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Quando penso di essere abbastanza lontana da quel posto, mi siedo a terra e appoggio la schiena contro un albero. È buio pesto, ma i miei occhi si sono adattati al buio e ringrazio la luna piena e il cielo sereno che mi permettono di vedere gli alberi.
Nessuna persona sana di mente verrebbe adesso nel bosco, quindi è impossibile che torni a casa molto presto. Decido di continuare a camminare ancora, quindi mi alzo e riprendo il mio viaggio.
Arrivo su una specie di collina e in lontananza riesco a vedere le luci della città e ai piedi di questa collina c'é una strada buia. Probabilmente nessuno passa qui di notte, ma è meglio camminare sull'asfalto che sui rami secchi.
Ho bisogno di acqua e cibo, durante i due giorni che mi hannno tenuta lì, solo una volta Mike mi ha fatto bere, invece il cibo non l'ho nemmeno visto. Quel bastardo la pagherà cara.
Continuo a trascinare i piedi scalzi sull'asfalto e vedo delle luci avvicinarsi sempre di più, e per paura che possa essere Luke, mi nascondo tra i cespugli ai margini della strada.
Sento solo le gomme di quella macchina sfregare contro l'asfalto e poi buio...
[...]
Sento del liquido scorrermi sulle guance, ma sono più che sicura che non sono le mie lacrime, non ho più le forze neanche per piangere.
"Su, svegliati..."
Quella voce famigliare...
Apro gli occhi lentamente e vedo il suo viso.
"Faith, non sai quanto ti abbiamo cercata. Dove ti sei cacciata? Chi ti ha fatto tutto questo?"
Lui mi ha cercata! È tornato e mi ha cercata, si è preoccupato per me.
"Io..."
"Shh... non parlare. Vuoi dell'acqua?"
Annuisco e avvicina la bottiglietta d'acqua alle mie labbra.
"Ti porto subito in ospedale."
Mi solleva da terra e mi sdraia sui sedili posteriori.
"Come sei arrivata là sulla strada?"
"Sono... sono scappata."
"Scappata? Da dove? Adesso devi riposare, ne perleremo poi."
Ferma la macchina proprio da vanti l'entrata dell'ospedale, mi prende di nuovo a mo di sposa e mi porta dentro l'ospedale.
"Cosa è successo?" chiede qualcuno venendoci incontro.
"L'ho trovata sulla strada, è stata picchiata... ha bisogno di cure."
"Ora la visitiamo... può stenderla qui."
Mi stende su un lettino e i dottori mi portano chissà dove.
[...]
"Hey, come ti senti?" chiede quando apro gli occhi.
"Non molto bene..."
"Chiamerò domattina gli altri, è meglio che ora riposi."
"Non voglio che mi vedano in questo stato... Neanche tu dovevi farlo."
"Hey, a nessuno importa il tuo aspetto fisico in questo momento. L'importante è che tu stia bene."
"Sei tornato per cercarmi..." chiedo continuando a fissare le mie mani.
"Mi hai chiamato tu quella sera e visto che non hai risposto più alle mie chiamate, allora sì, sono venuto a cercarti. Lo sapevi che mi odiano tutti? E in qualche modo mi odio anche io. Forse non dovevo dirti quelle cose in un modo così brusco... dovevo spiegarti come stanno realmente le cose..."
"Infatti sono ancora arrabbiata con te per quello... all'inizio non capivo come una persona che mi ha aiutato, che mi ha sussurrato parole dolci, che è entrato in casa di nascosto e da ubriaco solo per vedere se stavo bene... potesse aver ucciso mia madre..."
"Non l'ho uccisa io. Io non ti ho mai detto che l'ho uccisa. Ho detto che la mia famiglia è colpevole, ma non che sono stato io."
"Io crede... come?"
"Ti spiegherò tutto, te lo prometto. Adesso riposa."
"Dove sei sparito tutti questi mesi?"
"Ero a Chicago, mia sorella aveva bisogno di me. Dormi adesso. Sarò qui tutto il tempo."
