli altri studenti seguivano la spiegazione del professore sul uso della magia curativa :Healing. Argon con attenzione ascoltava la spiegazione del prof. Alastor invece guardava di sottecchi Argon con uno sguardo curioso, non sapeva perché ma quando il ragazzo gli aveva detto il suo nome, Argon quel nome gli ricordava il nome di suo fratello minore scomparso misteriosamente in quella notte della sua nascita, a quel tempo Alastor aveva solo 5 anni eppure nel vedere Argon quella mattina era certo che quel ragazzo che aveva in quell'istante di fronte era proprio suo fratello minore Argon. Pensò:
"Non posso sbagliarmi, quegli occhi azzurri, il medaglione ancestrale che ha al collo, la reliquia di famiglia! Non ho dubbi è proprio lui! È mio fratello deve saperlo devo dirglielo!"
Con un sorriso lo strattonò, con una leggera gomitata e sottovoce disse:
«Argon dobbiamo parlare. Nel ora di intervallo incontriamoci sul terrazzo in privato!» Quelle parole sorpresero Argon, che incuriosito sottovoce rispose:
«Va bene allora ci incontreremo sul terrazzo.» L'ora di lezione trascorse serena. Al suono della campanella dell'intervallo Alastor si allontanò, uscì dalla classe:
Era felice al pensiero di confessare ad Argon la verità: di essere fratelli. Col sorriso sulle labbra si avviò verso il terrazzo pronto ad incontrare Argon, purtroppo il suo sorriso si spense poiché udì una voce dal nulla che disse:
«Ciao Alastor io sono il signore degli inferi!! Ho messo da tempo gli occhi su tuo fratello Argon e voglio che sia mio! Lo Tramuterò in un mezzo demone! Ahahaha!!!» Alastor si guardava intorno spaesato strinse i pugni nelle mani digrigando i denti urlò:
«Maledetto!!! Esci allo scoperto!! Mostrati fatti vedere Vigliacco!! Lascia stare mio fratello!! »Mentre imprecava contro il nulla sapeva che c'era un entità malvagia che aspirava a far del male ad Argon.
Digrigando i denti desiderava trovarsi faccia a faccia con quel essere perfido che lo aveva minacciato che aspirava a tramutare Argon in un mezzo demone. Era furioso dentro di sè accresceva la rabbia che voleva sfogare contro quel nemico invisibile.

Udì dei passi avvicinarsi alle sue spalle si voltò e vide di fronte a sè Argon che lo guardava sorridendo, il ragazzo gli chiese:
«Ehm ciao eccomi sono qui. Cosa volevi dirmi?» Chiese in tono curioso. Alastor con un filo di voce rispose:
«Argon ascoltami. Io in realtà sono tuo.»Non riuscì a finire la frase Alastor sentì una fitta dolorosa al petto e udì la voce dal nulla che gli disse:
«Adesso dormi Alastor! Ahaha!» Si avvicinò le mani alle tempie e gridò:
«Lasciami stare maledetto!! »Crollò in ginocchio la vista gli si annebbiava sentiva la voce ansiosa di Argon che con le lacrime agli occhi gridava:
«Alastor?!! Santo cielo che ti succede? Calmati amico!»Alastor con gli occhi lucidi si trovava tra le braccia di Argon ansimante disse:
«Ascoltami, sei in pericolo un nemico oscuro ha messo gli occhi su di te! Non sto scherzando sei in grave pericolo! Fratellino!»Vide Argon che lo guardava con gli occhi sbarrati dallo stupore restò a bocca aperta da quella rivelazione, Argon deglutì, e con un filo di voce sussurrò:
«Cosa s-siamo fratelli? Non posso crederci io. »Alastor gli accarezzò il viso e rispose:
«Siamo fratelli Argon tu in realtà sei un..»Non finì di dire la frase che svenne tra le braccia di Argon che sconvolto sussurrò:
«Alastor? Che hai?! Apri gli occhi ti prego.»Si risvegliò poco dopo su un letto in una stanza: era nell'infermeria. Accanto al letto vi era Argon che lo guardava preoccupato.
Aveva le mani poggiate sulle ginocchia e lo sguardo fisso su di lui, nel vederlo sveglio tirò un sospiro di sollievo e disse:
«Ti sei svegliato! Finalmente grazie al cielo stai bene. Mi ero preoccupato sai? Ti ho portato in infermeria, come ti senti adesso?» Chiese il giovane con sincerità. Alastor con un tono acido rispose:
«Sto bene adesso. Vorrei restare solo. Vattene! Sparisci dalla mia vista ti odio!!»Per Argon quelle parole furono come una pugnalata al cuore, sentiva i brividi di freddo e il sangue raggelarsi, un attimo prima Alastor era così dolce e premuroso nei suoi confronti, e poi lo trattava cosi? Come fosse una carta stracci? Lo guardò negli occhi e con la voce rotta dal pianto e dai singhiozzi disse:
«Non puoi trattarmi cosi! Non capisco, prima mi dici che siamo f-fratelli poi s-svieni tra le mie braccia, e quando ti risvegli sembri un altro! Che ti succede? Dimmelo ti prego!» Alastor vedeva negli occhi di Argon tanta tristezza, gli faceva male vederlo così affranto. Disse:
«Scusami mi spiace, non so cosa mi è successo. Non volevo rivolgermi in quel modo. Scusa». Argon sorrise teneramente e come un bambino disse:
«Scuse accettate ehm allora fratelli?» Chiese tendendogli la mano. Alastor stringendogli la mano disse:
«Fratelli.»E con quel gesto i due instaurarono un rapporto di stima reciproca. Argon disse:
«Hey! Andiamo tra poco ci saranno le lezioni di pratica! Impareremo nuove magie! E tecniche di combattimento.»Alastor sorridendogli rispose:
«Hai ragione su andiamo!» E così i due si recarono verso il centro d'addestramento, ove i guerrieri e i maghi imparavano l'arte magica e l'uso di tecniche di combattimento con la spada.

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