L'ultima cosa che vedo prima di addormentarmi è il suo sorriso.
[...]
"Buongiorno, ti senti meglio?"
"Giorno... che ore sono?"
"L'ultima volta che mi hai chiesto che ore erano, ti ho lasciata nel parcheggio del tuo palazzo sotto la pioggia, quindi fammi un'altra domanda."
"Quando mi spiegherai tutto?"
"Quando ti sentirai meglio e uscirai da questo posto orribile. Lo sai che odio gli ospedali?"
"Pensi di essere l'unico?"
"No, dalla tua faccia, lo odi anche te. Comunque ho chiamato gli altri e dovrebbero..." non finisce la frase che Sam mi si butta addosso. "...arrivare."
"Mi stai soffocando!"
"Scusa scusa scusa... chi è stato? Dove ti hanno portata? Cosa ti hanno fatto?"
"Lavori per caso come poliziotta? Mi hanno detto di parlare prima con loro..."
"Prima ne parli con me e poi con loro. Melissa sta arrivando insieme a tuo padre e Louis arriverà insieme agli altri. Tina verrà più tardi e..."
"Avete avvisato tutta New York per caso?"
"Quasi... allora? Chi è stato?"
"Sam, non ne voglio parlare adesso, farò denuncia e poi ve lo dirò. Adesso voglio solo tornare a casa."
"Tesoro, come stai? Non devi mai più uscire da sola."
"Mel, adesso sto bene. Se non era per Harry, ero ancora nel bosco."
"L'hai trovata nel bosco?" chiede Sam.
"Sì, l'ho trovata nel bosco, cioè vicino al bosco."
"Quando l'hai trovata?"
"Mi ha trovata stanotte, ma gli ho chiesto io di non avvisare nessuno."
"Piccola, stai bene?" chiede papà entrando nella stanza.
"Sì papà, sto bene."
"Pensavo di averti perso... non posso perdere anche te..."
"Papà, non sarà così facile togliermi di mezzo."
Mi abbraccia e sento che è il primo abbraccio sincero da quando è morta mamma.
"Oh scusa... non volevo farti male. Si sono occupati di te?"
"Si papà, non ti preoccupare. E ti prometto che non uscirò mai sola di casa al buio. Va bene?"
"Non uscirai neanche di giorno da sola. New York è pericolosa anche di giorno."
"Signorina, possiamo farle qualche domanda?" chiede un poliziotto entrando.
Annuisco e se ne vanno uno a uno dalla stanza.
"Andrà tutto bene, ok?" dice Harry.
"Sì..."
Esce anche lui e il poliziotto inizia a farmi le domande.
"Sa chi è stato?"
"Luke Hemmings... "
"Sicura?"
"Sicurissima, lo conosco da una vita."
"Ci sono dei complici?"
"C'erano due ragazzi che non conosco, quelli non li ho mai visti... e poi c'era un altro ragazzo, Mike che mi ha fatto scappare. Ha cercato di aiutarmi, ma Luke avrebbe usato la violenza anche su di lui. Mi ha anche scritto questo sul braccio."
Stendo il braccio e faccio vedere la scritta che sembra un indirizzo. Annota subito tutto su un foglio e rialza lo sguardo su di me.
"Può spiegarmi in dettaglio quello che le ha fatto?"
"Mi ha picchiata, e mi ha anche fatto dei tagli sulla pelle..."
"L'ha..."
"No. Ci ha provato, ma Mike l'ha fermato."
"La ringrazio signorina."
Appena se ne va, Melissa torna con un sacchetto tra le mani.
"Ti ho portato qualcosa da mangiare, pensavo avessi fame... ieri sera ho preparato il tuo piatto preferito sperando che tornassi per cena, ma non sei tornata e nessuno ha mangiato."
"Non posso mangiare, ieri sera hanno detto che devo tenermi le flebo. Però ti prometto che mangerò tutto quello che vuoi quando tornerò a casa."
"Guarda che ci conto. Tuo padre sta parlando ora con il dottore. Tornerai presto a casa."
"Lo spero tanto."

Perché tutti i miei capitoli fanno schifo? Adesso piangio.
Mi piglia male sto caaaa...volo di virus.

Un bacione.

Stalker? [H.S.] || IN REVISIONE Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt